lunedì 16 dicembre 2013

Il Papa furbo


L'attuale pontefice di santa romana chiesa afferma: «L’ideologia marxista è sbagliata». Anche i suoi predecessori la pensavano e dicevano uguale, ed è in particolare a uno di essi che Bergoglio avrebbe potuto riferirsi esplicitamente o almeno alludere, ossia a Leone XIII e alla sua famosa enciclica Rerum novarum. Invece, più furbo di ciò che alcuni ritengono, egli svicola, poiché sa bene che quell'enciclica e tutto ciò che gli è andato dietro sono cazzate che potevano andar bene nella propaganda di una società prevalentemente agraria. Oggi è anacronistico dire che "Iddio ha dato la terra a uso e godimento di tutto il genere umano e perciò non si oppone al diritto della proprietà privata". E poi Bergoglio ha bisogno d'includere, non di dividere. Sa bene quanti "marxisti" adoranti vi sono in circolazione. 

Parentesi: allo stesso modo dei papi di Roma la pensano anche milioni di persone, probabilmente la maggior parte delle persone di ogni classe sociale e livello d'istruzione, senza essere cattolici e soprattutto senza aver letto una riga, dico una, di quelli che sono i fondamenti di tale ideologia, vale a dire i fondamenti scientifici di quella dottrina politica.

La Rerum novarum non prende in considerazione i fondamenti scientifici di quella dottrina politica, ma la vulgata socialisteggiante, spesso d’impronta lassalliana, ossia quel socialismo e comunismo cripto-utopistici, così come li ebbero a definire proprio Marx ed Engels nel loro pamphlet propagandistico noto come Il Manifesto del partito comunista, pubblicato nel 1848. Già in questo loro pamphlet propagandistico (che non va sovrapposto tout court alla loro opera scientifica!!) mettevano in guardia contro i vari tipi di socialismo ingenuo, reazionario, feudale (vai a Latouche ed epigoni) e in genere piccolo borghese. Essi scrissero:

«I primi tentativi del proletariato di far valere direttamente il suo proprio interesse di classe in un'età di generale effervescenza, nel periodo del rovesciamento della società feudale, non potevano non fallire per la forma poco sviluppata del proletariato stesso, come anche per la mancanza delle condizioni materiali della sua emancipazione, che sono appunto solo il prodotto dell'età borghese. La letteratura rivoluzionaria che ha accompagnato quei primi movimenti del proletariato è per forza reazionaria, quanto al contenuto; insegna un ascetismo generale e un rozzo egualitarismo».

Era dunque ben chiara fin dall’inizio la posizione di Marx ed Engels e perciò quello che si sente e si legge in certi ambienti è privo di presupposto, sono emerite sciocchezze, ripetute a volte per ignoranza e altre per calcolato interesse, come nel caso delle gerarchie ecclesiastiche non meno che dagli operatori dei media e dagli scribacchini di ogni risma.

La Rerum novarum, nel criticare e condannare quella che essa chiama la “soluzione socialista”, ha di mira anzitutto il concetto di abolizione della proprietà privata. Detta così è una sciocchezza, poiché non si tratta di abolire la proprietà privata sic et simpliciter. Qui si tratta di un altro concetto, ben definito, ossia della proprietà privata dei mezzi di produzione. Marx ed Engels mettevano in chiaro questa questione strumentalmente agitata dalla propaganda borghese:

«Voi inorridite perché vogliamo abolire la proprietà privata. Ma nella vostra società attuale la proprietà privata è abolita per i nove decimi dei suoi membri; la proprietà privata esiste proprio per il fatto che per nove decimi non esiste. Dunque voi ci rimproverate di voler abolire una proprietà che presuppone come condizione necessaria la privazione della proprietà dell’enorme maggioranza della società».

