Il maggiore generale Igor Konashenkov, del ministero della Difesa della Federazione russa, ha comunicato nuovi dati sulle perdite dell’esercito russo negli eventi bellici in corso in Ucraina. Sarebbero 498 i militari russi uccisi e 1.597 sono rimasti feriti.
Durante il briefing, Konashenkov ha sottolineato che i coscritti (cioè i militari di leva) e i cadetti delle istituzioni educative del ministero della Difesa, non partecipano all’operazione. Rammento, a tale riguardo, che i volontari a contratto costituiscono circa i due terzi della forza terrestre russa, la quale attualmente ammonta a circa 700.000 effettivi.
Il rappresentante del ministero della Difesa ha parlato anche delle perdite della parte ucraina. Più di 2870 persone sono state uccise, 3700 soldati sono rimasti feriti. Il numero dei prigionieri è di 572.
Chi sono queste persone uccise o ferite da una parte e dall’altra? Da parte russa sono soldati a contratto, vale a dire dei poveracci che per un salario hanno accettato di vestire un’uniforme e di correre il rischio, da remoto diventato concreto, di dover combattere e morire non per finzione.
Da parte ucraina (ricordiamoci sempre che i russi non sono una sparuta minoranza e non abitano tutti nel Donbass), il comunicato del ministero della Difesa russo non dice se tra i morti e feriti ci sono anche dei civili. Se tra i civili ci sono anche quelli che imbracciano un‘arma, in tal caso non fanno parte della categoria. Difficile però che delle persone non siano rimaste vittime del fuoco di una parte o dell’altra, come dimostra il razzo lanciato dalla contraerei ucraina (ma attribuito come russo) e finito accidentalmente su un palazzo. Sicuramente, come sempre accade in simili frangenti, della povera gente inerme sta subendo le conseguenze della guerra.
In una guerra la prima vittima è la verità. La Russia e Putin, come aggressori stanno dalla parte del torto, e su questo non si dovrebbe discutere. Così s’è deciso fin dal primo istante e perché le controversie internazionali si dovrebbero risolvere diplomaticamente, a tavolino, evitando spargimenti di sangue. Tutto ciò appartiene a una concezione ipocritamente irenica poiché non fu così in passato, non lo è oggi e non sarà così in avvenire.
La Russia si sarebbe dovuta limitare, al massimo, ad annettere le zone separatiste, così dicono. E continuare la guerra in quelle zone all’infinito? Perché gli ucraini non sono stati mai fermi, né sarebbero rimasti inerti in tale situazione. Ciò che è taciuto generalmente riguarda ciò che è l’Ucraina, dal punto di vista della sua popolazione, della sua politica e di ciò che vi fermenta intorno. Anche lasciando da parte gli USA-NATO (già sono tanta roba in questa vicenda e solo i disonesti non vogliono ammettere), resta da chiedersi che cosa è l’Ucraina di per sé, soprattutto dopo il 2014.
Perché Putin insiste sulla denazificazione dell’Ucraina? È propaganda, solo pretesto? Questa vicenda continua a ricordarci che in essa si nasconde qualcosa di non detto, di rimosso. Anche su questo è calato il silenzio, anzi, si è sempre preferito tacere.
È questo un buon motivo per muovere guerra? Non ci sono buoni motivi per una guerra. C’è la realtà, in cui le rivalità, le contese e i conflitti, anche quelli bellici, sono parte costitutiva e storicamente essenziale. Altrimenti parliamo di un mondo che non esiste.
È bene ricordarlo, i confini della Russia trent’anni fa erano ben diversi dagli attuali. Tre decenni, in termini di tempo storico, equivalgono a ieri. Vi sono Stati confinanti che si dichiarano apertamente nemici della Russia, della federazione russa di cui facevano parte integrante. Sono nuove entità statali dichiaratesi indipendenti e che si oppongono in ogni occasione alla Russia, anche ospitando basi e truppe degli USA-NATO.
Gli Stati Uniti, se accadesse ai loro confini e nelle loro sfere d’influenza (che coprono il globo intero) ciò che è accaduto negli ultimi decenni ai confini della Russia, non avrebbero dubbi su come reagire. Contra factum non valet argumentum, dicevano un tempo. Ora però valgono solo le opinioni, quelle che sostengono che questi fatti appartengono al passato e non contano più nulla.
Se non ricordo male fu Benedetto Croce a dire che la storia passata è storia presente oppure è accademia.
Ecco il punto, accademia: non può essere ammessa alcuna giustificazione per questa guerra. È probabile che non vi sarà una controprova, tuttavia questa guerra, che possiamo esecrare seduti comodi nelle nostre case e parlamenti, ne sta evitando una futura e di ben peggiore (aggiungo: forse, perché in ballo non c’è solo l’Ucraina come zona cuscinetto e sfera d’influenza russa). Si può obiettare: vallo a raccontare alle vittime innocenti. Eh, vasto e intricato capitolo. Da dove iniziamo a raccontarcelo?
Intanto: Diverse banche russe hanno annunciato che sostituiranno lo SWIFT con il CIPS cinese, procedendo da subito alla connessione al nuovo sistema. Nel contempo le banche russe stanno bloccando tutti i trasferimenti da conti russi detenuti da stranieri ad altre banche non russe.
RispondiElimina1,7mld di persone useranno una piattaforma che non prevede più l'uso del dollaro, facendo di fatto nascere un nuovo sistema finanziario.
Quell'Europa che alcuni anni fa strangolava finanziariamente la Grecia e poi si spartiva il suo patrimonio statale assieme agli avvoltoi del resto del mondo adesso si scopre umanitaria a suon di bombe. Probabilmente il piano questa volta è quello di affrontare l'imminente recessione, la terza in 14 anni, usando il riarmo come strumento anticiclico. Se la lezione è quella di F.D. Roosevelt (e del baffino austriaco, ma non si può dire in giro) possiamo immaginare a cosa conduca.
RispondiElimina(Peppe)
Anche tu frequenti brutte compagnie
EliminaVogliono far credere che l'autodeterminazione dei popoli europei sia una cosa reale.
Eliminale guerre NON si devono fare https://www.unicef.it/media/la-drammatica-situazione-dei-bambini-in-siria-dopo-dieci-anni-di-guerra/#:~:text=Quasi%205%20milioni%20di%20bambini,che%20morte%2C%20sfollamento%20e%20distruzione.
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