Come
lo vogliamo chiamare un sistema sociale in cui l’essere umano è considerato
merce tra le merci?
*
Ciò
che sta accadendo in questi giorni in Senato, non diversamente da quanto è
accaduto fin qui e da quanto accadrà poi e dopo ancora, è la conferma di quanto
ebbe a dire qualcuno, a conclusione della sua analisi di una data situazione di
fatto, a proposito dei parlamenti: sono comitati d’affari della borghesia.
Lo
so bene che togliersi dalla testa certe illusioni sulla “democrazia” è
difficile quanto togliersi certi residui di quel cattolicesimo che abbiamo
succhiato con il latte materno. L’ideologia dominante, che è sempre la falsa
coscienza delle classi dominanti, punta proprio su questo, ossia a radicare
certe idee. Per quanto se ne possa prendere coscienza e si cerchi di
liberarsene, tali idee lasciano tracce persistenti in ognuno di noi. Per quanto
le nostre idee e atteggiamenti possano mostrarsi radicali, non lo saranno mai
abbastanza fino a quando il nostro punto di vista non diventi irriducibilmente
antagonista in rapporto a questo sistema sociale di classe (*).
Credere
che Matteo Renzi sia sostanzialmente diverso da un Bersani o anche da un
Cuperlo, e viceversa, è un tipico atteggiamento che porta a farsi illusioni, a
non comprendere l’essenziale su cui regge il dominio di classe. E dunque i
partiti sono tutti uguali? No, l’inganno sta proprio qui. La borghesia è divisa
in fazioni in lotta tra loro, non importa si chiamino guelfi e ghibellini o
chissà che cosa. I partiti sono diversi
tra loro, divisi da interessi e punti
di vista particolari, salvo convergere su una questione fondamentale: l’intangibilità
dell’attuale sistema di potere economico-sociale.
(*)
Anche un punto di vista irriducibilmente antagonista non è ancora di per sé un
punto di vista di classe. Ne è solo la necessaria premessa cui può seguire o
meno il resto. Vi sono punti di vista irriducibilmente antagonisti, ma solo
all’apparenza. Sono contrari al sistema ma ne assumono in realtà una
particolare forma di falsa coscienza. È il caso degli anticapitalisti
rosso-bruni, dei CasaPound, eccetera. L’ideologia dominante è molto sofisticata
nelle sue varianti.
Come sono salutari queste specificazioni. E tuttavia certe facce e certe fazioni sono talmente irritanti da illuderci di preferirne altre. Io ricordo di aver avuto molti a culo, nell'ordine, Craxi e poi Berlusconi. Adesso mi tocca rimpiangerli.
RispondiEliminaCazzo, se li valgo, perchè non me li danno???
RispondiEliminaCiao,g
li vogliono da te. ciao
EliminaUmberto Eco: uno spettro (di Marx) si aggira nella globalizzazione
RispondiEliminaPensando a quanto costa socialmente l'allevamento e il mantenimento dei vari umberti echi e costatandone i risultati nulli - o peggio, deleteri - come contributo allo sviluppo sociale, non si può fare a meno di usare un'altra forma retorica di grande successo:
due braccia rubate all'agricoltura!
g
mi pare che un punto di vista di classe, se vuol essere adeguato al tempo del mercato mondiale, non può che essere un punto di vista internazionalista, cioè guarda ai nostri problemi, quelli del proletariato situato in Italia, a partire dalla visione internazionale del Capitale.
RispondiEliminaQuesto, a mio avviso, si rovescia nell' affrontare i problemi immediati, nazionali,quelli che abbiamo davanti, senza illudersi riguardo ad azioni politiche che si ispirino a principi socialistici, poichè nessun seme del socialismo germina in un solo paese