La Chiesa ha molto a cuore la questione della proprietà privata e condanna i socialisti (i quali “attizzando – dice – nei poveri l’odio dei ricchi e pretendono di far di tutti i patrimoni un patrimonio comune”) non perché teme la confisca delle chiese adibite al culto o delle canoniche dove abita il prete con la sua domestica, ma perché qui è in gioco, tra gli altri, l’enorme patrimonio della Chiesa cattolica, uno dei più grandi proprietari immobiliari di sempre e modernamente anche un importante investitore di Borsa. La Chiesa cattolica ha bisogno dei poveri, dei poveri in tutti i sensi, poiché senza di loro la sua stessa esistenza sarebbe messa in non cale.

Qual era dunque la posizione di Marx ed Engels in proposito?

«Quel che contraddistingue il comunismo non è l’abolizione della proprietà in generale, bensì l’abolizione della proprietà borghese.

Ma la proprietà privata borghese moderna è l'ultima e la più perfetta espressione della produzione e dell'appropriazione dei prodotti che poggia su antagonismi di classe, sullo sfruttamento degli uni da parte degli altri.

In questo senso i comunisti possono riassumere la loro teoria nella frase: abolizione della proprietà privata. Ci si è rinfacciato, a noi comunisti che vogliamo abolire la proprietà acquistata personalmente, frutto del lavoro diretto e personale; la proprietà che costituirebbe il fondamento di ogni libertà, attività e autonomia personale. Proprietà frutto del proprio lavoro, acquistata, guadagnata con le proprie forze! Parlate della proprietà del minuto cittadino, del piccolo contadino che ha preceduto la proprietà borghese? Non c’è bisogno che l’aboliamo noi, l’ha abolita e la va abolendo di giorno in giorno lo sviluppo dell’industria».

Chiaro, cialtroni di ogni risma?

P.S. : per chi avesse qualche dubbio sulla progressiva abolizione della proprietà privata proprio da parte del capitalismo, legga QUI.

9 commenti:

  1. Ciao,
    commento lucido quindi in un'epoca dozzinale come questa "prende poco".
    Sul Fatto Quotidiano un tizio del "Tea Party Italiano" ha aperto un blog per far conoscere le idee di questo movimento anti-tasse e anti-stato.
    Bene, gli facevo notare che loro parlano contro lo Stato quasi come un'entità astratta che fa male a tutti gli onesti, mentre proprio questo Stato, che loro chiamano spesso con termini tipo Moloch o Leviatano, è stato un ostacolo allo svolgimento del conflitto tra classi, insomma alla fine dei conti sono solo degli idealisti.
    Tra l'altro in quel blog più di uno sosteneva che il "vero" libero mercato alla fin fine non permette concentrazione di ricchezza come dimostrato dalla scuola austriaca di Von Mises e altri.
    Dimostrato dicono, proprio così. Col "vero libero mercato", perché adesso c'è quello finto, certo.
    Gli ho scritto dei dati "reali", come la tendenza "certificata" da dati ufficiali dell'aumento della concentrazione della ricchezza nei beneamati USA,
    ma per questi liberisti il problema della concentrazione delle ricchezze non è dato dal "vero" libero mercato ma da "certe" politiche monetarie. Abolite quelle, tutto si aggiusta perché il libero mercato è il luogo "necessario" per la libertà degli individui.
    Gli ho scritto una piccola parte del I libro del Capitale, la fine del paragrafo sulla compra-vendita della forza-lavoro, quando Marx allinea Libertà, Eguaglianza, Proprietà e "Bentham" (l'utilitarismo...).
    Le risposte più educate erano sul genere:
    "roba vecchia di 200 anni, non si porta più, e ora non ci sono le classi, ci sono solo chi lavora contro i parassiti fannulloni", "basta vedere al Corea del Nord per smentire le analisi di Marx".
    Questo è il livello di queste persone che si nominano "libertarie".
    Saluti,
    Carlo.
    P.S.: il fondatore di Tea Party Nation, una componente del variegato mondo del Tea Party, un certo Judson Phillips, ha affermato che il diritto di voto dovrebbe essere ristretto in questo modo.
    "voting rights should be restricted to property owners",
    cioè siamo dalle parti del 700 con queste idee. E ci parlano di modernità e nuovi paradigmi.

