Nel gennaio 1944 le armate
tedesche, sebbene molto provate e nonostante la grave sconfitta subita l’anno
prima a Stalingrado, cingevano ancora d’assedio Leningrado e non distavano
molto da Mosca. In quel mese i sovietici lanciarono la più massiccia controffensiva
che in poco più di un anno doveva condurli alla vittoriosa battaglia di
Berlino, dove però subirono altre pesantissime perdite: 80mila morti e oltre
200mila feriti (*).
Un’altra grande offensiva seguì
quella del gennaio 1944, e fu da Stalin denominata Operazione Bagration. Essa fu sferrata il 22 giugno 1944,
anniversario dell’invasione tedesca, con lo scopo di annientare le forze
tedesche del gruppo d'armate Centro schierato in Bielorussia e nella Polonia
orientale, fino alla Vistola e al Niemen.
Pëtr
Ivanovič Bagration era stato un generale dello zar Alessandro. Nella battaglia
di Austerlitz, comandava l'ala destra dell'esercito alleato, l’unica che riuscì
a contenere i francesi e poi costituì la retroguardia che coprì la ritirata
delle forze principali. Pare che Napoleone lo ritenesse il migliore generale
dell'esercito russo. Nel 1812, Alessandro gli affidò la guida dell'ala sinistra
dell'esercito russo (II armata) nella battaglia di Borodino, col grado di
maresciallo. Durante la battaglia fu gravemente ferito a una gamba, rifiutò
l’amputazione e pochi giorni dopo morì per sepsi, anche per l’imperizia dei
medici, come riporta un resoconto clinico.
Lo
zar volle che fosse sepolto laddove fu ferito e che vi fosse eretto un
monumento (sta in cima alla collina che dista alcune centinaia di metri dal
museo), così come altre memorie gli furono dedicate altrove e nella stessa
capitale.
Nel
1800, per espressa disposizione dello zar Paolo, Bagration si vide costretto a
sposare Ekaterina Pavlovna Skavronskaya, a sua volta innamorata del conte Pëtr
Alekseevič Palen. Caterina, che assumerà il nome e il titolo del marito, era
una donna molto bella e di modi raffinati, allevata alla corte di Pietroburgo,
di natali napoletani, poiché suo padre fu ministro plenipotenziario dello zar a
Napoli. Sua madre, Ekaterina von Engelhardt, fu nipote e amante di Potëmkin, dal
quale prese nome l’omonima corazzata e il relativo film di Ėjzenštejn.
Il
marito di Caterina, Pëtr Ivanovič, nonostante fosse un rampollo
dell’antichissima famiglia reale georgiana (tutt’ora uno dei rami di questa
famiglia continua ad usare l'appellativo di famiglia reale di Georgia), nipote
del re Jese di Kartli, e facesse parte della nobiltà di corte a Pietroburgo, è
descritto esattamente come l’opposto della consorte: di non bell’aspetto, rude
e greve quanto poteva esserlo un militare di carriera, e tuttavia seppe essere
molto comprensivo e accomodante a riguardo della disinvolta Caterina.
Cinque
anni dopo il matrimonio, Caterina Bagration piantò in asso il marito e si mise
a errare per l’Europa, dove ottenne grande successo e diventò ben nota nei
circoli di corte, famosa ovunque come Bel Angel Nu, soprannome che denota i
suoi costumi. Divenne amante anche di Klemens von Metternich, dal quale ebbe
nel 1810 una figlia, Marie-Clementine Bagration, non riconosciuta dal principe
austriaco. In seguito Caterina Bagration fu intima e confidente dello zar
Alessandro.
Non
fu l’unica nobildonna ad esercitare grande influenza nel corso del congresso di
Vienna. Dorothea von Biron, per esempio, fu un’altra donna che ebbe parte
attiva quale amante del ministro francese Charles-Maurice de Talleyrand, il
quale l’aveva data sposa a suo nipote Edmond. Il celebre vescovo/diplomatico
francese ebbe a dire che Dorothea era la persona più intelligente che avesse
conosciuta. Di nobile famiglia tedesca, pare che Dorothea fosse figlia non già
del duca Peter von Biron, bensì dello statista polacco Aleksander Batowski.
Caterina
Bagration, dopo il congresso di Vienna, abitò per lungo tempo a Parigi, dove
venne in contatto con personaggi come Stendhal, Benjamin Constant, il marchese
di Custine, la regina di Grecia. Il cuoco della principessa fu per un certo
periodo Marie-Antoine Carême, fondatore della haute cuisine (***). Caterina morì a Venezia
nel 1857, ed è sepolta nel cimitero dell’isola di San Michele (****).
Sua
figlia, Marie-Clementine Bagration, morì invece molto giovane, nel 1829, a
seguito del parto con cui mise alla luce Otto Paul Julius Gustav von Blome
(1829 -1906), nipote biologico di Metternich. Gustav von Blome ebbe dieci figli.
(*) William Averell Harriman (e non Churchill, come si scrive spesso), ambasciatore Usa a Mosca, incontrando Stalin al termine del conflitto, si felicitò con lui rilevando che le armate russe sotto il suo comando erano entrate a Berlino. Stalin gli rispose che lo zar Alessandro era arrivato a Parigi!
(**) “La notizia di questa perdita scoraggiò talmente gli uomini di Borozdin e di Bagavout che essi sospesero la lotta ed abbandonarono temporaneamente le loro posizioni ai francesi, ormai esausti, ma ben felici dell’insperato successo” (David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, II, p. 964).
(**) “La notizia di questa perdita scoraggiò talmente gli uomini di Borozdin e di Bagavout che essi sospesero la lotta ed abbandonarono temporaneamente le loro posizioni ai francesi, ormai esausti, ma ben felici dell’insperato successo” (David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, II, p. 964).
(***) In Wikipedia si può godere
questa boutade: “Nacque a Parigi nel 1784, all'apice quindi della Rivoluzione
francese …..”. Vedo che in seguito hanno corretto (2020).
(****) Nello stesso cimitero è
sepolta anche Anna Bagration, nata Nina Savyshna Martinoff (1825-1885), moglie
di Costantino Alekseevich Bagration.
Gennaio 1994. risparmiare su tutto ma mai sul correttore di bozze -))
RispondiEliminaProprio all'apertura del post, ha scritto "nel gennaio del 1994 le armate tedesche", ecc.
RispondiEliminasaluti
mooolte grazzzzie
RispondiEliminaBella storia ,Olympe...potrebbe fare il paio con quella storia del Re pederastra....a proposito di usi e costumi delle aristocrazie..gia'gia'...mentre i Puritani hanno fatto il nuovo mondo o lo facevano..se ne vedono gli effetti anche ora...questi si sollazzavano senza capire ...che i loro colli erano in pericolo..diciamo che comunque alla fine se la sono ancora sfangata...
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