Per
sostenere l’economia è necessario aumentare i consumi. Che si tratti di una
questione psicologica (propensione al consumo) l’hanno sostenuto diversi imbonitori,
da ultimo il ripetente Matteo Renzi. Questo citrullo al cubo vocifera che c’è
troppo risparmio (addirittura occultato nelle banche!) e che sarebbe questo il
motivo per cui non si spende e spande. Chi risparmia, poi, lo farebbe
principalmente per paura.
Chissà
perché i poveri cristi, che non hanno paura alcuna di spendere, e che anzi
mostrerebbero una smodata propensione al consumo, ancorché voluttuario, non
risparmiano nemmeno col coltello alla gola. Anzi, s’indebitano. Chissà perché
poi i “risparmi” davvero occulti, al rientro in patria, vengano tassati con la
stessa aliquota del reddito da lavoro.
I
salariati hanno un solo modo per aumentare i propri consumi, avere più denaro
da spendere. Non solo gli ottanta miserabili euro che sono mangiati dalle
tariffe più care d’Europa, dall’iva e da altri balzelli. Aumentare i salari però
non si può, anzi, come direbbe Scalfari, è necessario ai salariati cedere un po’
di “opulenza” per diventare più competitivi. Sono decenni che si gira intorno a
queste cazzate, e però in circolazione non si trova un solo cornuto di politico
o di opinionista che abbia il coraggio di dire quante corna tiene.
Chissà
come la prenderebbero questi cornuti se si dimostrasse loro – numerelli alla mano –
che non c’è nulla di più assurdo che spiegare la diminuzione del saggio del
profitto con l’aumento del saggio dei salari (quantunque anche questo fatto
possa presentarsi in via eccezionale). Il saggio del profitto diminuisce non
perché il lavoro diviene meno produttivo, ma perché la sua produttività
aumenta. L’aumento del saggio del plusvalore e la diminuzione del saggio del
profitto non sono che forme particolari che costituiscono l’espressione
capitalistica della crescente produttività del lavoro.
E
però sarebbe tempo perso e fatica sprecata poiché questi asini non sanno nulla
dei rapporti che determinano il saggio del profitto. E per il resto non vedo
molta gente che voglia pensare con la propria testa e comprendere il come e il
perché questa crisi sia la manifestazione superficiale di qualcosa di più
profondo: la crisi generale del sistema capitalista che porta con sé il
pericolo di una guerra mondiale e la discesa nella barbarie.
«Chissà perché poi i “risparmi” davvero occulti, al rientro in patria, vengano tassati con la stessa aliquota del reddito da lavoro.»
RispondiEliminaIo non comprendo perché non vi sia alcun intervistatore che faccia questa domanda al capo del governo. Dico apposta "non comprendo" perché se "comprendo" li offendo.