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    1. caro Carlo, se li conosci li eviti. penso tu ora li conosca abbastanza. cari saluti

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  2. "Iddio ha dato la terra a uso e godimento di tutto il genere umano e perciò non si oppone al diritto della proprietà privata".

    Cara Olympe, devo essere un ignorante.Si perchè, la frase su dovrebbe essere "Iddio ha dato la terra a uso e godimento di tutto il genere umano e perciò... "si" oppone al diritto della proprietà privata".

    O no?

    Saluti da Franco

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    1. infatti. leggo nella parte relativa, al punto 7 dell'enciclica, appunto quella frase, così completata:

      L'aver poi Iddio dato la terra a uso e godimento di tutto il genere umano, non si oppone punto al diritto della privata proprietà; imperocchè quel dono ei fece a tutti, non già in quanto tutti ne dovessero avere un comune e promiscuo dominio; bensì in quanto non assegnò veruna parte del suolo determinatamente ad alcuno, lasciando ciò all'industria degli uomini e al giure [diritto] speciale dei popoli. (ed. S.E.S.A., Bergamo, 1946, pp. 7-8).

      Né mancano altre e innumerevoli perle; perciò ho parlato di cazzate e di anacronismo.

      saluti

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  3. Bergoglio e' un gesuita travestito da francescano.

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  4. O leone, leone

    In seguito alla proposta di un Comitato internazionale composto da grandi personalità[7], rappresentative degli ambienti culturali e politici europei, si pianificò l’iniziativa della erezione di un monumento a Giordano Bruno in Roma. In reazione alla netta opposizione della Santa Sede, nel gennaio del 1888 si organizzarono manifestazioni a favore del monumento da parte degli studenti romani, represse dalla polizia con scontri e arresti, sino ad arrivare alla chiusura dell’Università di Roma. In seguito alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Roma del giugno 1888, i liberali ottennero la maggioranza grazie al sostegno nei confronti dell’iniziativa, e nel dicembre il nuovo Consiglio concesse lo spazio di Campo de' Fiori per l’erezione del monumento, ottenendo anche l’approvazione del capo del governo Francesco Crispi[8]. Leone XIII, rinunciando a lasciare Roma, come in realtà aveva minacciato, rimase tutto il giorno in digiuno e in raccoglimento davanti alla statua di S. Pietro. Quindi il 30 giugno 1889 pronunciò una solenne allocuzione di condanna e di protesta per l’oltraggio che affermava di avere subito, denunciando la "lotta a oltranza contro la religione cattolica" da parte di un mondo moderno ostile alla Chiesa e a Dio. Quanto a Bruno, l’allocuzione papale confermava in pieno la legittimità della condanna e del rogo: "non possedeva un sapere scientifico rilevante" mentre aveva avuto "stravaganze di debolezza e corruzione"[8]. La celebrazione del 9 giugno 1889 apparve un evento di portata europea: i sentimenti a favore della libertà scientifica e contro l'oscurantismo religioso vennero espressi in una imponente manifestazione. L'oratore ufficiale, Giovanni Bovio, disse che il papa soffriva di più le celebrazioni di quella giornata che la perdita dello Stato della Chiesa

