lunedì 4 luglio 2011

Il meglio e il peggio


Si legge un po’ di tutto nei blog (a cominciare dal mio), non ci facciamo mancare nulla ed è un bene. Non mancano ovviamente neanche quelli che, presa posizione sugli incidenti e le contestazioni in Val di Susa a proposito della Tac (Treni ad alta capacità), scrivono: non so se chi manifesta ha torto o ragione, non mi perito di ragguagliarmi su cosa effettivamente sia questa cazzo di Tac o Tav, se sia utile al trasporto o invece serva per i soliti grandi affari alla faccia di tutti gli altri e dell’ambiente soprattutto. A prescindere, essi sono contro chi ha usato violenza, e cioè contro tutti coloro che non si sono limitati a fare la marcetta. E così dicendo il blogger assume la posa della persona ragionevole e non violenta.

Se invece, qualche volta, prima di scrivere ci si prendesse la briga di leggere, magari per scoprire che la Tac o Tav in Val di Susa non serve per il trasporto passeggeri, ma si vuole realizzarla segnatamente per il trasporto merci, si arriverebbe almeno al punto di sapere che essa non è assolutamente né relativamente necessaria. E non si tratta di un’opinione, ma di un’evidenza data dai numeri, quelli riportati, per esempio, nel post precedente e cioè nell’articolo di Revelli nel quale si evince indiscutibilmente che questa nuova linea ferroviaria è un dispendio folle di risorse (di tutti i tipi) e non serve a nulla se non ad adombrare dei motivati sospetti.

Quanto alla violenza, essa si può esplicare e denotare in modi diversi. Quando la speculazione sulle granaglie fa rincarare artificialmente gli alimenti (vedi qui) a danno della sussistenza di milioni di esseri umani, si parla di libero mercato. Quando la speculazione finanziaria attraverso i suoi organismi di servizio impone tagli sociali che comportano un notevole peggioramento delle condizioni di vita dei cosiddetti “meno abbienti”, si dice che i tagli sono necessari per riequilibrare i conti pubblici, ma a pagare non sono i ricchi, che anzi ci guadagnano e salvano il malloppo esportandolo all’estero.

La rivolta contro le condizioni esistenti è ovunque presente, anche se non ha ancora un progetto esplicito e organizzativo, essendo ancora in larga parte condizionata dagli stereotipi della vecchia politica fallita e cialtrona che riesce ancora a vendere l’inaccettabile come il possibile (compresi gli ex stalinisti ora divisi in varie correnti rivali). Non appena però la rivolta degli affamati o dei disoccupati arriva a incendiare qualche cassonetto e infrangere qualche vetrina, allora, ma solo allora, la canea dei pubblici poteri, dei giornali e delle anime belle, parla di violenza. Se tale violenza non è in casa propria ma altrui, allora, secondo i casi e le convenienze, si potrà chiamarla “primavera della democrazia”.

Quando dei manigoldi distruggono irrimediabilmente l’ambiente e il paesaggio, sprecano denaro pubblico per fini palesemente contrari alla volontà delle popolazioni, si tratta solo di cattiva amministrazione? Se realizzano opere per favorire la corruzione sugli appalti pubblici e le frodi di tutti i tipi, si tratta solo di questioni di rilevanza penale? E dite, quanti di questi manigoldi e di questi teppisti di stato e parastato sono stati indagati nei decenni per simili bagatelle e poi quanti ne sono finiti in galera o allontanati dalle pubbliche funzioni? Non portatemi i pochi esempi di Tangentopoli che son serviti a tutt’altra cosa.

A difendere gli atti violenti muniti del timbro della legalità, gli atti di questi galantuomini senza obblighi né sanzioni, sono mandati uomini armati contro popolazioni inermi che rifiutano le cose così come sono state decise per loro. Ora succede che qualcuno abbia lanciato sassi, bastoni e qualche bottiglia. Quindi, secondo direttive, si è pompato molto sul numero dei feriti tra le “forze dell’ordine”. Era quello che ci si aspettava e i media continuano a diffondere a senso unico e senza replica le solite falsità secondo la tecnica ben nota.

Personalmente posso solo rammaricarmi che i valligiani non si siano ancora presentati con asce e forconi, ma non al cantiere, bensì nelle “sedi competenti”.

Qui un video. Ore 19,16 TG3, ministro di polizia: "lanciate bottiglie incendiarie con ammoniaca". Solo ad un leghista s-pregiudicato poteva venire in mente una cosa così.

Nessun commento:

Posta un commento