Personaggio
assai curioso Henry de Monfreid, dapprima piccolo borghese fallito ma poi straordinario
e spregiudicato avventuriero, nonché narratore di talento asciutto, a tratti
profondo. Ne traccia un’intrigante biografia Stenio Solinas (Il corsaro nero, Henry de Monfreid l’ultimo avventuriero, Neri Pozza, 2015).
Si legge d’un fiato, compresa la nota bibliografica che contiene ogni
informazione di cui un lettore avido può aver bisogno.
*
Nei
suoi numerosissimi libri, Henry de Monfreid ci offre un quadro di prima mano
sulla situazione politica e sociale di un’area cruciale tra Africa e Asia nel
periodo che precede la prima guerra mondiale e che si spinge fino alla seconda:
Corno d’Africa, Mar Rosso, Yemen, e più segnatamente Gibuti, Somalia, Etiopia e
dunque la Dancalia, il triangolo di Afar o depressione di Afar. Quella Dancalia
che ha visto la spedizione italiana di Raimondo Franchetti (*), già proprietario
dell’omonima villa nei pressi di Treviso, la più bella del Terraglio (la strada
che congiunge Mestre a Treviso), poi divenuta sede dello IUAV, quindi sede di
una fondazione bancaria e ora non mi è noto quale destino l’attenda. Gli
ambienti della villa furono descritti da Canova, Denon e Byron, e Ugo Foscolo
pare che proprio qui ebbe l’ispirazione per i suoi Sepolcri. Anch’io, più banalmente e in epoca meno lirica, ho
avuto occasione di frequentarla.
*
In
Avventure di mare (edizioni Magenes),
de Monfreid racconta come gli inglesi interpretassero il loro ruolo di
imperialisti, ossia in modo non dissimile da quello poi degli Usa. Nel capitolo
XXXIII si legge:
“Passo al largo di
Berbera, di cui vedo danzare all’orizzonte gli edifici bianchi. È la capitale
del Somaliland e la residenza del governatore inglese. Non è più legata
all’impero delle Indie come Aden, ma è una colonia che dipende da Londra.
Questo particolare è
molto importante: quando gli inglesi foanno massacrare tra loro due tribù sotto
la direzione di Lawrence [Thomas
Edward] forniscono le armi ai due
belligeranti, ma uno le riceve da Berbera, l’altro da Aden.
Quando il primo si
lamenta del fatto che vengono fornite armi al suo avversario, gli viene
risposto che il governo delle Indie è assolutamente libero di fare ciò che
vuole, e viceversa.
In questo momento il
malmullah [sorta di
capo religioso che saccheggia e depreda le tribù somale sottomesse agli
inglesi] massacra e saccheggia con fucili
Leemetford. Le tribù somale chiedono naturalmente protezione agli inglesi i
quali approfittano dell’occasione per annetterli al Somaliland dopo averli
lasciati spossare duramente dalla guerra”.
Ricorda
nulla questo modo d’agire riguardo anche all’attualità?
(*) Personalmente non ho alcun dubbio che R. Franchetti sia stato vittima di un'attentato ordito dai servizi inglesi.
Ricorda nulla questo modo d’agire riguardo anche all’attualità?
RispondiEliminaL'Isis?