lunedì 28 marzo 2022

Vecchi e nuovi disastri dell'imperialismo americano

 

L’Unione Europea ha annunciato l’intenzione di sostituire almeno una parte delle forniture di gas dalla Russia con l’aiuto di esportatori alternativi, in primis gli Stati Uniti.

Prima di parlare di costi e di prezzi vediamo la faccenda sotto l’aspetto della quantità, tenendo presente che solo Gazprom invia in Europa circa 155 miliardi di metri cubi di gas l’anno (e ci sono anche forniture di GNL di Novatek).

Vediamo i fornitori più vicini che cosa potrebbero fare. La Norvegia, sta producendo al limite. L’Algeria, altro nostro vicino, ha tagliato del tutto le esportazioni verso l’Europa alla fine dello scorso anno a causa di una disputa politica con i suoi vicini del Marocco, dove passa il gasdotto noto come Maghreb–Europe Gas Pipeline (MEG), attraverso il quale il gas algerino va nella penisola iberica.

Alla fine di febbraio, l’Algeria ha annunciato di essere pronta ad aumentare le forniture attraverso il gasdotto Transmed con una capacità di 32 miliardi di metri cubi l’anno. Al momento, fornisce 22 miliardi di metri cubi attraverso di esso, ma non può caricarli completamente: le capacità di produzione di gas del Paese consentono di aumentare le esportazioni di non più di 3-4 miliardi di metri cubi.

Pertanto, l’Europa deve cercare partner più lontani. Il Qatar non sembra al momento interessato a siglare nuovi contratti con l’Europa, essendo già impegnato in Asia. In futuro tali accordi potrebbero essere conclusi, ma anch’essi richiederanno l’ampliamento delle capacità sia dei produttori che degli acquirenti.

Il 25 marzo Joe Biden ha annunciato un piano secondo il quale entro la fine dell’anno saranno inviati 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto nei paesi dell’UE. Anche se quanto annunciato sarà attuato, si tratterà di sostituire non più del 10% delle forniture russe entro la fine dell’anno. Ciò che è realmente in potere degli americani è di trarre pieno vantaggio da tale situazione.

Gli USA stanno investendo molto nell’espansione delle capacità di liquefazione del gas e nella costruzione di terminal di trasporto nei porti. La capacità totale di approvvigionamento di GNL entro la fine di quest’anno potrebbe aumentare del 20%, fino a 100 milioni di tonnellate (corrisponde a circa 130-140 miliardi di metri cubi dopo la rigassificazione). Va notato che una parte significativa di questo nuovo GNL va al fabbisogno americano, che cresce ogni anno.

La strategia statunitense per una penetrazione più attiva nel mercato europeo del gas non è nuova e ha avuto origine 10 anni fa, quando gli Stati Uniti sono stati in grado di dotarsi completamente di gas naturale grazie alla rivoluzione dello shale. Tuttavia, fino a ieri i prezzi del gas in Europa erano bassi, anche della metà rispetto al gas americano, ed erano garantiti dalle forniture orientali.

I paesi europei, dal canto loro, intendono predisporre le infrastrutture necessarie per ricevere fino a 50 miliardi di metri cubi di GNL l’anno. Non è ancora del tutto chiaro se si parli solo di gas americano. Ad ogni modo non sono stati conclusi contratti specifici sia per i progetti in corso che per quelli a lungo termine.

Tuttavia, in Europa non c’è ancora capacità sufficiente per rigassificare il gas importato. La maggior parte dei terminal si trova sulla costa della Spagna e del Portogallo. C’è anche un terminale GNL a Swinoujscie, in Polonia, vicino a Stettino, ma la sua capacità è di 5 miliardi di metri cubi di gas l’anno, mentre la Polonia consuma oltre 15 miliardi di metri cubi di importazioni.

In Germania, che ha promesso di sbarazzarsi della dipendenza russa dal gas entro il 2024, non esistono terminali di questo tipo. Va notato che la costruzione del complesso di Swinoujscie ha richiesto nove anni, dal 2006 al 2015. La Germania sta valutando soluzioni alternative come il noleggio di terminali di rigassificazione galleggianti, ma non è chiaro con quale reale capacità.

Nel prossimo futuro, i prezzi del GNL rimarranno notevolmente superiori a quelli pagati per le forniture del gasdotto. I prezzi spot del gas negli hub europei hanno raggiunto livelli inimmaginabili fino a poco tempo fa. Gli impianti europei di stoccaggio sotterranei sono vicini al minimo storico (28%). Anche se quest’anno non ci saranno interruzioni nell’approvvigionamento, l’Europa pagherà il gas molto più caro che in passato e rischia nel prossimo inverno di avere poche riserve.

Non sono da escludere rivolte popolari in più parti dell’Europa a causa dei rincari delle tariffe, dell’inflazione sempre più elevata e dall’aumento delle situazioni di povertà, chiusure di produzioni e perdita di mercati. Manca solo la ciliegina sulla torta: una crisi finanziaria con le Borse in caduta libera. E tutto ciò per che cosa? Se si va all’origine questa crisi senza pregiudizio, si comprende che ciò accade per assecondare gli interessi degli Stati Uniti, dell’imperialismo americano, che da trent’anni a questa parte ha prodotto solo disastri, e altri ancora ne porterà.

