mercoledì 11 febbraio 2015

Non è ancora abbastanza



L’Italia è per antonomasia il paese dove le cosiddette riforme vanno a galoppo delle lumache e non toccano mai nel vivo le caste, pletoriche, circondate da ogni lato di privilegi, tenute strettamente unite dall’interesse, dalle rendite di posizione e spesso dalla parentela. Sono fitti come la grandine i direttori generali, vicedirettori, presidenti di consorzi, amministratori, sovrintendenti e funzionari, capi e capetti, politici, notabili, banchieri, baroni, professionisti, imprenditori e faccendieri, grandi firme e semplici lazzaroni, magistrati e canzonettisti, organizzati in corporazioni, filibuste, chiese, partiti, logge, sindacati, clan, bande e fronde. Si arricchiscono con alti stipendi pubblici e parcelle, con il monopolio, concessioni pubbliche, l’estorsione di balzelli e speculazioni di ogni tipo, la corruzione e la spartizione d’appalti e commesse, saccheggiano l’erario ed evadono impuniti il fisco, trafficano con i privilegi corporativi e le frodi, approfittano della confusione e delle storture, create e mantenute salde con una legislazione scritta dalle loro stesse mani e dove l’interpretazione autentica e la zelante discrezionalità regnano sovrane. Il paese dove il popolo minuto preferisce lasciarsi ingannare in cambio di poco, votare, "arrangiarsi" e mugugnare. Un paese dove la gente che vive in povertà non è abbastanza, e non è ancora abbastanza la povertà in cui vive per dire basta.

1 commento:

  1. Io sonosicuramente uno ignorante ma tutto cio' vale naturalmente solo per l'Italia. Nell'opulenta Germania il popolo il popolo minuto non si fa ingannare, le riforme vanno a galoppo di purosangue, la corruzione non esiste ecc. ecc. Siamo proprio uno sfortunato paese.Buona giornata

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