lunedì 7 settembre 2020

Il cavatappi

 

Che viaggi immaginari vi siete fatti stesi sul divano durante il lockdown? Patrizia Caraveo sul Domenicale risponde: Marte. Da un’astrofisica c’era da aspettarselo. Personalmente immagino viaggi nel passato, anche senza lockdown, l’incontro con un altro tipo di marziano, un tale di Nazareth, con magnifici occhi azzurri e modi gentili (tranne che con i mercanti). Che però dà sempre buca agli appuntamenti, mandandoci la sua mamma.

 

Poteva diventare qualcuno il biondo con barba se non avesse dato retta a certa gente. Finì malamente. Quando si dice il destino. È più misteriosa del sottosuolo di Marte questa storia di Nazareth, località nota solo a partire da una citazione di quel furbacchione di Eusebio di Cesarea, che di quel birbo del nazareno sapeva vita, morte e miracoli. Alla lettera.

 

Sono duemila anni che ci vendono di queste fiabe e da vent’anni pandemie. Sono due decenni di grida al lupo, e infine all’improvviso eccolo qua il principio di precauzione spinto ai limiti dell’assurdità, stravolta ogni razionalità, addomesticati nella finzione anche da intubati, obesi e diabetici, ma anche no.

 

In attesa del vaccino, diventato come il cavatappi digitale, che cos’è più ridicolo, prendere in giro Berlusconi o essere lui? Questa crisi è un colossale esperimento di massa, come dice il prof. Cacciari? “Siamo tutti cavie all’interno di un gigantesco laboratorio, nel quale stanno studiando come si potrebbe organizzare la vita in tantissimi settori nel prossimo futuro”? Io non credo, direbbe il senatore Razzi.

 

A proposito di razzi, Caraveo nell’articolo cita tre missioni marziane partite recentemente: una della Nasa, una cinese, con il Tianwen-1 per festeggiare il centenario della fondazione del partito comunista, e la prima missione degli Emirati arabi, lanciata il 20 luglio approfittando delle tre settimane più favorevoli (succede ogni 26 mesi).

 

Purtroppo, a causa del lockdown e della chiusura delle frontiere, non è potuta partire la missione europea-russa che avrebbe dovuto depositare sulla superficie marziana il rover intitolato a Rosalinda Franklin, una scienziata europea che riuscì a fotografare nel 1953 la prima immagine che mostrava in modo incontrovertibile la struttura elicoidale del DNA.

 

Il primo rover inviato su Marte, ci ricorda Caraveo, fu delicato a Sojourner Truth, una donna di colore vissuta a cavallo della guerra di secessione americana, nata schiava e poi fuggita per diventare campionessa dell’abolizione della schiavitù e attivista per i diritti delle donne.

 

La condizione dei neri americani non è molto cambiata, fili invisibili legano il nero povero alla condizione di allora. Che alternativa tra sottomettersi o procurarsi una pistola? Ciò che viene ogni giorno in cronaca in questo periodo appartiene alla propaganda elettorale. Se vincerà Biden tornerà la sordina; se continuerà Trump, sarà fuoco incrociato nelle strade. Da qui a 50 giorni può accadere di tutto, pure che si scoprano forme di vita nel Pd.

3 commenti:

  1. https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/09/03/partita-missione-vega-messi-orbita-satelliti_vEcVir6oMnCjApbn2NjQMJ.html

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  2. La vedo viaggiare nel tempo e raggiungere Matera negli anni '30, addentrarsi tra i Sassi, scendendo sempre più, inorridita e terrorizzata dalla miseria, tallonata da un'orda di mocciosi laceri che le urlano "Signorì, dateci u'chinino"; lei però esasperata si volta e squadrandoli dice loro " Tornate ai vostri tuguri, il colera è un'invenzione del sistema per controllarci, non c'è epidemia né vaccino. Sciò". Poi ritorna al presente, corre in ospedale e si fa un check-up completo per accertarsi che non s'è presa nulla.
    Siamo diventati così cerebrali da illuderci che il mondo è asettico come i nostri pensieri.

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