domenica 31 luglio 2011

Lo strabismo di Sergio Romano


Sergio Romano – rispondendo sul Corsera a un lettore – scrive a proposito di Rudolf Hess e della sua condanna al processo di Norimberga che tale processo al vicario di Hitler (“der Stellvertreter”) in sostanza non andava fatto poiché l’imputato non stava bene di testa. Fu tuttavia condannato per partecipazione a un complotto criminale contro la pace e per aver scatenato una guerra offensiva (guerre d'aggressione).

Scrive l’editorialista:
«Molto più tardi, quando furono lanciate campagne per la sua liberazione dalla prigione di Spandau, dichiarò che era tempo di restituirlo alla sua famiglia e si spinse sino ad affermare che “una detenzione tanto prolungata, soprattutto in un carcere enorme di cui era il solo ospite, era un crimine contro l’umanità”. Non fu liberato, perché l'Unione Sovietica si oppose fermamente a qualsiasi riduzione della pena».

Naturalmente l'Unione Sovietica è responsabile d’infiniti misfatti, non ultimo, evidentemente, quello di non aver avuto pietà per quel pezzo di merda di Hess. Altrettanto ovvia è la tecnica di Romano di lasciar dire ad altri senza prendere aperta posizione, ma è un fatto che le pezze d’appoggio le cuce lui sull’abito da martire del povero Hess.

Romano non rileva che i crimini di Hess hanno comportato decine di milioni di morti. Decine di milioni già solo quelli russi che sono una conseguenza diretta dell’ideologia e della strategia di un regime criminale alla cui ascesa e affermazione Hess non fu certo estraneo, visto che fu organizzatore della prima centuria studentesca delle SA, e fu tutt’altro che un semplice redattore del Mein Kampf, ma colui che fornì in parte il “bagaglio ideologico” di Hitler (J. Fest, Hitler, p. 264). Divenne segretario generale del partito fino a che rimase in Germania, membro del consiglio dei ministri per la difesa del Reich ed ebbe un ruolo di primo piano nelle leggi di Norimberga (1935). Dimentica che i campi di concentramento funzionavano già per gli oppositori del regime, così come lo sterminio delle persone portatrici di handicap. Complice ai massimi livelli, dunque, non di un regime qualsiasi, ma di quello hitleriano, i cui orrori sono ben noti, o dovrebbero esserlo.

Questo è il modo di leggere la storia e di diffondere la mistificazione in centinaia di migliaia di copie da parte dei funzionari dell’ideologia, i quali in nome dell’anticomunismo più viscerale dimenticano quanto di paradossale c’è in realtà in questa vicenda, ovvero che al vice di Hitler sia stata risparmiata la pena capitale. È giusto quindi dire che il processo non andava fatto, ma si deve soggiungere che il criminale nazista, i cui delitti erano noti a tutta l’umanità, andava impiccato per le vie brevi.
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Nota:

Sulla presunta infermità mentale di Hess durante il processo è interessante quanto ebbe lui stesso a dire in quell’occasione:

«Herr Präsident, ich möchte das Folgende sagen: Zu Anfang der Verhandlung heute nachmittag gab ich dem Verteidiger einen Zettel, auf dem ich meine Meinung dahingehend ausdrückte, daß die Verhandlung abgekürzt werden könnte, würde man mir zu sprechen gestatten. Was ich zu sagen wünsche, ist das Folgende:
Um vorzubeugen, daß ich für verhandlungsunfähig erklärt werde, obwohl ich an den weiteren Verhandlungen teilzunehmen und mit meinen Kameraden gemeinsam das Urteil zu empfangen wünsche, gebe ich dem Gericht nachfolgende Erklärung ab, obwohl ich sie ursprünglich erst zu einem späteren Zeitpunkte des Prozesses abgeben wollte. Ab nunmehr steht mein Gedächtnis auch nach außen hin wieder zur Verfügung. Die Gründe für das Vortäuschen von Gedächtnisverlust sind taktischer Art. Tatsächlich ist lediglich meine Konzentrationsfähigkeit etwas herabgesetzt. Dadurch wird jedoch meine Fähigkeit, der Verhandlung zu folgen, mich zu verteidigen, Fragen an Zeugen zu stellen oder selbst Fragen zu beantworten, nicht beeinflußt. Ich betone, daß ich die volle Verantwortung trage für alles, was ich getan, unterschrieben oder mitunterschrieben habe. Meine grundsätzliche Einstellung, daß der Gerichtshof nicht zuständig ist, wird durch obige Erklärung nicht berührt. Ich habe bisher auch meinem Offizialverteidiger gegenüber den Gedächtnisverlust aufrechterhalten. Er hat ihn daher guten Glaubens vertreten».

