È
interessante uno studio pubblicato dall’Unicef sulla base di dati
dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Riguarda il
numero dei bambini che vivono sotto la soglia di povertà in 35 paesi. Gli Stati
uniti vengono al secondo posto, subito dopo la Romania, e i bambini in Grecia,
Spagna e Italia non se la passano bene. Nemmeno il Giappone. Tuttavia, almeno
in Italia, le cose miglioreranno con l’introduzione della Tobin tax e lo
spegnimento dell’illuminazione pubblica.
(cliccare per ingrandire)
* * *
Un tempo non erano molti a leggere i giornali, a
causa del diffuso analfabetismo e anche per motivi economici. Chi leggeva lo
faceva per informarsi. Oggi leggiamo soprattutto per distrarci. Dicono che la
banalizzazione dell’informazione sia una strategia. Non ho dubbi in proposito,
nel castello stregato dell’ideologia c’è molto di questo. Ciò che ci appare
naturale riguarda invece precise direttive ideologiche di classe, un sistema di
rappresentazioni dettato da linguaggi prefabbricati e logiche precostituite.
Un esempio concreto può essere Eugenio Scalfari, il
cui ascendente, soprattutto presso il ceto medio parassitario, è misurabile e
tanta parte ha nella formazione della cosiddetta “opinione pubblica”. Sua è la legge dei vasi comunicanti riferita alle nuove condizioni dettate dalla
globalizzazione: «Le categorie
svantaggiate e costrette a rinunciare ad una parte delle conquiste raggiunte
nell'epoca “prima di Cristo” debbono recuperarle su altri piani e in altre
forme nell'epoca del “dopo Cristo”. Debbono cioè impostare un piano globale di
redistribuzione del reddito da chi più ha a chi meno ha».
Le “categorie
svantaggiate”. Sostituendo alle classi sociali le “categorie”, i “gruppi”, ciò
che si vuole negare è la realtà delle contraddizioni nell’ordine capitalista. L’empirismo
e il positivismo considerano i fenomeni dell’emarginazione e della povertà per
quanto si mostrano nella loro esteriorità e perciò ne escludono il nesso
causale che ne sta a fondamento. È interesse del dominio che dal discorso
pubblico scompaiono le classi sociali in quanto strutture oggettivamente
motivate e determinate dalla base economica e dai rapporti complessivi
storico-sociali.
Ma di questi
aspetti non si occupa quasi più nessuno.
«Le categorie svantaggiate e costrette a rinunciare ad una parte delle conquiste raggiunte nell'epoca “prima di Cristo” debbono recuperarle su altri piani e in altre forme nell'epoca del “dopo Cristo”. Debbono cioè impostare un piano globale di redistribuzione del reddito da chi più ha a chi meno ha».
RispondiEliminaquesto bel discorso sarebbe stato utilissimo ai vecchi padroni delle ferriere per giustificare l' assunzione dei crumiri ... gente sicuramente piu bisognosa, visto che accettavano cio' che rifiutavano gli operai in sciopero.
Ma i vecchi padroni non lo facevano perche' erano gente rozza che non aveva ancora assunto gli intellettuali alla scalfari :-)
Dal vocabolario giornalistico è scomparso anche il termine “capitalismo”. Una considerazione in proposito qui
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