Se un mafioso ordina l’uccisione di un uomo, senza gridarlo ai quattro venti, è un assassino e rischia il 41 bis. Se un politico ordina un omicidio, annunciandone l’esecuzione in mondovisione, è considerato uno statista e rischia di essere rieletto. Obama, Sarkozy, Cameron, Berlusconi, con l’approvazione di Napolitano e molti altri, hanno ordinato o avvallato la caccia a Gheddafi (lo stesso dittatore che mesi addietro hanno ricevuto con grande pompa al Quirinale e all’Eliseo), di bombardarne cioè la residenza (è un dato di fatto non un pettegolezzo). Nel tentativo sono rimasti uccisi degli innocenti (così come nel caso dell’assalto alla residenza di Osama bin Laden) che chiamano “effetti collaterali”.
Barak Hussein Obama, con una spesa di circa 1.000 miliardi delle vecchie lire, è stato eletto alla presidenza degli Usa da circa un quarto degli aventi diritto al voto. La chiamano democrazia. Questo gli dà diritto di comportarsi come un dittatorello qualsiasi, e di mandare truppe e bombardieri un po’ ovunque nel mondo, di scrivere pizzini per ordinare omicidi, singoli e plurimi. Poi si dolgono, questi democratici, se la loro violenza chiama altro sangue (in genere il nostro).
"Nessuna società basata su un potere centralizzato è riuscita a fare a meno di consistenti gruppi di persone i cui tratti fondamentali non differiscono affatto da quelli dei delinquenti perseguibili: per esempio, ha eliminato i carnefici privati ma tollera quelli pubblici."
RispondiElimina(Alex Comfort, "Potere e delinquenza", Eleuthera 1996)