    ciao

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  5. Con manicaretti di parole si Rintontoniscono i Chretiens:
    "La soluzione socialista inaccettabile dagli operai
    A rimedio di questi mali, i socialisti, attizzando nei poveri l'odio contro i ricchi, sostengono che
    la proprietà privata deve essere abolita e fare di tutti i patrimoni un patrimonio comune, da
    amministrarsi dal municipio e dallo Stato. Con questa trasformazione della proprietà da
    personale in collettiva, e con l'eguale distribuzione degli utili e degli agi tra i cittadini, credono
    che il male sia radicalmente eliminato. Ma questa teoria, non che risolvere la questione, non fa
    che danneggiare gli stessi operai, ed è inoltre ingiusta per molti motivi, giacché manomette i
    diritti dei legittimi proprietari, snatura le funzioni dello Stato e scompagina tutto l'ordine sociale.
    E infatti non è difficile capire che lo scopo del lavoro, il fine immediato che si propone
    l'artigiano, è la proprietà privata. Poiché, se egli impiega le sue forze e la sua industria a
    vantaggio altrui, lo fa per procurarsi il necessario alla vita e dal suo lavoro si attende non solo il
    diritto al salario, ma anche un diritto stretto e rigoroso di usarne come crederà meglio. Se
    dunque con le sue economie è riuscito a far dei risparmi e, per meglio assicurarli, li ha investiti
    in un terreno, questo terreno non è altro che il salario trasformato, e conseguente proprietà sua,
    né più né meno che lo stesso salario. Ora in questo appunto, come ognuno sa, consiste la
    proprietà, sia mobile che stabile. [...].
    È necessario fissare in primo luogo questo principio: si deve sopportare la condizione propria
    della umanità: togliere dal mondo le disparità sociali, è cosa impossibile. Lo tentano, è vero, i
    socialisti, ma ogni tentativo contro la natura delle cose riesce inutile. È la stessa natura, infatti,
    che ha posto la maggiore varietà tra gli uomini: non tutti posseggono lo stesso ingegno, la
    stessa solerzia; non la sanità, non le forze in pari grado: e da queste inevitabili differenze nasce
    di necessità la differenza delle condizioni sociali. E ciò torna a vantaggio sia degli individui che
    della società; perché la vita sociale abbisogna di attitudini varie e di uffici diversi; e l'impulso
    principale che muove gli uomini ad esercitar tali uffici è la disparità delle condizioni".
    Ossia la traduzione da Esodo 20/17(Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo,né il suo schiavo,né la sua schiava,né il suo bue,né il suo asino,né qualunque cosa che appartenga al tuo prossimo)dell'accettazione passiva delle INEGUAGLIANZE.

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  6. Oggi mi sono rovinato la giornata leggendo la proposta di Renzi per riformare il mercato del lavoro:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/17/lavoro-il-piano-di-renzi-per-i-giovani-no-al-precariato-ma-licenziamenti-piu-facili/815694/

    Come se questo non bastasse a rovinarmi la giornata, ho ben pensato di inveire su facebook contro questo servitore dei padroni. ecco il mio commento (lucido..):

    "CHI HA VOTATO ALLE PRIMARIE QUELLA MXXDA DI RENZI SE NE RENDE CONTO O NO CHE IL PD NON DIFENDE I DIRITTI DEI LAVORATORI??? Svegliatevi!!!!!
    Questa non è una proposta, è una presa per il culo!!!"

    Risultato! un deficiente che ho tra gli amici di FB mi ha risposto così:

    "Il PD non difende i diritti dei lavoratori. Ora vallo a dire al 40% dei disoccupati sotto i 35 anni.
    Io spero tu abbia un lavoro Marco, perché quello che dici è bizzarro. Molto bizzarro."

    Credo che ogni commento sia davvero superfluo... questo signorino figlio di papà che vive a Londra a fare il broker è convinto che la soluzione sia rendere i lavoratori più schiavi di quanto già lo siano. E pensa pure di avere ragione. Pensa pure di essere buono, mentre io sarei quello che difende i propri interessi....

    Allucinante, cervelli fritti, ignoranti, rimbambiti, insomma, come dici tu:

    "allo stesso modo dei papi di Roma la pensano anche milioni di persone, probabilmente la maggior parte delle persone di ogni classe sociale e livello d'istruzione, senza essere cattolici e soprattutto senza aver letto una riga, dico una, di quelli che sono i fondamenti di tale ideologia, vale a dire i fondamenti scientifici di quella dottrina politica"


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