domenica 20 settembre 2020

Fatto apposta per generare incertezza

 

Forse era il caso, in occasione del 150° anniversario di Porta Pia, di dichiarare il 20 settembre 2020 festa nazionale. Che tra l’altro cade di domenica, dunque senza far sgorgare lacrime ai soliti tutori delleconomia.

Fu festa nazionale dal tardivo 1889 fino ai Patti Lateranensi, firmati nel 1929 dall’anticlericale Benito Amilcare Mussolini, con esorbitante conguaglio a favore del vaticano, poi richiamati tra i principi fondamentali nella costituzione repubblicana, con l’avvallo di Togliatti e Terracini, infine rinnovati da Craxi nel 1984 con congruo benefit annuale, come ben sappiamo.

Quella data, scrive sul Domenicale Luigi Mascilli Migliorini, sancì la fine del Risorgimento e il completamento del lungo cammino che aveva portato gli italiani ad essere, come mai era accaduto prima, una nazione libera e unita, con Roma capitale. 

Vero che ancora una volta, come già quattro anni prima con l’annessione del Veneto, il merito andava alla Prussia, in tal caso grazie allo sgretolamento dell’esercito francese nella battaglia di Sedan. L’Italia diventava, seppur povera, una discreta potenza europea, spina nel fianco della Francia, come volle a suo tempo l’Inghilterra, e una fastidiosa minaccia per l’Austria, come, fino al 1866, auspicò Bismark.

Oggi l’Italia è una potenza economica europea (non si sa ancora per quanto), con alcuna corrispondenza sul piano dell’influenza politica e una sottomissione totale sul piano militare alla Nato.

*

A riguardo di SARS CoV-2, scrive Gilberto Corbellini sul Domenicale:

«Il virus sembra fatto apposta per generare incertezza e costringere a scelte economicamente e socialmente costose, anche in assenza di prove che tali misure saranno efficaci.

[…] Sul piano della percezione sociale, una mortalità non anomala fino ad ora rispetto quella di diverse pandemie influenzali, per non dire della Spagnola, ha spaventato soprattutto il mondo sviluppato che non ha più familiarità con una numerosità (relativa) di morti e la contagiosità dei contatti fisici in assenza di segni che denotino qualche rischio.

[…] Una volta impostata la gestione di una pandemia in modi paternalistici, è difficile tornare indietro, e questo è forse un fattore di rischio sottovalutato nel mondo occidentale: una non meno contagiosa paranoia emergenziale con la quale si possono giustificare paralisi economiche, segregazione sociali e politiche illiberali che avrebbero conseguenze devastanti.»

Nessun commento:

Posta un commento