giovedì 19 febbraio 2015

Non è più solo un'ipotesi


Segnatevi questo nome: Ursula von der Leyen.

È l’attuale ministro della difesa tedesco. Martedì ha annunciato l'adozione di una nuova strategia militare per la Germania e la ridefinizione del rapporto con la Russia. È la fine della moderazione tedesca in materia di politica estera, una svolta dalla classe dirigente tedesca per una politica estera aggressiva, già annunciata – come ho scritto in un post recente – dal presidente Gauck e confermata dall'ex ministro degli esteri Steinmeier alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.



La Germania è la quarta potenza economica del mondo e numero due nelle esportazioni militari nella top ten in Europa. Chiaro che a questo ruolo debba seguire anche quello di potenza militare in chiave geostrategica, come del resto ha ammesso esplicitamente la ministra. Al termine del suo discorso la ministra ha detto che la Germania ha bisogno di riarmarsi massicciamente.


Von der Leyen ha affermato che “La nuova politica del Cremlino è iniziata prima della crisi in Ucraina e ci terrà impegnati per molto tempo a venire", ignorando che la crisi in Ucraina è stata il risultato del putsch effettuato un anno fa da forze fasciste con il supporto di Berlino.

La Germania dovrebbe essere grata alla Russia per essere stata liberata dal nazismo, ma è noto che non ha mai fatto veramente i conti con la propria storia.

Anche il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha affermato di avere nell'agenda del suo governo la revisione sostanziale della costituzione post-bellica del paese (in particolare l’art. 9 che impedisce un intervento armato se non direttamente minacciato o sotto attacco), al fine di riarmare il Giappone, e del resto il governo ha già ampliato la spesa militare e ri-orientato la strategia per combattere una guerra con la Cina, posto che l'amministrazione Obama ha incoraggiato il Giappone a prendere una posizione più aggressiva nei confronti di Pechino e a svolgere un ruolo maggiore per la “sicurezza regionale”.

Ripeto ancora una volta: la guerra non è più solo un’ipotesi ma una conseguenza dello scontro interimperialistico per il dominio globale.


4 commenti:

  1. Chissà come organizzeranno i seggi elettorali sotto le bombe.

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  2. Non riesco ad immaginare Germania e Russia che si prendano a cannonate. Tanto meno Cina e Giappone.

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  3. Si vede che Chernobyl e Fukushima non bastano.

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