Se la signora Boldrini ha
un diamante al dito (o da qualsiasi altra parte) è un De Beers. Viene dalle
stesse miniere nelle quali sono sfruttati come schiavi i fratelli neri di
Nelson Mandela. Chissà se nel suo viaggetto in occasione delle esequie del Mandela
ha potuto dare un’occhiata a Johannesburg. Si sarà allora certamente accorta che l’apartheid
effettivamente non esiste più, e i neri finalmente possono ora passeggiare per
il centro (downtown), che però non è più quello di una volta, il cuore
finanziario e commerciale della città. Il razzismo è stato sostituito dal
classismo. Anzi, sono due facce della stessa moneta. Una volta viene croce e
un’altra viene testa. E tu, qualunque faccia mostri la moneta, resti sempre un
negro. Con una differenza. Mentre prima eri un negro solo per i bianchi, ora
sei un negro anche per la ristretta fascia sociale di neri arricchiti. Quanto
ai bianchi essi continuano a condurre una vita di tipo coloniale: vivono in
case bellissime e a buon mercato per gli standard internazionali, hanno la
possibilità di assumere lavoratori locali (meglio se dello Zimbabwe, c’è una
gerarchia di preferenza anche per gli schiavi neri) per i servizi in casa e
fanno vita sociale tra di loro, abituati alle strette misure di sicurezza, come
il filo spinato e le guardie a proteggere le case, e alle cautele necessarie
quando si circola, se non si vuole essere rapinati.
Questo dimostra, se mai
fosse necessario, che la fine dell’apartheid o l’introduzione di principi
democratici e altre cose di questo tipo, sono tutti fatti molto positivi ma che
però non alterano la sostanza della condizione sociale delle masse, quindi
della loro vita reale. Così come uno schiavo con più denaro resta sempre uno
schiavo, come dimostra ovunque la condizione di qualunque proletario, allo
stesso modo uno schiavo con più diritti resta sempre tale se per mangiare deve
vendersi a un padrone. La questione è, dunque, in radice. Non riguarda solo il
colore della pelle o solo i "diritti".
Se Mandela avesse
mantenuto fede ai suoi principi originari, al suo funerale non ci sarebbe stato
il cordoglio planetario dei boss della Cosa nostra capitalistica. Non Obama, il
presidente di quella nazione che usa la propaganda dei diritti umani e della
democrazia negli altri paesi ma che imprigiona più neri di qualsiasi altra. Del
resto non fu forse la Cia a fornire le informazioni al governo del Sudafrica
per imprigionare definitivamente, nel 1962, Mandela? E allora, che ti piangi,
stronzo?
Mandela, il Gandhi
sudafricano. Sciocchezze. Ma sanno chi era Gandhi? Certo che lo sanno, ed è
appunto per questo che ne hanno fatto un’icona. Era un razzista di prim’ordine
che si ribellò non al dominio britannico in Sudafrica, del quale rimase sempre
un estimatore, ma perché gli indiani in Sudafrica venivano trattati come i
Kaffir, ossia i negri come li chiamava Gandhi (*). In questo sito è offerto un
florilegio delle sue effettive posizioni sul tema dei neri, degli ebrei, della
violenza.
La signora Boldrini,
eletta nelle liste di Sel, sarebbe andata ai funerali di Steve Biko o Chris
Hani? Certo che no, quelli erano dei violenti, ma soprattutto dei comunisti.
Invece servono dei miti positivi, di pacificazione, che mettano in secondo
piano o in nessun valore la lotta di classe. Serve gente docile, dei cani da
tenere al guinzaglio.
(*) Naturalmente i
sostenitori del mito si oppongono che venga divulgata la faccenda (vedi cosa
dice al riguardo Wikipedia).
capisco
RispondiEliminacara olympe , sono senza parole . di tutto quello che , fino ad oggi , ho letto dei tuoi articoli , questo è quello che mi ha sconvolto di più . ho bisogno di tempo per capire di più . l'unica cosa che mi sconcerta è l'immensa ignoranza nella quale SONO /siamo immersi (per nostra colpa ovviamente ) . grazie sempre e comunque . sei una presenza preziosissima per me.
RispondiEliminasempre gratificante sapere che mi leggi
EliminaAnche per me, sei una presenza preziosa Olympe.
EliminaCiao da Franco
ciao Franco.
Elimina