giovedì 3 settembre 2020

Se

 

Leggo: Atlantia si sgancia da Aspi, titolare della concessione su Autostrade, e trova una nuova sistemazione, con l’ingresso con una quota importante di Cassa depositi e prestiti.

 

Rifletto: il titolo nel novembre del 1998 valeva circa 4 mila lire per azione, ieri stava a 17 euro, oggi e domani anche di più. I signori Benettòn finiranno per incassare una fortuna plurimiliardaria.

 

Considero: se la gente fosse in grado di usare più di 200 parole, e se del giornale non saltasse a piè pari la pagina economica. E allora non stupiamoci del vuoto sociale, politico, intellettuale e morale in cui galleggia il paese.

 

Dobbiamo affrontare la crisi economica, ma soprattutto non possiamo chiedere ai ricchi qualcosa di più. È giusto non chiedere loro di sostenere per primi il costo della recessione (come altro chiamarla?).

 

Si tratta ora di organizzare l’incipiente disoccupazione di massa dicendo ai disoccupati che dovranno solo attraversare la strada per trovare un lavoro.

5 commenti:

  1. Comprendo la tua vasta cultura e la conseguente emancipazione politica, ma se non usi un linguaggio più intellegibile proprio per quelle masse dis-occupate da te citate, questo resterà un blog per poche decine di intellettuali. Ed è un vero peccato credimi.
    Buona giornata

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    1. e pensare che un paio d'anni or sono c'è stato chi ha rilevato che uso un linguaggio troppo piano e volgarizzo troppo. risposi che aveva ragione, ma dovevo farmi leggere dai più.

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  2. Naturalmente, era del tutto prevedibile.
    D'altra parte c'è un tale coacervo di interessi che non devono emergere, che non poteva che andare così. Chi pensa che i sigg. Benedettone siano unici responsabili erra grandemente.

    Per rendere più intellegibile e contemporaneamente più sopportabile si potrebbe scrivere "cornuti e mazziati", qualcosa che l’italiano riconosce a prima vista data l’applicazione costante pluricentenaria nei suoi confronti, partendo dal manganello/batocio di Arlecchino per arrivare a quello degli squadristi.

    Comunque, a prescindere dal fatto che non si può scendere più di tanto nel grado di linguaggio divulgativo altrimenti si rischia di prendere fischi per fiaschi, non mi pare vi sia alcuna necessità di usare linguaggi più intellegibili, perchè mancherebbe comunque la materia prima, il lettore, e non per mancanze da attribuire ad Olympe.
    Ricordo vagamente bibliotechine di operai con libri piuttosto massicci, forse non digeriti del tutto ma dai quali venivano tratte sufficienti informazioni e soprattutto curiosità vitale.
    Quel tipo di lettore è (stato) morto nel cambiamento intervenuto nelle ultime decine di anni, e non è stato sostituito da nessuno.
    Da quanto ricordo si pubblicano in Italia ogni anno circa 60.000 titoli, con una vendita media di 80 copie ciascuno, il che significa che la grande maggioranza va al macero invenduto.
    Dal libro alla rete il salto è breve: chi non legge il libro non legge neanche in rete.
    Oggi l’enorme maggioranza è composta di fruitori passivi di spettacoli a basso livello, calcio e Grandi Fratelli, anche c.d. stimati professionisti che in altri tempi avrebbero aborrito la cosa.
    E se anche lo stimato professionista preferisce la sedativa droga di infinite serie TV americane, create con quel preciso scopo e fruibili in ogni momento, rimane sicuramente ben poco.

    Trobo

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    1. è la politica, quella ingenua, che crede di poter cavalcare i grandi interessi economici

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  3. Beh, però il caso Benetton è chiarissimo: collusione con il PD e ampi settori del MIT: e sono gli amici furbi. Scazzi con i grillini, che sanno a mala pena leggere e scrivere: e sono i nemici fessi. Con questo mix, occorrono spiegazioni complicate?

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