lunedì 19 gennaio 2015

Kabuki


La strategia è quella di sempre, del carciofo e del dito puntato alla Luna. Quella della gradualità, che rende accettabile una misura inaccettabile mediante una sua applicazione graduale, foglia dopo foglia, e, in parallelo, quella della distrazione, che consiste nel deviare l’attenzione dai problemi importanti e dai cambiamenti che incidono profondamente nella vita di ognuno.

È la strategia che ha portato dapprima alla famigerata riforma Fornero. Una riforma che andava fatta, ma per eliminare i privilegi non per bastonare chi ha lavorato oltre 40anni. Per usare parole gentili possiamo dire che è un prodotto difettoso, con effetti iniqui e distorsivi, che lascia intatti molti privilegi e penalizza le pensioni di chi ha sgobbato per davvero.



È la strategia che sta portando al jobs act, ossia alla soppressione delle tutele sul lavoro, e che costringerà i salariati, ossia gli schiavi odierni, a prostituirsi a capriccio dei predatori che i media chiamano imprenditori: se vuoi mangiare devi stare con la schiena a novanta gradi. Per aver chiara la soperchieria che si sta montando bisogna leggere questo articolo, altro che primarie inquinate e rappresentazioni kabuki per il Quirinale.

Che cosa pensavamo fosse la lotta di classe, sfilare il primo maggio con la bandiera del sindacato, fare la ola al concertone? È questa la lotta di classe, quella vera, nella più genuina delle interpretazioni offerta dai padroni. Agiscono nella legalità e nella democrazia, si sono comprati i parlamenti e i governi, sono i padroni dell’informazione e hanno vinto dal momento in cui ci hanno convinto non solo della bontà ma dell’ineluttabilità delle loro ragioni.

L’economia che trasformava il mondo si è mutata nella dittatura di pochi sul mondo intero, ormai perfino al Sole 24ore lo vedono. A noi lasciano le periferie dormitorio, l’inquinamento e i detriti. Smantellano le fabbriche e i servizi pubblici, le tutele sul lavoro, per mantenere alto il dividendo degli azionisti. Ma chi ha dato il diritto ad un manager di guadagnare come mille operai? Glielo abbiamo dato noi, insistendo per giunta.

Perché noi spettatori-consumatori-elettori non gli abbiamo opposto nulla, continuando a mettere la scheda nell’urna, vuoi per un padrone in auto blu e vuoi per un leader in cachemire. Per cinquant’anni abbiamo sognato il socialismo “progressivo”, creduto all’impostura del rapporto capitale-lavoro come di un compromesso armonico tra gentiluomini. La nostra era la strategia dell’illusione, malattia dell’ottimismo.


Lascia fare al mercato, pseudonimo del capitale, guarda al carrello pieno, all’infinita varietà con cui un benessere pataccaro ti strizza l’occhio. Aborri il comunismo ch’è un’idea violenta, sovvertitrice dell’ordine naturale delle cose, e abbiamo pur visto che non funziona: Marx, Stalin, Brèžnev e Pol Pot sono la stessa cosa. Il nichilismo è diventato la filosofia del business.

È finito il meglio e ora si stanno prendendo anche il meno.

10 commenti:

  1. Olympe, siamo allo stadio Sado-Maso, viviamo con la Sindrome di Stoccolma, lo stato psicologico particolare che si manifesta in seguito ad un episodio violento o traumatico, ad esempio ripetuti episodi di violenza fisica o verbale. Il soggetto affetto da sindrome di Stoccolma, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aguzzino, che si può spingere fino all’amore, facendo sì che si crei una sorta di alleanza e solidarietà tra la vittima e il carnefice. Per di più, pur di non dare soddisfazione a chi ce lo fa notare, ci diamo, tafazzianamente, le martellate sugli zebedei.
    Saluti

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  2. Il paradosso è che "ci" hanno persuaso [noi spettatori-consumatori-elettori] che tutto questo sia il corso naturale delle cose alle quali non si può far fronte: così va il mondo signora mia.

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  3. Qui mi pare che casca un po' nel paradosso di Pol Pot. Lui e Mao erano perfettamente lucidi, e si resero conto che per creare la società nuova, in cui tutti avrebbero avuto la coscienza di classe, era necessario creare l'uomo nuovo, perchè quello vecchio sarebbe stato ancorato a una serie di strutture e sovrastrutture, la famiglia in primis, che non avrebbero permesso davvero la realizzazione dell'utopia.
    La soluzione fu, in entrambi i casi, l'eliminazione dell'uomo vecchio, con Pol Pot grande vincitore della 'competizione'. E con l'eliminazione non intendo solo fisica, ma soprattutto della cultura e della tradizione.

    Lei crede che onestamente sia possibile la costruzione di una società comunista (o comunque basata su ideali tali, come una _base di partenza_ uguale per tutti) senza cancellare l'uomo e riscriverlo come fosse un foglio bianco?

