Quando ho letto dell’attentato di Oslo e della matrice islamica ho avuto dei dubbi. Mi è venuto in mente il nome dello scrittore svedese Stieg Larsson e le organizzazioni neonaziste scandinave. Quando poi ho saputo della sparatoria in un campo estivo del partito laburista norvegese, allora non ho più avuto dubbi: “la pista islamica” era roba dei fancazzisti dei media. Sembra che l’attentatore (ha fatto tutto da solo?) sia un fanatico antislamico legato a gruppi cattolici cosiddetti fondamentalisti.
Ora le autorità norvegesi hanno sospeso il trattato di Schengen e la paura dilaga. Pensate che ‘ sti cazzi dei servizi segreti la smettano di giocare con i gruppi neonazisti?
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"Il Barack Obama italiano". Così l’Huffington Post definisce Nichi Vendola in un lungo editoriale dal titolo "Nichi Vendola, politico gay italiano, è il principale rivale di Berlusconi". Secondo il sito americano, tra i più visti al mondo, il presidente di Sinistra Ecologia Libertà, grazie all’attrattiva che esercita sull’elettorato giovanile, è lo sfidante più credibile del premier.
L’Huffington Post ha parlato con Vendola alcuni giorni fa quando il presidente della Puglia era negli Stati Uniti per promuovere i prodotti enogastronomici della sua regione. Vendola "è un politico che ha saputo aggirare il controllo asfissiante esercitato da Berlusconi sui mezzi di comunicazione e si è saputo rendere attraente ai giovani" e pertanto rappresenta il principale rivale del premier, in difficoltà per le note vicende personali.
L’articolo di Andrea Stone descrive Vendola come "un bambino, nel contesto di una establishment politico statico guidato da un presidente di 85 anni, Giorgio Napolitano e Berlusconi, che ha 74 anni". L’autrice è convinta che "anche se il governo Berlusconi dovesse resistere fino alle elezioni del 2013, Vendola ha cambiato la faccia della politica italiana per sempre".
Il sito Huffington Post appartiene alla AOL che l’ha acquistato il 7 febbraio 2011 per 315 milioni di dollari.
Qual è la chiave del successo di Vendola?
RispondiEliminaSicuramente non le sua capacità di amministratore; nel giro di poco tempo - sono pugliese e vivo a Bari - si è rivelato ottusamente ingenuo, privo dell'interesse, della scrupolosità e della malizia necessari per controllare i movimenti di denaro [il che dovrebbe essere uno dei principali oneri di chi gestisce la cosa pubblica] e votato permanentemente all'autoassoluzione (a valle di cattolicissimo esame di coscienza).
Secondo me, poi, nemmeno la cosiddetta "narrazione", ovvero l'autocompiaciuta scelta di parlare in modo incomprensibile e per topos (persino quelle rare volte in cui avrebbe l'occasione di dire qualcosa di sensato); certo potrà aver fatto breccia in qualche animo sprovveduto così come in qualche nostalgico di uno scenario "più colto"; ma confido che, almeno per il momento, una cosa del genere possa ancora apparire ai più per quello che è, ovvero un vezzo, ed, in buona sostanza, una baracconata.
Anche gli aiuti economici a pioggia che Vendola ha riversato sui giovanissimi sembrano poco più della solita minestrina democristiana riscaldata, solo servita in maniera eccentrica e/o ad un nuovo target.
Sia come sia, Vendola ha in qualche modo rimpiazzato il tradizionale seguito fatto di sostenitori politici, di persone che condividono le tue idee o quantomeno le tue scelte programmatiche, con uno di fan, o, peggio ancora, di amici, persone che ti chiamano per nome e che ti vogliono bene.
In questo senso la giornalista ha ragione, egli rappresenta davvero il compimento di un cambiamento della politica italiana - quello stesso cambiamento che a Berlusconi, nonostanate le fanfare che suonavano a comando, è riuscito poco e male.
Mi limito a sperare che questo cambiamento non sia "per sempre" - e magari che il giorno in cui si debba scegliere tra Berlusconi e Vendola possa non arrivare mai.
Perdona lo sproloquio e grazie al solito per gli spunti.
Ciao, R.
sostanzialmente d'accordo, anzi direi che si è mantenuto in uno stile ... signorile
RispondiEliminasaluti