giovedì 8 gennaio 2015

C'est ça, la différence!


Ieri sera, ascoltando la trasmissione Otto e mezzo, precisamente l’editoriale di Paolo Pagliaro, ossia il solo momento interessante della puntata, ho appreso che tra le vittime della strage di Parigi c’è Bernard Maris, autore di due libri tradotti anche in italiano: Antimanuale di economia e Lettera aperta ai guru dell’economia che ci prendono per imbecilli. Sicuramente in questi due libri non si scoprirà nulla di nuovo, ma sarà ad ogni modo utile che me li legga.

Secondo la sintesi di Pagliaro, il povero Maris accusa Friedman e Modigliani, Nobel per l’economia, di essere: “incompetenti in malafede, incapaci di vedere che non esiste teoria del liberalismo, dell’efficienza e della concorrenza, parole che sono solo ideologia e utopia totalitaria”. Inoltre sostiene che “tutto il neoliberismo si riduce all’esortazione: siate egoisti e tutto andrà bene”.


E fino a qua, mi pare che si possa essere totalmente d’accordo con Maris, anche se in ciò che dice non c'è nulla di nuovo, come del resto, assai più modestamente e oscuramente, testimonia anche questo blog.

Questo genere di teorie economiche – sostiene Maris – non sono che un mito che conta sull’ignoranza della gente, perciò non c’è che un rimedio: “armarsi di spirito illuminista e confutare le pseudo leggi che gli economisti, per renderle incomprensibili, hanno avvolto in una fitta rete di equazioni e formule matematiche”.

Anche a riguardo di quest’ultima proposizione, mi pare che siamo in perfetta sintonia, anzi, in questo blog non ho solo sostenuto che le teorie economiche borghesi si fanno scudo della matematica, ma che la matematica stessa è passata da strumento fondamentale della conoscenza a strumento di sostegno per le più cervellotiche teorizzazioni, così come la biologia per altre.

Dove non posso trovarmi d’accordo con Maris è a riguardo del rimedio: armarsi di spirito illuminista e confutare. La critica va bene, ma non basta; così come non basta che essa sia sorretta dallo spirito illuminista. Solo in Marx ed Engels si possono rintracciare le armi per combattere questa e altre battaglie. Altrimenti si continuerà a rimestare nella solita merda: quella reazionaria tipo Friedman, Hayek e Modigliani, oppure in quella riformista tipo Stiglitz, Amartya Sen, Piketty, Latouche, Gallino, Maris.


Non dobbiamo temere e combattere tanto le teorie reazionarie dei neoliberisti, i quali del resto fanno il mestiere per il quale sono pagati, ma puntare la nostra critica soprattutto contro le posizioni illusorie e utopistiche di chi questo sistema vorrebbe riformarlo per poterlo “ottimizzare”. A chi giova trovare un compromesso con sfruttatori, faccendieri e servi vari? Per i comunisti c’è solo un rimedio: eliminarli  come classe sociale.

2 commenti:

  1. Ciao Olympe.
    Avrei una richiesta da farti: puoi indicarmi qualche link dove hai parlato delle crisi di sovrapproduzione? Sto facendo un ripasso sul tema, e vorrei fare anche una lettura di qualche tuo post sul tema.

    Al solito ti ringrazio.

    Ciao, Franco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non ho dedicato molto allo specifico, ad ogni modo:
      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2012/09/digressioni.html

      ciao

      Elimina