A
leggere delle miserabili condizioni in cui vivevano i contadini e i proletari
francesi nell’ancien régime, così come descritte dettagliatamente e crudamente
dal Taine, e per contro a leggere dello sfarzo e dello spreco dell’aristocrazia
e dell’alto clero, c’è quasi da non credere che finché ci fu farina con cui
sfamare le plebi non successe nulla che potesse turbare i sonni dei tiranni.
I
soldati russi rimanevano inchiodati nel fango e nel sudiciume delle trincee, ad obbedire agli ufficiali che li mandavano al massacro contro le
mitragliatrici austro-tedesche. Fino a quando, nel terribile inverno
dell’inizio del 1917, non gelarono le locomotive di tutta la Russia e i
rifornimenti cessarono. Allora i contadini e gli operai russi cominciarono a fare altro.
Le
élite borghesi possono stare tranquille, la
plebaglia europea, per definirla con Jacques Attali, ha interiorizzato il dogma
secondo cui l’enrichissement n’est pas un scandale, seule l’est la pauvreté. Possono continuare a giocare con le
parole, con le nostre vite, acquistarle e venderle con il trading computerizzato
capace di migliaia di operazioni in un secondo.
Poi
arriva il momento in cui, apparentemente all’improvviso, s’inceppa il vecchio movimento.
L’evenemenziale – la farina, il gelo, le guerre – trascura la dinamica essenziale.
Come nel nostro caso, laddove il furto del tempo di lavoro altrui, su cui
poggia l’enrichissement, si presenta
come una base miserabile rispetto allo sviluppo cui nel frattempo è giunta la
società (*).
Da qui in poi, volenti o ciechi, inizia un capitolo nuovo, un’epoca di sconvolgimenti inediti per dimensione e radicalità. Così come non abbiamo percezione immediata del movimento del pianeta sul quale ci muoviamo, allo stesso modo non possiamo avere cognizione di cosa accade realmente sopra e intorno alle nostre teste finché fissiamo la punta dei piedi.
(*) Se si affrontano le questioni con una visione globale, questo è il tema fondamentale dal quale dipendono tutti gli altri. Altrimenti si continuerà a discutere all'infinito di tasse, tagli ed elemosine. Che è poi ciò a cui puntano le élite: distrarci con le chiacchiere e le soluzioni illusorie.
Da qui in poi, volenti o ciechi, inizia un capitolo nuovo, un’epoca di sconvolgimenti inediti per dimensione e radicalità. Così come non abbiamo percezione immediata del movimento del pianeta sul quale ci muoviamo, allo stesso modo non possiamo avere cognizione di cosa accade realmente sopra e intorno alle nostre teste finché fissiamo la punta dei piedi.
(*) Se si affrontano le questioni con una visione globale, questo è il tema fondamentale dal quale dipendono tutti gli altri. Altrimenti si continuerà a discutere all'infinito di tasse, tagli ed elemosine. Che è poi ciò a cui puntano le élite: distrarci con le chiacchiere e le soluzioni illusorie.
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