lunedì 21 marzo 2022

Truffe di guerra e di pace

Li stavamo aspettando come manna dal cielo: operai generici, camerieri, lavapiatti, badanti. Non siamo razzisti e nemmeno classisti. È accoglienza e solidarietà cristiana.

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Stiamo scoprendo un po’ tardi la sobrietà energetica. Un ministro di questa terza o quarta repubblica ha esclamato: “È un’enorme truffa!”. Ci si aspetterebbe che si recasse immediatamente a denunciare i truffatori, e invece la truffa continua.

È vero che L’Opec+ si rifiuta di estrarne di più, ma commercia petrolio quanto prima, e i rincari sono arrivati che dell’affaire Ucraina non c’era traccia, e da questa eroica nazione transita lo stesso gas di prima, anzi, pare anche di più (Bersani è uomo d’onore, gli credo sulla parola).

A Varsavia la benzina Pb95 costa l’equivalente di circa 1,40 euro il litro. In Italia il 70% in più (se da noi ci sono le “accise”, in Polonia vi è incluso il gettito derivante dall’assenza di bollo di circolazione). In Francia il prezzo è oggi fissato a 1,97. Del resto tutti sappiamo del forte rincaro, nel 2008, della benzina: 1,35 euro al litro! Il petrolio quotava 140 dollari al barile. Ebbene oggi è attorno ai 100 dollari.

L’Italia, si sa, fa parte della UE a giorni alterni, a volte anche solo a ore.

L’Occidente è il luogo delle “quattro libertà”: libera circolazione dei capitali, delle merci, dei servizi e la libertà di rapinare chi non può difendersi dai soprusi del potere economico. Nessuno ha fatto pressioni su Malta, Irlanda o Paesi Bassi, paesi che si permettono di darci lezioni di rigore di bilancio, mentre depredano altri Stati europei con le loro inesistenti tasse sulle società. Dove si trovano le sedi di Stellantis, Renault, Airbus, eccetera? Ad Amsterdam e all’Aia.

Tutte le società quotate in Borsa sono presenti (almeno attraverso alcune loro controllate) in paesi che offrono servizi finanziari di tipo “paradiso fiscale” in senso lato, come ad esempio i Paesi Bassi, il Lussemburgo, l’Irlanda e ovviamente la Svizzera.

Certo, la partenza del Regno Unito ha ridotto un po’ la lista degli “agevolatori” fiscali UE, ma Malta, il Lussemburgo, l’Irlanda, i Paesi Bassi e persino il buffo Belgio sono orgogliosi di essere luoghi che rendono la vita così facile al grande capitale così come ai trafficanti di droga, armi ed esseri umani.

Alle Canarie non trovate solo pensionati europei e italiani, ma anche 17 filiali di Enel. Le Canarie sono zona speciale, beneficiano di un’aliquota fiscale del 4%, ma possono anche richiedere uno sgravio fiscale per investimenti produttivi e altre esenzioni in termini di imposte di trasferimento e di bollo.

Studi dell’Università della California, Berkeley, e dell’Università di Copenaghen, stimano che quasi il 40% dei profitti delle multinazionali viene trasferito ogni anno nei paradisi fiscali, quelli ufficiali e quelli di fatto. Uno studio del Tax Justice Network stima la quantità di attività finanziarie nascoste nei paradisi tra 21 trilioni e 32 trilioni di dollari. Questo potrebbe rappresentare tra il 30% e il 45% del PIL mondiale. Anche fossero reali solo la metà di quelle cifre si tratterebbe di un movimento di denaro enorme sottratto a ogni controllo.

Veniamo ai dati ufficiali: l’OCSE ha stimato che nel 2015 la perdita di entrate pubbliche dovuta all’elusione fiscale è stata compresa tra il 4% e il 10% del gettito fiscale delle società a livello mondiale, ovvero da 100 a 240 miliardi di dollari USA l’anno, accompagnata da un trasferimento artificiale di circa il 36% dei profitti delle multinazionali ai paradisi fiscali (Tørsløv et al. 2018).

Mi chiedo: la scorsa settimana, i capi di Stato e di governo dell’UE riuniti a Versailles, non hanno trovato 10 minuti per discutere di questi “dettagli”? Sicuramente hanno trattato l’argomento del momento, ossia le sanzioni economiche da applicare alla Russia, fatto salvo il gas, che ci serve per l’industria e l’uso domestico. A tale proposito più grande ipocrisia non ci potrebbe essere.

Tuttavia l’embargo sui medicinali della Russia, porterà a questo risultato: a breve circa l’80% dei medicinali salvavita non saranno più disponibili, né sarà possibile produrli in loco. Questo tipo di sanzioni causerà inevitabilmente molte vittime innocenti, tra queste non esclusi possibili oppositori di Putin.

Ci sono molti modi per assassinare le persone, quelle che oggi chiamiamo “civili” e ieri erano solo “effetti collaterali”: con le bombe oppure con le sanzioni economiche. I russi e gli ucraini lo stanno facendo con le bombe, e ciò va da sé in una guerra. L’occidente è democratico per definizione: manda bombe agli ucraini e vieta di dare i medicinali salvavita ai russi.

3 commenti:

  1. Vediamo però le cose da una diversa angolatura. Lascio perdere il Lussemburgo, che raderei (finanziariamente) al suolo, la Svizzera, che non fa parte dell'UE, e l'Olanda, che non conosco bene, e mi concentro sull'Irlanda. Ne conosco la storia, aiutato da una certa predilezione per JJ. La prima volta che ci sono stato era negli anni '90: un paese decisamente povero. Poi ci sono stato all'inizio del secolo, e già andava meglio. Poi verso il 2010, e si lamentavano della crisi, ma insomma, era una posto di gente che benestava. Adesso guardo il PIL procapite, e vedo che è a 84 (mila$) contro i 33 dell'Italia. Non sono digiuno di statistica, e so che occorre guardare anche alla distribuzione del reddito, non solo alla media. Tuttavia, so anche che se c'è tanta grana ne beneficiano un po' tutti, come insegnano alcuni emirati arabi, dove certamente non esistono preoccupazioni egualitarie, ma insomma nessuno muore di fame. Concludo questa lunga premessa chiedendo: siamo sicuri che la politica di tasse alte e lamenti strazianti sull'evasione/elusione sia la più furba, o anche semplicemente la più etica?

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    1. In passato ho scritto molti post sul fatto che la tassazione “equa”, agitata come la “soluzione”, è in realtà un falso obiettivo, così come la caccia ai “ricchi”, laddove a farla da padrone sono i rapporti di forza economici nel loro “normale” svolgimento. Tuttavia, quando hai sete, ti attacchi anche alle fontanelle.

      J.J. : ti piace proprio il triestino!

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    2. Mi piace come nessuno.

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