giovedì 23 settembre 2021

Fenomeni, prendete atto


Posso comprendere che vi sia un obiettivo da raggiungere. Non si fa che parlare di questo, ossia della vaccinazione e del correlato passaporto vaccinale. Il vaccino non è obbligatorio, ma surrettiziamente prescrittivo. È diventato un’ossessione, tanto da far passare come assurda se non ridicola ogni tipo di critica e di opposizione nel merito.

Molti fingono, moltissimi invece non se ne avvedono per davvero di vivere in una situazione in cui tendenzialmente si è liberi solo di obbedire. Ci sono momenti in cui, a sentire certi discorsi a leggere certe cose, pare di essere tornati, pur sotto mutate forme che si vanno affermando, a un passato considerato definitivamente concluso, laddove la libertà era intesa quale espressione del dovere patriottico, ora diventato morale e civico!

Si chiede a un’immunologa o a un infettivologo, che mesi fa non sapevamo chi fossero e di che cosa s’occupassero, pareri e corroboranti disamine sulle più disparate questioni, dalla politica al clima, dall’economia al gossip. Una situazione che è diventata tanto spettacolare per tutti quanto remunerativa per questi affamati di visibilità mediatica e gratificazione sociale.

La sequenza degli eventi che ci ha condotti sin qui è connotata d’iperboli. S’è decretato lo stato d’emergenza che dura da venti mesi, subito parlato di “guerra”, incitato a manifestare entusiasmo dai balconi, istituito un’équipe di tecnici ed “esperti” sulle cui indicazioni s’è poi fatto strame di tutto, non di rado con provvedimenti amministrativi paradossali e umoristici.

Ci siamo familiarizzati con questo clima sociale, e chi osa anche solo accennare a una qualsiasi forma d’opposizione è considerato tout court un paranoico. Ogni erba nello stesso fascio: un Cacciari, Barbero, Canfora, vale qualsiasi altro, anche a chi siano scappati i neuroni. È la situazione stessa, creata ad arte, a essere diventata largamente paranoica. Almeno di questo si prenda atto e si smetta di fare i fenomeni. 

7 commenti:

  1. Sono convinto che della libertà importi poco alla maggioranza degli italiani, e che lo stesso concetto di libertà sia poco capito. Si usa dire che nel 1948 gli italiani optarono per la libertà: in realtà optarono per la Libertas, iscritta in una croce. La Costituzione era fresca di approvazione, con dentro le norme a difesa delle libertà contenute nelle altre costituzioni. Non gliene fregava niente a nessuno, né gliene è fregato qualcosa nei successivi 73 anni, nei quali abbiamo sentito dotte ridefinizioni del concetto, fra le quali -voglio essere bipartisan- hanno primeggiato due grandi stronzate, con puzza proveniente da destra e da sinistra: 1) "la mia libertà finisce dove comincia la tua"; 2) "la vera libertà è la libertà dal bisogno". E alla fine si sono tutti appiattiti sulla sublime stronzata di un canzonettiere: "la libertà è partecipazione". Inutile dire che Robespierre gli taglierebbe subito la testa, perché non sanno neanche distinguere fra liberté, égalité e fraternité. Né fra libertà e democrazia.
    Inutile spiegare la pertinenza di quanto sopra con ciò che è successo nel 2020/21. Se qualcuno ha bisogno di spiegazioni, non capirà le spiegazioni.

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  2. Una domanda a Olympe: ma secondo te, a me "persona vax" (la pecora, il cittadino inconsapevole, lo schiavo felice) mi piace dover mettere la mascherina esibire il green pass e tutto il resto? Non rispondere subito, pensaci qualche minuto....
    Stammi bene.

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    1. devi rivolgere la tua domanda – che mi dice che non hai capito nulla di ciò che hai letto – a Richard von Krafft-Ebing

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  3. Vedo molta gente che più che essere interessata alla propria libertà gioisce nel vedere limitata quella altrui.
    Sento un clima di intolleranza generale esagerato, di chiusura a qualsiasi ragionamento, da una parte e dall'altra (e già parlare di due parti in funzione di un trattamento sanitario volontario mi pare sia preoccupante). La stragrande maggioranza delle persone ha la stessa propensione a ascoltare le opinioni di chi la pensa diversamente di un tifoso durante un derby.
    Mi sono sentito dire da un amico che la nostra cinquantennale (dall'asilo!) amicizia è finita perché ho criticato il green pass e gli ho detto che non intendevo rispondergli quando mi ha chiesto se ero vaccinato (lo sono, ma non sopporto gli inquisitori e soprattutto non era l'argomento del discorso).
    La gente preferisce non porsi il problema, la gran parte dei vaccinati se ne sbatte, tanto il green pass lo ha e può continuare a lavorare, i non vaccinati sono esasperati, si convincono ancora di più della loro scelta e tendono a inacidire e attaccarsi a teorie del complotto di varia natura.

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  4. Per fortuna qualche testa pensante c'è ancora... Anche io, come il nano, sono vaccinato, e mi capitano conversazioni simili a quelle di cui sopra.

    Purtroppo ci sarebbero da dire tante cose su questa situazione, tutte rilevanti, tutte irrilevanti.. chissà. Come dice Olympe, c'è troppo menefreghismo, particulare meo ecc ecc.

    E soprattutto troppa emotività pilotata. E nel mentre, grazie alla giusta dose di panico/ansia iniettate nei cervelli(ni), si sdoganano le imposizioni dall'alto come se nulla fosse.
    E vaglielo a spiegare.

    Il top sono quelli che, dall'alto della loro esperienza come costitizionalisti, ci spiegano che lo stato non può mettere l'obbligo vaccinale perché l'iter parlamentare sarebbe troppo lungo. Fantastici. Un anno fa se ti allontanarvi di casa senza giusticazione ancora un po' ti arrestavano.... Lì quanto è durato l'iter parlamentare per approvare la legge? Ah no.... Era un DPCM.... Mi viene da ridere (istericamente)

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  5. Io concordo con Il Nano...è tifoseria e niente più, perchè il cittadino medio italiano è stato abituato a questo modo di intendere qualsiasi dibattito, pubblico o privato.
    La libertà di per sè credo sia un'idea o realtà o stato d'animo molto difficile da spiegare e spiegarsi, poi noi di solito così propensi alle virtù di mezzo diventiamo subito nervosi e caciaroni e dai a chi urla di più le sure ragioni e verità assolute, non sappiamo proprio usare i mezzi più utili in nostro possesso, piuttosto sfasciamo tutto.
    Siamo individualisti solidali...
    Roberto

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