martedì 20 ottobre 2015

Un gastronomo d'altri tempi


Quale maggiore dispetto ci poteva capitare di quello di dover contenere il colesterolo (LDL) entro certi limiti a scanso di gravi e ancor mortali conseguenze. E ciò, per chi è soggetto a ipercolesterolemia, preclude o limita rigidamente il consumo di certe pietanze e soprattutto di condimenti. Devo dire che per quanto mi riguarda rispondo al medico invariabilmente e con garbo: m’impegnerò. Con questo scambio di cortesie siamo entrambi a posto per un anno intero.

Sto leggendo, nei ritagli di tempo in cui non sono alle prese con sociologie più leggere, un ricettario di cucina, scritto, come recita il piatto di copertina, da “un vero signore e un vero scrittore”, nonché, soggiungo, da un medico e clinico come raramente se ne trovano al presente. L’autore, di cui ho letto altre cose e perciò appongo qui un simile giudizio, appartiene al passato quasi remoto essendo morto ottuagenario nel fatidico 1968. Un gastronomo educato, come recita il titolo, le cui ricette e il cui gusto credo proprio non possano incontrarsi con le mode culinarie odierne.

Non cita l’olio extra-vergine e anzi abbonda il burro sfuso e non già in grammi bensì a cucchiaiate, e poi il grasso d’oca caldissimo, salsa di bechamelle, e quindi ostriche, tartufi e datteri di mare,  e ancora fritti e dorature d’ogni genere, un campionario di succulenti intingoli e deliziosi miscugli, fantastiche minestre che un tempo si servivano nelle taverne di Porta Capuana così come alla Reggia di Capodimonte. Con un simile breviario si raggiunge l’estasi e si guadagnano con la sola lettura almeno trenta punti di lipidi vari.

*

Gli italiani nella speciale classifica della longevità occupano il terzo posto, con 82,9 anni di vita, superati dal Giappone e Hong Kong. Il primato di quest’ultima è attribuito alla pratica del Tai Chi, un’arte marziale non combattiva che aiuta le persone anziane a rimanere attive e in buona salute. E però ricavo dal World Economic Forum che Hong Kong ha anche la più bassa mortalità infantile. Negli Usa l’aspettativa di vita è di 76 anni per i maschi e 81 per le donne, ma credo che per i neri poveri sia inferiore. Secondo The Lancet gli italiani vivono in media di più grazie a una dieta migliore a base di prodotti freschi e sani, che sono un lusso per il proletariato di altri paesi.


Sarebbe interessante avere dati suddivisi anche per classi sociali, ma ora vado a fare una lunga passeggiata, sempre per i motivi di cui sopra.

7 commenti:

  1. Due curiosità: la prima, il nome dell'autore del ricettario; la seconda, lunga quanto la passeggiata?

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    1. caro Luca, nel post ci sono tutti gli elementi per una rapida ricerca sull'identità dell'autore e del suo ricettario

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    2. dimenticavo: mi faccio non meno di 3-5 km al dì, non perché fa bene ma perché mi piace

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    3. TITOLO: Il gastronomo educato 1950
      AUTORE: Denti di Pirajno Alberto (La Spezia, 1886 – Roma, 1968)

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  2. gentilissima, il colestorolo "cattivo" é stato inventato dall'industria farmaceutica, per cui fai benissimo a fottertene e mangiare come piace a te. sul colesterolo "cattivo", che può, e ripeto può, diventare cattivo solo quando arriva a valori da 280 in su, c'é tutta una letteratura di medici con le palle, purtroppo in tedesco. in questi libri i laudatori del colesterolo "basso" vengono normalmente definiti "mafia del colesterolo". quindi...
    franco valdes piccolo proletario di provincia

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  3. La so, la so...
    credevo, anzi di averla già scritta anche stamane, ma forse sognavo (erano le 5 di mattina). Alberto Denti di Pirajno? e l'altro, quello di cui un paio di anni fa si lamentava il plagio da parte di Freud, era Popper Lynkeus? Rinnovo a lei e all'Alterlucas i miei più affettuosi saluti
    ALE

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