Il congresso degli Stati Uniti il
19 scorso ha votato 633 miliardi di dollari a favore della spesa militare per
il prossimo anno. Però non ha trovato 25 mld di dollari, meno dell’1 per cento
della spesa federale complessiva, per sostenere il sussidio di disoccupazione
per cinque milioni di persone che hanno perso il lavoro. In questo modo altri
cinque milioni di disperati e le loro famiglie piomberanno nella miseria il
prossimo anno, 1,3 milioni già da oggi.
Il Wall Street Journal della vigilia di natale, in un articolo dal
titolo Big Rally Pumps Up Wall Street Bonuses, ci racconta che il Dow Jones
Industrial Average nel 2013 è in crescita del 24 per cento, il compenso
annuo per i dirigenti delle banche d'investimento è previsto con un aumento del
6 per cento e per gli operatori di borsa un 12 per cento in più rispetto allo
scorso anno. La Morgan Stanley, per
citare un esempio, quest’anno porterà il suo fatturato a 32,6 mld di dollari,
con un incremento del 22 per cento.
Da ricordare che dal primo
novembre, il governo federale ha iniziato ad attuare il taglio di 11 miliardi
dollari in tre anni per il programma di assistenza alimentare (SNAP),
comunemente noto come buoni pasto (ne ho parlato numerose volte nel blog, per
esempio qui e anche qua). I tagli di bilancio riguardano anche centinaia di
miliardi di dollari relativi a diversi dipartimenti governativi e programmi
sociali, e vanno a colpire le condizioni di vita di decine di milioni di
persone.
Il senso della democrazia sta nelle decisioni di politica economica, in cifre come queste.
I prossimi 5 milioni di disperati dovranno ringraziare "la dinamica autopropulsiva del capitale", che secondo Slavoj Zizek - secondo il quale è tempo di tornare da Marx a Hegel, prospettiva forse singolare - è ciò che oggi "continua a mandare avanti la baracca". Perché "in molti Paesi i capitalisti sono molto più rivoluzionari della classe lavoratrice". Lo stiamo vedendo, e lo vedranno anche i nostri 5 milioni di amici americani.
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