Voi dite che un altro mondo è possibile? Vi chiedo: per farne che?
Dobbiamo chiarirlo prima, poiché se volete farlo simile a questo,
con l'aggiunta di qualche riforma, non ci siamo. Andate da soli.
Robert
Kennedy, allora segretario alla giustizia nell’amministrazione del fratello, al
ritorno da un viaggio in Asia, raccontò, nel corso dell’annuale banchetto dell’Associated Press, un episodio della sua
visita in Indonesia, poi riportato anche dal New York Times il 24 aprile 1962.
Dopo
un suo discorso, nel corso di un’affollata riunione di studenti, uno di questi
definì gli Stati Uniti d’America un sistema di capitalismo monopolistico.
Kennedy affermò di aver risposto così: «Bene, vediamo dunque di chiarirci le
idee. Come rappresentante degli Stati Uniti ti prego di spiegarmi che cosa vuoi
dire con l’espressione capitalismo monopolistico. Che cos’è che giustifica
questa tua definizione, che cosa intendi per capitalismo monopolistico?».
E
poiché, proseguì Kennedy, il giovane non rispondeva, soggiunse: «Bene, c’è
qualcuno tra coloro che hanno battuto le mani, che hanno applaudito quando
questo giovane ha adoperato quella espressione, che sia capace di spiegarmi
qual è il significato che voi date all’espressione capitalismo monopolistico?».
Nessuno si fece avanti, asserì Kennedy tra gli applausi dei commensali.
Se
lo studente indonesiano avesse letto L’imperialismo,
fase suprema del capitalismo, avrebbe saputo certamente rispondere. O gli
sarebbe bastato avere letto Marx, il quale già nella sua epoca aveva
chiaramente riconosciuto la potente tendenza alla concentrazione e
centralizzazione del capitale. Marx è molto citato, soprattutto a sproposito,
ma sono davvero pochi coloro che si sono presi la briga di leggerlo di prima
mano, quasi nessuno tra gli studenti di oggi.
*
Descrivo
qui un esempio molto banale di che cosa sia il monopolio e come agiscano i
“cartelli”. Questa mattina la mia stampante mi segnalava di dover sostituire il
kit del toner. Non che il toner fosse finito effettivamente, poiché c’è un
sensore che prescinde da ciò. Il kit contiene – afferma il tecnico del negozio
– dai 40 ai 50 grammi di toner in polvere, secondo la marca. La mia stampante
costa 49 euro. Il kit del toner 59 euro. Si può acquistare anche non originale
per 50 euro (come ho fatto). Questi kit potrebbero essere riutilizzati se solo
fossero predisposti all’uopo. Ma è chiaro che ciò non è nell’interesse delle
multinazionali che li producono. In ogni caso il kit ha un costo maggiore della
stampante stessa. I sovrapprofitti di Samsung, Canon e altre multinazionali
sono enormi. È un fatto questo molto noto che non ha bisogno di commento, ma è
appunto un esempio di come funziona il monopolio e di come agiscano i
“cartelli”. E dell’inefficacia delle leggi antitrust.
*
Le
anime semplici che pensano di poter riformare questo sistema economico mi fanno
spesso compassione, non sanno di che cosa parlano. I padroni del mondo, la classe
di Davos, quelli del World Economic Forum,
hanno già predisposto per conto loro un programma chiamato Global Redesign Initiative che ha per scopo quello
di riprogettazione della governance globale. Provvedono loro a prendersi cura
della “plebaglia europea” (Jacques Attali), ogni giorno. Non solo hanno vinto,
ma puntano a stravincere.
È
molto più di una lobby, molti dei suoi membri hanno un accesso immediato ai
governi al massimo livello. Anzi, paradossalmente, potremmo dire che i leader
governativi aspirano ad avere accesso presso i circoli e fondazioni dei padroni
del mondo, di ricevere attenzione e finanziamenti per le loro campagne
elettorali. Quegli stessi politici che ci vengono a parlare del costo del
lavoro ma non ci dicono mai nulla del costo del capitale, degli enormi profitti
generati dal lavoro degli schiavi, del 95% della famigerata crescita a
beneficio dell’1% della popolazione.
È
con il voto che volete cambiare questa situazione? I padroni del mondo hanno
dalla loro parte le leggi e i trattati. Chi volesse agire contro di loro può
farlo solo nell’illegalità. Ma contro chi? Questa élite vive in enclaves
protette da guardie, ha il controllo delle forze mercenarie che ne comunicano
il pensiero e le volontà. Dov’è mai il loro Palazzo d'Inverno, come si chiama
il loro zar? E tuttavia la storia è piena di sorprese.
Ho una domanda, e spero che mi risponda.
RispondiEliminaSe dovesse dare una definizione di imperialismo qual l'intendeva Lenin nel suo "L'imperialismo fase suprema del capitalismo" (di cui ho letto solo degli estratti per la verità), quale sarebbe?
La ringrazio e la saluto.
l'imperialismo è lo stadio monopolistico del capitalismo.
Eliminanei rapporti economici, la libera concorrenza viene sostituita dai monopoli capitalistici. Il sistema dei monopoli è il passaggio del capitalismo a un ordinamento superiore nella economia. Tuttavia queste concise definizioni, pur importanti, non sono sufficienti a definire il fenomeno, e allora legga direttamente Lenin:
https://www.marxists.org/italiano/lenin/1916/imperialismo/capitolo7.htm
saluti
Dov’è mai il loro Palazzo d'Inverno?
RispondiEliminae' evidente che il "Novo Ordo" ha imparato dalle debolezze di quello "vecchio", anche perchè , se uno vuol ben vedere, il " nuovo" stava ben dietro a chi rovesciò il "vecchio" ( e giusto per poco , come si e' visto :-) )
Eppure i "nuovi padroni " seppur ben nascosti alla vista e ben protetti da molti strati di "guardie" non abitano su marte e per trovarli basterebbe appunto seguire la " pista" di chi li serve.
Perchè se non si puo' vedere " la mano" che almeno si addenti " il bastone" con cui ci mena; sara' poi " il bastone" a portarci alla "mano" .
ma tu sei pronto ad addentare il bastone? :)
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