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    1. Mi permetto di dire la mia sull'ultima domanda.
      Personalmente vi ho trovato risposta in Stato e rivoluzione di Lenin, dove parla proprio della transizione dal capitalismo al comunismo, compresa la questione dell'uguaglianza; per me è stato illuminante.
      Libri di Mao non ne ho mai letti, me li hanno sempre fortemente sconsigliati; Pol Pot poi non ne parliamo nemmeno.
      Il punto è che prima di costruire una società comunista bisogna costruirne una socialista.
      La società comunista la costruiranno le future generazioni, che nasceranno e cresceranno in una società dove si lavorerà meno ma tutti e quindi tutti avranno il tempo di partecipare alla gestione di questa società.
      Avranno una mentalità diversa dalla nostra e metteranno al mondo figli che avranno una mentalità ancora più diversa, fino a ritrovarsi in una società comunista.
      Quindi in questo senso l'uomo verrà cancellato e riscritto come fosse un foglio bianco.
      Preciso che sto parlando del mondo intero e non di un singolo paese.
      A patto che l'umanità non scelga la seconda opzione tra l'annosa questione socialismo o barbarie.
      Mi corregga Olympe se sbaglio, che di sicuro ne sa più di me.

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    2. l'argomento è così complesso che non può certo esaurirsi in poche battute, né in una serie di letture. lasciamo al tempo conferire spontaneità alle cose. saluti

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    3. Concordo, l'argomento è molto complesso. La mia obiezione si basa sul dato empirico per cui tutti i rivoluzionari hanno fallito non tanto nel fare la rivoluzione (anzi), ma perchè dopo X tempo alcune strutture caratteristiche del 'passato' hanno preso il sopravvento. La famiglia essenzialmente o l'amore eccessivo per il potere.
      Mao intuì questo pericolo, e la sua rivoluzione culturale fu messa in atto per scongiurarlo. Pol Pot, suo allievo, fece addirittura di più. Colpirono religione, famiglia, cultura. Forse, e questa è una mia personalissima opinione, dopo aver visto che la società russa stava diventando un'oligarchia, rossa ma sempre oligarchia.
      Poi vabbè, io ragiono da ingegnere e non da filosofo. Quando vedo decine di implementazioni di un modello che pur mi pare valido fallire con dei denominatori comuni, comincio a dubitare della bontà del medesimo. E il fatto che il modello capitalista sia ingegneristicamente fallimentare (sistema chiuso in crescita: come accendere una candela in una stanza sigillata, l'ossigeno finisce in un tempo determinato dalla dimensione della stanza, ma prima o poi accade) non rende migliori le alternative.

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  4. Sono ancora carciofini teneri...in genere l'imperialismo fa le pentole,ma proprio non gli e' mai riuscito di fare i coperchi..
    Vedremo...sperando che non sia l'ultima
    c

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  5. Comunque vadano le cose in Italia ci sono e ci saranno sempre circa 11 milioni di italiani (15%) che andranno allegramente a votare per difendere i loro interessi. Sono imprenditori politici ed evasori in genere che, protetti e coccolati da lobbies e commercialisti, vivono succhiando il sangue a dipendenti e pensionati. La banda di delinquenti non va poi neanche a votare ma ci manda i propri schiavetti poveracci e servitori in cambio di un pacco di pasta e/o 50 euro. Sono gli stessi che hanno votato Berlusconi e adesso Renzi ovvero il partito unico. Per quarant’anni ci hanno propinato la diatriba tra comunismo e capitalismo. Ora al posto dei comunisti (Mario Capanna denuncia tutti perché la pensione da 5000 € al mese è un diritto acquisito, Bertinotti e Napolitano fanno shopping con la scorta) hanno messo i musulmani, cosicché se prima ci scannavamo tra Destra e Sinistra oggi ci si diverte a farlo tra xenofobi e cattocomunisti. Prima i servizi segreti mettevano bombe sui treni dando la colpa agli anarchici, alle Brigate Rosse o ai N.A.R. mentre ora sguinzagliano bambine kamikaze e fanatici di vario tipo incolpando anziché gli estremisti un gruppo religioso con più di un miliardo di fedeli. È la terza guerra mondiale! Il popolo italiano si ritroverà in piazza a far casino solo dopo la guerra. Ha bisogno di una guerra per mettere a fuoco la propria vita. Ma tanto dura solo un lustro e poi ... la ruota ritornerà a girare nel solito modo. Ed allora ricostruirà per prima stadi e chiese per avere il tempo di scegliersi il Renzi di turno ed il nuovo Bergoglio.

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    1. permettimi solo un appunto: le BR, qualunque possa essere il giudizio storico sul loro operato, non hanno mai messo bombe nei treni. ciao

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  6. Completamente d'accordo... E' stato un lento scivolare verso il baratro in cui siamo ora iniziato dagli anni '80. "Non esiste la società, esistono gli individui" era lo slogan di Margareth Thatcher pienamente realizzatosi.

    Conquiste che credevamo acquisite si sono vanificate "riforma" dopo "riforma". I contratti collettivi di lavoro non contano più nulla, la contrattazione aziendale con il job act ma anche prima cancella miglioramenti, tutele, integrazioni al salario. Ci hanno voluti e ci vogliono individui in lotta l'uno con l'altro pronti a negoziare noi stessi al ribasso o alla meglio estranei l'uno all'altro. Ho visto nella città dove vivo crisi di aziende ad un isolato di distanza senza che il più grande sindacato del paese pensasse ad un presidio congiunto, a una qualche iniziativa per mettere in campo una massa critica appena più forte. Niente., solo finzioni, tavoli truccati, condizioni per chi resta sempre peggiori....
    Una classe è tale se ha coscienza di se e se agisce da classe: purtroppo non si può dire questo per la stragrande maggioranza delle crisi di questi ultimi anni. I padroni la lotta di classe l'hanno saputa fare, niente da dire....

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