venerdì 2 agosto 2013

Processi


Processo oggettivo e processo soggettivo. Non mi riferisco ai processi di Berlusconi, ma volendo c’entrano pure quelli, dal lato soggettivo, ovviamente.

Abbiamo coscienza dell’identità di fenomeni diversi e, per contro, dell’identità di ciò che muta continuamente. Ciò nonostante noi ci sentiamo sempre gli stessi, anche se con il trascorrere del tempo diventiamo, magari impercettibilmente, diversi.

Dovremmo sperimentare di continuo questo mutamento, e tuttavia ci sembra di essere fermi da decenni. E benché le cose si siano trasformate in altre cose, facciamo fatica a distinguerle come diverse. Nonostante la situazione appaia sempre la stessa, tuttavia muta. Il Berlusconi di ieri, non è già più quello di oggi. E fra qualche mese chissà. Per esempio.

La natura non ha compiuto certo una sola volta il tentativo di dar vita all’umanità, ossia al più alto prodotto della materia, il cervello. Sicuramente nell’universo tale tentativo è stato compiuto milioni di volte, con vicende alterne di successo e sconfitta. Chissà in quale altro remoto (per noi, non per loro) pianeta si è presentata una situazione del tutto analoga a quella che ha visto dei magistrati antropologicamente diversi, comunisti, perseguitare un povero innocente.

Bisogna solo osservare, al punto in cui siamo, che Berlusconi ha predisposto la propria fine con una larghezza di mezzi inusitata. Diamogliene atto.

Per il cosmo non significa nulla se la civiltà umana dovesse soccombere su questo infimo pianetino ai margini di una galassia di media grandezza. E, del resto, posto il proseguo di questa esperienza umana, altre stirpi più fortunate della nostra vivranno senza curarsi degli affanni nostri e di quelli di Berlusconi.

* * *



Il processo oggettivo riguarda l’insieme, la tendenza, la fase di passaggio da un’epoca a un’altra. Il crinale è dato dalla crisi, economica, sociale, ambientale, del costume, del pensiero stesso. L’analisi oggettiva permette di mettere in correlazione dei fatti con altri fatti e di tracciare delle previsioni, ma non v’è alcuna certezza che da una situazione ne derivi necessariamente un’altra. La necessità indubbiamente spinge in una certa direzione, ma anche il caso vuole giocarsi la sua parte. La realtà e la verità sono un processo, e, come avvertiva Marx, noi non facciamo la nostra storia in modo arbitrario, ma nelle circostanze date dai fatti e dalle tradizioni. E perché un dato processo si compia, non è necessario che ne siamo coscienti o che sappiamo come si compie. E, mi permetto di soggiungere, si tratta di processi lenti, come quelli della giustizia italiana. I risultati si vedono nel tempo lungo, per dirla braudelianiamente.


Questi pensieri si giustificano con un caldo e un’afa bestiale e con la certezza, tanto per smentire quanto ho appena scritto, che non cambierà niente.

7 commenti:

  1. Certe cose son contagiose!

    Avevo scritto qualcosa per un tuo post precedente, forse l’ultimo sugli usa, poi i pensieri mi erano scivolati su altri temi e non l’avevo postato. Adesso che tu li tocchi te lo mando.


    Non mi è chiaro per quale commistione di interessi i russi e i cinesi si stiano dimostrando tanto moderati sul caso Snowden. Anche il servilismo degli europei mi sembra eccessivo. Ma forse la nuova fase di spartizione del mondo è più avanti di quello che ci pesa ammettere.

    Riusciamo a vedere veramente poco dei giochi che si dispiegano sulla nostra testa.
    Tattiche che riescono ancora a rimandare l'inevitabile resa dei conti del cambiamento del paradigma economico e sociale.

    In effetti, quando finisce un tempo storico, prima che si affermi quello nuovo, sembra che si debba sempre assistere alla riproposizione di tutte le fasi e di tutti i mezzi che hanno costituito l'ascesa di quello vecchio. Ma, questa volta, solo per rendere evidente la loro inadeguatezza e provocare il loro inevitabile estinguersi.

    Come accade alla maggioranza delle persone che abitualmente, purtroppo, prima di decidersi per il cambiamento devono sperimentare il ripetuto fallimento dei comportamenti abituali. Anche se, altrettanto frequentemente, nemmeno i fallimenti certi sono sufficienti a farci cambiare strada.

    Anche nell'evoluzione delle specie, l'adattamento a nuove condizioni ambientali deve inevitabilmente cozzare con l'estinguersi delle caratteristiche individuali non più adatte alla sopravvivenza.
    In questo caso, frequentemente, l’estinguersi dei comportamenti è indissolubilmente legato all’estinguersi dei portatori di tali caratteristiche.
    Un dilemma, che come specie, ci appare remoto solo fino a quando potremo reiterare, anche con successi limitati di mera sopravvivenza, i comportamenti abituali.

    Ma qui entra in scena la casualità dei molteplici accoppiamenti e delle infinite interazioni che possono produrre, anche sotto lo stimolo dell’ambiente modificato, individui con caratteristiche atte alle nuove condizioni materiali.
    Nel caso di molte specie la cui sopravvivenza è affidata al gruppo, come specificatamente accade per la razza umana, può accadere che alcuni individui scoprano e pratichino nuovi comportamenti adatti a scampare all’estinzione e vengano poi imitati da una parte più o meno grande degli altri individui della specie.

    Le condizioni materiali per un altro tipo di società, e gli individui portatori delle caratteristiche conseguenti, hanno superato da tempo la fase delle sole potenzialità per apparire qua e là, nella geografia e nel tempo, come scintille, più o meno potenti, più o meno durature, segno di un qualcosa, un calore diffuso e potente, che non smette di crescere.

    Per cui, cara Olympe - di cui non posso più fare a meno - non soffrire “del caldo e dell’afa bestiale” e, insieme ad un tuffo e un gazpacho, non dimenticare un bel calice di fresco vin bianco!

    Un abbraccio (non appiccicoso perché me ne vengo da una nuotata), gianni

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    1. ciao Gianni, beato te che sei al mare!

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    2. In effetti adesso che vivo al mare è più semplice. Prima dovevo cercare una piscina, un fiume, una cava, qualsiasi pozza d'acqua decente per tuffarmi.
      Ma anche per te potrebbe essere semplice. La mia casa è modesta, ma una stanza per gli ospiti c'è, e qui i posti sono molto belli, sarebbe un grande piacere ospitarti per una vacanza. Quando vuoi! gianni

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    3. molto gentile, purtroppo ho problemi "logistici" causa i quali non mi posso "accomodare" ovunque e comunque. :)

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    4. Acc...peccato...solidarietà sincera...se qualcosa dovesse modificarsi...

      Una buona serata, gianni

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  2. abusata e sfinita da tutte le vicende successive le ultime elezioni avevo smesso anche di rifugiarmi dentro il sicuro del tuo blog. non so se la condanna di berlusconi ha suscitato in me un sussulto di vita ma come è bello tornare a rileggerti. molto piacevole anche la risposta di gianni . ciao carissimi .

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