mercoledì 16 settembre 2020

Reddito e pensione di cittadinanza, alcuni dati


Secondo i dati dell’Osservatorio statistico INPS, aggiornato all’8 settembre 2020, i nuclei beneficiari che hanno percepito almeno una mensilità di reddito o pensione di cittadinanza nell’anno 1919 sono stati rispettivamente 1.248.879 e 144.958, per un totale di 1.393.837 nuclei. Il numero delle persone coinvolte nel reddito e nella pensione sono state rispettivamente, 3.164.993 e 164.904, per un totale di 3.329.897 persone, per un importo medio mensile di 534,35 euro.

Ad agosto 2020 le richieste per reddito o pensione di cittadinanza sono state 1.464.835, quelle decadute 160.576, per cui i nuclei percettori ad agosto risultano 1.304.259, così suddivisi per aree: 802.588 nuclei (per oltre 2,024 milioni di persone) sono residenti tra Sud e Isole, 303.958 al Nord  (quasi 634 mila persone) e 197.713 al Centro (quasi 423 mila persone).

Su un totale di un milione e 168mila nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza, la maggior parte sono residenti in Campania (245.017 nuclei) e in Sicila (214.885), seguiti da Lazio e Puglia, dove in ciascuna delle due regioni lo ricevono circa 108mila famiglie. La provincia con più nuclei percettori resta Napoli (151.186) seguita da Roma e Palermo.

L’importo medio mensile è di 524 euro (562 euro per il reddito e 244 euro per la pensione.

Stando a questi dati, quasi il 6 per cento della popolazione residente in Italia riceve l’assegno per reddito (18 mesi per soggetti in età lavorativa, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese) o pensione (riconosciuto agli over 67) di cittadinanza. Il conteggio non tiene conto del reddito di emergenza, (Isee sotto i 15mila euro) della durata di due mesi.

Le tabelle qui sotto per le tipologie di cittadinanza e gli importi (clicca per ingrandire).




Questi numeri ci offrono la dimensione del fenomeno, ma non ci dicono nulla in dettaglio sulla situazione sociale e lavorativa dei percettori del beneficio. Che tra costoro vi siano lavoratori in nero e pendagli da forca, è del tutto fisiologico (lesempio di certe pensioni dinvalidità e agricole è di per sé eloquente). Che anche in questo caso basti fotocopiare la legislazione europea più avanzata in materia di sostegno al reddito, al fine di calibrare meglio la misura e magari anche di estenderla a soggetti finora esclusi, pare una richiesta di buon senso, ma questo risulta in contrasto, come del resto molte altre cose, con esigenze di carattere politico.  

6 commenti:

  1. Perdonami il fuori tema, ma tornando indietro a post precedenti ti chiedo se hai letto: Jacques Monod, Il Caso e la Necessità e come lo reputa. Grazie Saluti

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    1. quando uscì, 2000 anni fa. non conosce la dialettica, è un metafisico, come tanti. Engels si sarebbe divertito.
      la cosa meriterebbe un lungo post, chissà in futuro
      ciao

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  3. Chissà come fa a funzionare ancora la scienza nonostante ignori quasi del tutto Engels. Io a suo tempo mi sono divertito moltissimo con Materialismo ed empiriocriticismo; rende giustizia alla mediocrità dell'autore l'ultimo libro di Rovelli che consiglio alle sue risate.
    Se la dialettica funziona con la scienza così come i sistemi sociali che avete propugnato finora, meglio la metafisica che del resto non mi pare lontana da certe utopie sulla società del futuro e i corrispondenti homines novi.
    Enrico

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    1. la "scienza" non ha ignorato quasi del tutto la Dialettica della natura di Engels, bensì del tutto. Come te Enrico, che fai il saccente seza sapere di che cosa parli.
      quanto ai "sistemi sociali che avete propugnato finora", ti chiedo: propugnato chi? trovi forse in questo blog una qualsiasi affermazione positiva di quei sistemi?

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  4. Engels è l'unico pensatore dell'Ottocento ad avere meditato in modo razionale sulla storia della Natura e dell'Uomo: solo la concezione marx-engelsiana ha cercato di unificare le due storie e le relative scienze.

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