Sono due anni che viviamo in uno stato di ansia protratta, con tratti di angoscia depressiva. Volenti o nolenti è il destino al quale siamo accumunati, parcellizzati ed etichettati, prigionieri di tutti i condizionamenti, dove la realtà è diventata il luogo della nostra impotenza.
Siamo prostrati dalla telenovela del virus e dalle conseguenze della bulimia espansiva della Nato, dalla missione psicotica dei media che gonfiano tutto fino a farne uno stereotipo, in un turbine a cascata di allarmi, accuse, ammonimenti, divieti assoluti e contraddittori, bandi di esclusione dei reprobi dal consorzio civile (si sarebbe detto un tempo).
Nessuna di quelle comparse del palcoscenico mediatico, che ci raccontano un Putin come mostruoso antidemocratico, avverte che questa totalità imposta è il totalitario. E pensare che la borghesia, quand’era ancora rivoluzionaria, aveva messo in cima alle sue rivendicazioni il mito dell’indipendenza della coscienza, la rivendicazione della libertà di pensiero, di stampa, di ricerca, il rifiuto dei dogmi.
Adesso siamo alle prese con la guerra in Ucraina, per cui se non sputi sul ritratto di Putin
coi baffetti e non giuri sul santino di Zelenskyy, sei segnato a dito. Solo gli americani e i
loro complici alleati sanno fare le guerre pulite e in modo giusto, solo Washington ha facoltà di
uccidere i civili, salvo giustificarsi che si è trattato di un deprecabile errore del maldestro
pilota di turno.
Gli specialisti, come già con il covid, selezionano i bastian contrari da far apparire in tv, per poi dire: vedete di che pasta sono fatti coloro che ci accusano di maccartismo? Noi li lasciamo parlare, anzi ci servono giusto per movimentare la manfrina e fare lucrosi contratti con gli inserzionisti. Tempo al tempo e vedrete che qualcuno di questi eretici da tribuna televisiva abiurerà versando lacrime sulla bandiera giallo-azzurra.
Intanto Mario Draghi parla di entrare in una “logica del razionamento”. Non penso si tratti di un particolare disegno sottostante, anche se non si può mai essere sicuri di questa gente, bensì dell’effetto della logica imposta dalla speculazione, sia mercantile, borsistica, tariffaria, eccetera. La brama di arricchirsi ulteriormente a spese di chi non può difendersi.
Voracità dell’artigiano, del professionista, del dettagliante, del grossista, degli industriali, dei produttori di materie prime e secondarie, di trader e broker che avevano previsto tutto, di rentier e grassatori di ogni risma a danno di chi vive di lavoro salariato, sempre precario, o di pensione, ovviamente prematura. È guerra anche questa, di nervi e di pagnotta, con vittime e aggressori. In altri tempi avrei detto che siamo schiavi di un meccanismo oggettivo dell’appropriazione privata, ma voglio evitare le accuse di esprimere concetti che possano ricordare quella che fu la “sinistra”. Ahimè.
nei primi due anni di covid ogni restrizione punitiva promossa del nostro Governo di falso stampo paternalistico, ci è stata inoculata come rimedio per proteggerci da una terribile MORTE, quindi i pro-vax ( reazionari e violenti )fatti passare come esercito salvifico in contrapposizione a chi ha denunciato pericolose minacce alla liberta di pensiero e azione .
RispondiEliminaOggi la propaganda di regime contrappone il comico Buono al Tiranno da combattere . La maggioranza dei russi sono favorevoli a Putin , e per quanto questa guerra abbia motivazioni che a noi vengono deformate , e per quanto le restrizioni dello zar non prevedano contestazioni o lo scambio di informazioni con il resto del mondo , non è vero che i russi vorrebbero Putin sotto terra perche , al di là delle ideologie e dei valori universali , ogni popolo segue un suo percorso e , dopo anni di conflitti seminati dagli americani qua e là sulla Terra , alcuni di noi hanno capito che l'esportazione della Democrazia nasconde sempre ben altri interessi di natura meno nobile e altruistica.
Dopo due anni di trivellazione mediatica dentro la mia povera psiche ho deciso che non voglio piu essere spettatrice di immagini di sofferenza e di inganno .Ho spento la televisione e mi informo o rifletto altrove . meglio tardi che mai .
Ormai esiste una 'Informazione' ufficiale, discostarsi dalla versione istituzionale è possibile solo entro certi limiti e con le debite premesse.
RispondiEliminaSe si parla di COVID le premessa è rigorosamente 'i vaccini salvano la vita', se si parla di guerra è indispensabile iniziare con 'Putin è un aggressore' ma è piuttosto sospetto, infatti è più gradito 'Putin boia'.
A dimenticarsi queste precauzioni piovono le accuse e gli insulti: 'no-vax terrapiattista' per una semplice obiezione al green pass, 'amico di Putin' se azzardi a far notare l'espansione territoriale della NATO negli ultimi decenni o le svastiche sugli stendardi del battaglione Azov.
Se provi a far notare a qualcuno, che i media italiani diffondono spesso acriticamente le veline ucraine (+), vieni immediatamente accusato di essere 'ipnotizzato dalla propaganda russa'.
Anche personaggi tradizionalmente moderati e miti come Gramellini schiumano di fronte alle considerazioni di Orsini, la cui pagina è scomparsa da wikipedia.
(*) che ne pensa del caso della copertina della Stampa?
La Stampa è in linea con tutto il resto
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