lunedì 8 ottobre 2012

Vladimir Umanets, l'ultimo artista



Il governo si prepara a bocciare il ddl proposto dall'ex ministro Damiano e condiviso da Pd, Pdl, Udc e opposizioni, che introduce una serie di scalini per consentire ai lavoratori di 58 anni di andare in pensione con 35 anni di contributi fino al 2017. E spunta una lettera-appello del ministro Elsa Fornero ai partiti, perché la riforma delle pensioni non venga smontata. 

Fornero va alla guerra sulle pensioni, ma non alle elezioni. I partiti, sì.

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Mai disperare, c’è un quadro di Rothko che mi piace. E tanto. Soprattutto le velature, in basso sul lato destro. Una mano di grande maestro che ha saputo interpretare con disgusto l’essenza ultima del gusto contemporaneo.

Quel vecchio volpone di Pinot Gallizio (l’inventore della pittura industriale!!) acquistò un rotolo di tela di decine di metri e l’imbrattò per bene con della vernice. Vendette il rotolo un tanto al metro in breve tempo. Le risate; i soldi!

Niente da dire, non è l’arte o la cultura a essere ontologicamente reazionaria, ma l’uso che ne fanno. È la logica metafisica che presiede il mercato dell’arte odierno, sempre alla ricerca di una trasgressione a oltranza. All’arte ormai si accede solo come a un valore di scambio, bigliettame.

2 commenti:

  1. Credo di aver capito: anche il FMI non si candida; Mastrapaqua invece potrebbe. Vladimir Umanets è lettore di questo blog.
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