9 commenti:

  1. e non certo un errore di misura, in una sapiente creazione di pressione la cui valvola di uscita del vapore è solo una, come già anticipato da PD: il nucleare

    come con Berlusconi buttare lì la cosa per vedere l'effetto che fa e poi puntare e stringere in una morsa in modo autoritario. Il ventennio berlusconista "ha fatto anche cose buone", soprattutto il metodo! Gestione COVID idem

    Il grosso problema del nucleare, detto in modo non religioso: la dipendenza si sposta dalla materia prima alla tecnologia, diventando ancora più oppressiva. Qui parliamo di tecnologia francese e una dipendenza che diventa così secolare, non c'è un mercato, non esiste un possibile cambio di fornitura. Anche perché la Germania è uscita dal nucleare (con i gasdotti)

    Oltre al problema della materia prima ma i più entusiasti dicono che si possono riutilizzare le stesse vecchie scorie, ma questo è, sottolineo, un secondo problema rispetto a quello enunciato prima.

    Premesso che la dipendenza dell'Italia nei confrondi degli USA è totalmente bigotta, vedi guerra all via della seta, che la Germania non segue

    C'è poi tutta la questione di: 'dipendenza si ma verso un paese non autoritario'
    A parte il fatto che, secondo lo stesso diritto internazionale, in Libia c'è stata un'invasione francese con bombardieri e migliaia di vittime, che, secondo il cinismo televideo corrente, in vittime-bambini fanno circa ennemila elevato rispetto all'Ucraina

    Ma c'è un fatto più culturale profondo (qualcuno parlerebbe di liberismo ma non me ne intendo): le nazioni in Europa sono in competizione perché è così, la cultura di riferimento, va così, una guerra di sopraffazione e potere, quasi sempre il ricatto è il debito. Ma comunque non cooperazione (non so ad esempio come sia il discorso in un federalismo come in Svizzera, ma chiaramente un sistema totalmente diverso): nella competizione mors tua vita mea hanno visto un equilibrio, ma secondo altri è bulimia, e anche secondo gli equilibri del pianeta e del clima

    in Libia c'è una guerra che vede oltre alle vittime-bambino anche due fazioni: da una parte l'Italia e dall'altra la Francia. L' "Europa della pace" è da anni in guerra e ai confini dell'Europa: un territorio molto più vicino dell'Ucraina, se la geografia non è propaganda. E, s'intende, guerra fatta con le armi e vittime a terra, non a parole.

    Quindi il vero rischio credo sia nucleare.

    PS
    Questo discorso è contro il nucleare in assoluto? Naa! A certe condizioni si potrebbe far ripartire una cultura scientifica e soprattutto tecnica nucleare

    Però ovviamente: il fattore tempo, più è graduale e controllata la transizione e più è concreta l'autodeterminazione dei popoli. Richiede una certa autorevolezza politica, sicuramente non una gestione stile COVID, poco ma sicuro

    L'argomento richiede approfondimento, qui è appena abbozzato

    comunque visto quel che propongono non fanno sconti ed errori di misura o se li fanno apposta è per il fine qui sopra, in qualunque caso, come già dichiarato pubblicamente: più la pressione sale e più diventa efficace la forzatura nucleare, se valgono i referendum assolutamente non democratica quindi

    tanta carne al fuoco ma penso si capiscano alcune criticità

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  2. Gas, petrolio e carbone russi mettono d'accordo Cina, India e Pakistan: corsa all'acquisto a prezzi di saldo.

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  3. tafazzi in coda per il gas, come per gli swatch.
    business is business

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  4. Intanto però la Germania avanza per la sua indipendenza energetica: https://www.cleanenergywire.org/news/wind-solar-and-other-renewables-cover-54-germanys-power-consumption-early-2022

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  5. La guerra della Russia contro l'Ucraina e la conseguente crisi energetica hanno reso il passaggio alle fonti di energia rinnovabile nel settore del riscaldamento una priorità per la Germania. Poiché la maggior parte delle case sono ancora riscaldate con combustibili fossili, l'installazione di pompe di calore elettriche che sono idealmente utilizzate con elettricità verde fa parte dello sforzo per diventare climaticamente neutrali e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi.
    https://www.cleanenergywire.org/news/using-heat-pump-currently-almost-40-cheaper-natural-gas-heating

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    1. E bene fai, o verde anonimo, a usare l'avverbio "idealmente". Perché la confusione fra risparmio energetico e neutralità climatica del consumatore finale, da un lato, e quella del sistema-paese, dall'altro, è grande. In termini più crudi, non conta un cazzo che tu a casa tua non usi direttamente combustibili fossili per riscaldarti, quando l'elettricità che consumi è prodotta con combustibili fossili. Questa è la differenza fra "verde" e "idealmente verde".
      Per quanto concerne, poi, la fonte di questa informazione (40% di risparmio, viene detto) vedo che è la società Verivox. In buona sostanza, si tratta del corrispondente energetico delle società che ti trovano l'assicurazione auto meno cara (Segugio.it, oppure Facile.it, quella del tizio passato recentemente per S.Vittore). Questa Verivox è una società tedesca che ti trova il contratto migliore, e prende una percentuale sostanziosa se tu cambi fornitore. In pratica, si sostituisce a quelli che ti telefonano a casa all'ora di pranzo per venderti un nuovo contratto energetico. Che sia una fonte attendibile per stabilire quale sia la miglior politica energetica per un intero paese, o addirittura per un continente, è possibile. Mi consentirai, però, di essere scettico.

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  6. Io ricordo che lei da per molti anni ha insistito quanto stesse sui, pardon sulle scatole, il Nord Stream 2 agli americani. Quel risultato lo hanno portato a casa immediatamente.

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  7. (ANSA) - COLOMBO, 01 APR - Le forze di sicurezza dello Sri Lanka sono state dispiegate massicciamente a Colombo, capitale dello Sri Lanka, dopo una notte di scontri e violenze, con i manifestanti che hanno cercato di assaltare la casa del presidente per protestare contro la peggiore crisi economica dall'indipendenza.

    Nel Paese di 22 milioni di persone mancano beni essenziali e i prezzi hanno subito forti aumenti, appesantiti da un enorme debito pubblico

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