lunedì 15 ottobre 2012

Non esiste e non può esistere



Valter Veltroni, ieri sera, nel corso di una trasmissione televisiva, ha dichiarato testualmente che “le utopie hanno cambiato il mondo solo nei sistemi democratici e liberali”.

Esistono grossomodo due tipi di utopia, quella “concreta” e quella fantastica. L’utopia, se vogliamo chiamarla così, di primo tipo si basa sulla razionalità del possibile, mentre le idee fantastiche si aggrappano al mero desiderio sognante. Esempio: il volo dell’uomo fu sempre un’utopia, ma non tanto fantastica e irrazionale da non poter essere descritta, progettata e perfino tentata secoli prima che diventasse un dato di fatto. È stato necessario un sistema democratico e liberale per arrivare a realizzare questa e altre “utopie”, quindi per lo sviluppo di cognizioni tecniche e condizioni tecnologiche adatte allo scopo?

Per rifarsi solo alla storia recente, l’Urss mandò nello spazio il primo Sputnik e il primo uomo. Altro esempio. L’idea colombiana di raggiungere l’oriente navigando per occidente non era per nulla fantastica, essa si basava su dei dati di fatto che non erano messi in discussione. Ciò che si disputava riguardava le distanze da coprire e le difficoltà di una simile impresa, quindi le possibilità di successo in considerazione dell’investimento. Tale impresa era matura per essere realizzata (nuove tecniche nautiche di costruzione e navigazione, pressanti esigenze commerciali, ecc.) e prese corpo pur in assenza di un sistema democratico e liberale, anzi, vigente una monarchia cristianissima che nello stesso anno aveva massacrato e schiavizzato i mori iberici e scacciato gli ebrei sefarditi.

È vero, altresì, che l’epoca del mercantilismo e del capitalistico ha reso possibile uno sviluppo delle forze produttive straordinario e l’instaurarsi di libertà individuali prima sconosciute, ma ciò non è dipeso dalla bontà “democratica” di tale modo di produzione in sé e dalla forma degli ordinamenti sociali di accompagno. Questo genere di libertà individuale è il prerequisito del capitalismo stesso. L’uomo dev’essere libero fintantoché tale condizione gli consenta di vendere la propria forza-lavoro; ma, per quanto riguarda il resto, il salariato è legato alle condizioni della propria schiavitù da catene invisibili, dalla fictio juris che simula un contratto di compravendita tra pari.

Andando sul generale, a riguardo della democrazia e della libertà negli Stati Uniti, tema caro ai saltafossi neoliberisti, si tratta di un sistema democratico e liberale? Fino a meno di 150anni fa vigeva la schiavitù di tipo classico, il padrone con la frusta e lo schiavo in catene. Motivi anzitutto d’ordine economico, propagandati come scrupoli morali, condussero alla sua abolizione anche negli stati del sud, non prima di una guerra civile sanguinosissima. Lo schiavo negro poté diventare un libero salariato, ma per il resto non fu un uomo libero perché su di lui gravava, ufficialmente fino a meno di 50anni fa, la segregazione razziale. Per un nonnulla fu appeso ad un albero o bruciato vivo, oppure braccato, carcerato o licenziato. E poteva vivere solo nei ghetti. Oggi alla Casa Bianca siede un mulatto, ma un nero di New York non può chiedere a determinati taxi di fermarsi come si vede nei film.

Cinquanta milioni di statunitensi non hanno copertura sanitaria, quasi altrettanti vivono con i buoni pasto statali e i sussidi, una percentuale da record della popolazione, quasi tutta composta da neri, è ospite nelle prigioni. Decine di milioni di persone hanno un lavoro precario, quando l’hanno, e sempre a rischio di perderlo e vivono in abitazioni scadenti. È questo il sogno di Veltroni, vivere come un negro ad Atlanta e suonare il piffero.

Altro esempio caro a Veltroni è quello che riguarda Mandela, da prigioniero in un carcere del regime di Pretoria è diventato presidente del Sudafrica. La fine ufficiale dell’apartheid non ha significato però parità effettiva di condizioni e di diritti tra bianchi e neri, i quali ultimi vivono ancora a milioni in baraccopoli o quartieri ghetto, lavorano nelle miniere e quando protestano per aumenti salariali vengono uccisi come bestie feroci. Le donne nere invece continuano a fare le serve nelle case dei bianchi, ma ora si fanno chiamare colf.

Esistono regimi più temperati o meno repressivi, secondo le circostanze, ma la democrazia è l’illusione, la merce, spacciata più a buon mercato in cambio di una scheda e una matita. La democrazia, il governo del popolo, non esiste perché non può esistere in una società divisa in classi.

3 commenti:

  1. Caro Olympe,

    permettimi una correzione (:P), io sostituirei "la democrazia" con "il liberalismo" come segue:

    "Esistono regimi più temperati o meno repressivi, secondo le circostanze, ma il liberalismo è l’illusione..."

    Vedi anche:
    http://coscienza-di-classe.blogspot.it/2012/03/spiegiamo-come-nascono-i-conflitti.html

    Quando saremmo arrivati alla democrazia, vedrai che le cose funzioneranno per bene.

    ciao

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  2. Veltroni è tonto.
    Condivido ogni parola del tuo articolo. In particolare quelle riguardanti le libertà individuali non come effetto di superiori concessioni ma come requisito essenziale del capitalismo stesso. Il popolo esprime la propria libertà compiendo "liberamente" ogni sforzo possibile (lavoro) per competere con i propri simili (aumentare produttività) al fine di aumentare il proprio profitto. Ogni suo sforzo (depauperamenteo del proprio tempo libero e della propria esistenza per lavorare e produrre di più) aumenta invece il solo profitto dei suoi padroni. Ci si ammazza tra schiavi per far fare bella figura al padrone in cambio della partita di calcio in tv o della festa patronale o della pasta al forno con le polpettine o di un pò di sesso.
    Darwin era più fesso di Veltroni. La storia dell'umanità è la storia dell'involuzione dell'uomo ovvero del perfezionamento della sua sudditanza nei contronti dei tiranni. Poi ... che abbiano inventato i SUV con cui andare a comprare le sigarette ... non dovrebbe trarre in inganno. Invece i Piero Angela & C. ci fanno un sacco di trasmissioni in tv. Tra un servizio su come si accoppiano le formiche siberiane ed un altro per spiegare come una mela al giorno toglie il medico di torno. Ciao.

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  3. sì, la faccenda è maledettamente complicata e anche però così chiara nei suoi tratti essenziali
    ciao

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