Finalmente un po’ di buona economia politica! Non si trova forza-lavoro da sfruttare a salari di fame e contratti infami? La colpa è degli schiavi, non hanno abbastanza bisogno di lavorare a causa di qualche centinaio di euro di sussidio statale.
La competitività economica italiana non è mai stata in generale un portato dell’innovazione tecnica e tecnologica, ma si è basata principalmente sull’estrazione di plusvalore relativo e sulla svalutazione della moneta (quella del famigerato 1992 attorno al 20-25%). Rendere competitive le merci svalutando la propria moneta è un altro modo per svalutare i salari. Con l’euro, moneta tra le più stabili, la svalutazione ovviamente non è stata più possibile. Non rimaneva che sfruttare ancora di più la forza lavoro e agire per via legislativa per mantenere ancora più bassi i salari e precarie le condizioni di lavoro (schiavo, il voto non paga).
Questi obiettivi sono stati completamente raggiunti e anzi superati in modo positivo. I salari italiani sono tra i più bassi dell’occidente, sono proliferate le tipologie dei contratti e le tutele dei lavoratori sono diventate carta straccia. A tale riguardo ricordo le teorizzazioni dei portavoce padronali, vecchi e nuovi fascistoni, i quali sostenevano che i salariati nostrani dovevano trasferire una parte della loro “opulenza” agli schiavi cinesi, indiani, eccetera. La cosiddetta teoria dei vasi comunicanti della quale si fece corifeo Eugenio Scalfari.
Insomma, troppo comodo prendersela con il RdC per entità degli interventi. Se la miseria di quel sostegno fa concorrenza ai salari, è ovvio che questi sono troppo bassi e le condizioni di lavoro poco allettanti, e ciò nonostante i prezzi di merci e servizi non siano a buon mercato. Né abbiamo un salario minimo, tanto da dare un senso al tanto nebuloso “valore del lavoro” di cui ci si riempie la bocca. In Germania ovviamente c’è ed è aumentato del 25% (12 euro lordi l’ora), 3,6% in Spagna, e 7% nel Regno Unito, mentre in Francia vi sono proteste perché è fermo a 10,5 euro. In Italia si parla (si parla, si parla sempre) d’introdurre un salario minimo, se quando sarà, di circa metà della Germania.
Giovani italiani, se volete essere ben pagati, dovrete imparare il tedesco.
Il resto del post si può anche non leggere, tanto si tratta solo di numeri, e i numeri ... non contano.