5 commenti:

  1. (*) Un tempo la schiavitù rese possibile la divisione del lavoro tra agricoltura ed industria, quindi di raggiungere un livello considerevole di sviluppo economico e con ciò il fiorire del mondo antico, e cioè di quella civiltà senza le cui basi non esisterebbe l’Europa moderna e anche il resto. Viceversa la moderna schiavitù salariata non ha più ragion d’essere poiché, come scrive Engels, «l'enorme incremento delle forze produttive, raggiunto mediante la grande industria, permette di distribuire il lavoro fra tutti i membri della società senza eccezioni, e perciò di limitare il tempo di lavoro per ciascuno in tal misura che per tutti rimanga un tempo libero sufficiente per partecipare, sia teoricamente che praticamente, agli affari generali della società. Quindi solo oggi ogni classe dominante e sfruttatrice è diventata superflua, anzi è diventata un ostacolo allo sviluppo della società e solo ora essa sarà anche inesorabilmente eliminata, per quanto possa essere in possesso della "violenza immediata"».

    Mi può dire, quest'estratto di Engels, da quale libro è tratto?
    Estratto, letto a margine di un suo post.
    Grazie.

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  2. Olympe de Gouges ha detto...

    caro Luigi, ad uno sfruttato, in generale, non servono i tecnicismi per avere coscienza della propria condizione

    saluti a te
    30 luglio 2011 19:12

    Questa, è stata la sua risposta ad un mio commento, che purtroppo, leggo soltanto ora.
    Bene, com'è che allora, che lo sfruttato, che ha coscienza della propria condizione, detesta la politica (cioè, lo strumento che servirebbe alla sua emancipazione di classe) la cultura, e sopratutto, che corre dietro a chimere, messe a disposizione dal sistema mediatico?
    Un esempio su tutti, ho perso il conto delle persone che conosco, che giocano al Superenalotto.
    Saluti da Luigi.

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  3. La prima parte (non posta tra virgolette) è un mio risassunto di questo brano dell’Anti-Duhring [IV. Teoria della violenza (conclusione)]:

    Solo la schiavitù rese possibile che la divisione del lavoro tra agricoltura ed industria raggiungesse un livello considerevole e con ciò rese possibile il fiore del mondo antico: la civiltà ellenica. Senza la schiavitù non sarebbero esistiti né lo Stato, né l'arte, né la scienza della Grecia; senza la schiavitù non ci sarebbe stato l'impero romano. Ma senza le basi della civiltà greca e dell'impero romano non ci sarebbe stata l'Europa moderna. Non dovremmo mai dimenticare che tutto il nostro sviluppo economico, politico e intellettuale ha come suo presupposto una stato di cose in cui la schiavitù era tanto necessaria quanto generalmente riconosciuta.

    La citazione vera e propria, quella posta tra virgolette, si trova solo qualche riga dopo. In internet può trovarla qui:
    http://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce9g28c4.htm

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  4. Purtroppo, al link da lei segnalato, e cioè questo:
    http://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce9g28c4.html

    non mi si da nulla.
    Grazie lo stesso.

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  5. ha ragione, ma questo è sicuro:

    http://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1878/antiduhring/index.htm

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