giovedì 19 maggio 2011

O con l'ipnosi o con la forza



Non ci si rende mai abbastanza conto che le forme ideologiche prevalenti, sono anche e sempre le idee del dominio che attivamente agisce per riprodursi entro i rapporti sociali. La classe dominante tende a rappresentare il suo interesse particolare come interesse comune di tutti i membri della società e ciò la spinge, in modo “naturale”, a elaborare le proprie idee filosofiche, giuridiche, politiche (e anche il discorso “scientifico”) come le sole idee dotate di razionalità, universalità e validità.


Se spostiamo questo discorso dalla nostra epoca alle epoche più antiche, non abbiamo difficoltà ad ammettere il prodursi dell’azione ideologica di classe entro tali società. Non sarà difficile dimostrare, per dirla in breve, come i costruttori di piramidi avessero imposto attraverso il mito religioso la propria idea di potenza e di immortalità. Ma ciò è solo l’aspetto apparente di tale realtà storica, è il modo semplicistico e asettico di come l’azione ideologica è intesa da tanta parte della storiografia borghese di consumo. Ciò che invece resta in ombra nelle sue più autentiche implicazioni è che tali determinazioni ideologiche non erano semplicemente il riflesso di idee e credenze più o meno "primitive", bensì il “naturale” risultato di determinati rapporti sociali, del rapporto padrone-schiavo. Ancor più si tenderà a negare che tale rapporto e le sue implicazioni sia mutuato ed evoluto per fasi e forme successive fino ai nostri giorni. Non costruiamo più piramidi nelle architetture e nei significati delle epoche arcaiche, non impieghiamo più il plusprodotto sociale per tali scopi e finalità, ma produciamo merci (non solo come prodotti materiali) e i relativi feticci per valorizzare il capitale, la divinità che soprassiede la società moderna. Del resto ne abbiamo un esempio quotidiano nella circolazione del denaro che, in quanto circolazione di un sistema di segni di valore (e non soltanto di valore), è anche circolazione di un sistema ideologico.

Il sistema di sfruttamento-alienazione è sostanzialmente il medesimo delle epoche del passato, ma si è fatto molto più potente, sofisticato e, per certi versi, anche più raffinato. I linguaggi del potere sono in primo luogo divenuti linguaggi della seduzione che obbligano ad aderire prima ancora che a impedire, ma che vengono senz’altro imposti con la forza laddove la trance ipnotica non riesca a far breccia e a piegare i comportamenti sociali di singoli individui o di gruppi.

Anche per quanto riguarda le scienze e le dottrine “del comportamento”, l’ideologia dominante privilegia i nessi di tipo eminentemente biologico (fatti valere quindi come “pulsioni naturali”) o di tipo soggettivo (l'Io), piuttosto che stabilirne con il vissuto sociale, in modo da disinnescare gli esiti critici potenziali di un simile approccio. Il caso del freudismo, per citare, è esemplare in tal senso, la cui base è manifestamente fedele al principio dell’esperienza interna soggettiva, tanto che dal punto di vista metodologico non si differenzia dalla psicologia della coscienza di cui è solo una variante interpretativa più ardita e paradossale.

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