venerdì 28 luglio 2023

Una gara scellerata e criminale

 

«Si vis pacem perpetua bellum» (se vuoi la pace prosegui la guerra). È la tesi di Chiaberge e molti altri che sostengono che bisogna continuare a sostenere militarmente il governo dell’Ucraina fino al raggiungimento della pace. 

*

Lo so, prevale la stanchezza, non si ha quasi più voglia di tifare per l’uno o per l’altro dei contendenti. Per noi, parliamoci chiaro, questa guerra è solo un gioco di società, di tastiera. Poi, e vale per tutti, è venuto il caldo, la grandine e altro cazzeggio che interessa di più.

Fossimo acquattati in una trincea o mandati all’assalto, avremmo tutti una visione diversa di ciò che accade e di ciò che è in gioco. Tuttavia la guerra continua e anzi questa settimana l’Ucraina ha iniziato una nuova importante fase della sua offensiva con massicci attacchi corazzati contro le difese trincerate russe.

Il New York Times ha riferito, sulla base delle dichiarazioni di funzionari statunitensi, che “la spinta principale della controffensiva ucraina di due mesi è ora in corso”.

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato giovedì: “Posso confermare che le ostilità si sono intensificate in modo significativo”, affermando che è stato utilizzato un “gran numero di veicoli corazzati ucraini”, e che stanno subendo “pesanti perdite”.

Perdite? Eh, qui viene il bello, anzi il vomitevole del grande giornalismo. Lunedì scorso, il New York Times ha pubblicato e rapidamente modificato un articolo che dava una rappresentazione realistica delle perdite (ucraine).

Sepolto a pagina 9 e senza riferimenti in prima dell’edizione cartacea, riportava un ampio e dettagliato rapporto sull’offensiva ucraina intitolato “Truppe esaurite, munizioni inaffidabili: gli ostacoli di Kiev a est”. Eloquente il sottotitolo che descriveva la guerra in “macabro stallo”.


Quell’articolo era stato pubblicato online il giorno prima con il titolo “Soldati stanchi, munizioni inaffidabili: le molte sfide dell'Ucraina”. L’articolo presentava l’offensiva come una sanguinosa debacle, in cui le forze ucraine subiscono enormi perdite, che sono poi sostituite con reclute più anziane “costrette” a combattere.

L’articolo, tra le altre cose non proprio lusinghiere per la situazione delle forze ucraine, segnalava che esiste un’unità con un tasso di vittime del “200 per cento”, il che significa che tutti i suoi soldati sono stati uccisi o feriti, poi sostituiti, e anche costoro tutti uccisi o feriti.

Diceva anche che le giovani truppe uccise in combattimento sono generalmente sostituite con persone molto più anziane, segno questo che l’Ucraina sta esaurendo le truppe in età da combattimento.

Il NYT, come altri giornali “autorevoli”, le notizie le pubblica, eccome se le pubblica. Adottando però la tattica del cosiddetto “buried lede”, ovvero quella di relegare le notizie vere ma scomode in fondo all’articolo, in modo di non dare rilievo al punto più importante dell’articolo. Ma nel caso di specie, il quotidiano newyorchese ha fatto anche di più: non era sufficiente limitarsi a seppellire queste rivelazioni sulle perdite ucraine. Era necessario cancellarle.

La versione iniziale dell’articolo pubblicato online conteneva un paragrafo in cui si affermava che l’Ucraina stava ottenendo “piccoli guadagni territoriali” a un “costo enorme”. Proseguiva con la seguente citazione:

«”Stiamo scambiando la nostra gente con la loro gente e loro hanno più persone e attrezzature”, ha detto un comandante ucraino il cui reparto ha subito circa il 200% di vittime da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala lo scorso anno».

Dopo poche ore, questo paragrafo è stato rivisto come segue:

«”Stiamo scambiando la nostra gente con la loro gente, e loro hanno più persone e attrezzature”, ha detto un comandante ucraino il cui reparto ha subito pesanti perdite da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala lo scorso anno».

Vale la pena ricordare che cosa s’intende generalmente per “pesanti perdite”: in Normandia sbarcarono sulle spiagge 156.000 soldati alleati, con perdite di circa 10.000 uccisi o feriti, ossia il 6%, percentuale valutata come “perdite pesanti”. Si può arrivare a perdere anche un quarto o addirittura a un terzo degli effettivi parlando di perdite pesanti. Ma quando si parla di perdite del 200%, vuol dire che i soldati dell’intera unità sono stati uccisi o feriti, quindi sostituiti e poi uccisi o feriti di nuovo. Dunque, si tratta di un’ecatombe. Vuol dire che quei soldati sono mandati a morire senza alcuna speranza di salvare la pelle.

Le modifiche apportate all’articolo non finiscono qui, ne ho proposto un esempio per darne il senso.

C’è poco da fare il tifo per queste perdite, ed è vergognoso rallegrarsene. Ma anche semplicemente rattristarsene. Si tratta di una tragedia che avrà conseguenze per generazioni, che non può più essere imputata solo all’aggressione russa; riguarda la responsabilità di tutti coloro che rifiutano una tregua e il cessate il fuoco, dunque di aprire immediatamente una trattava. Perché questa guerra, com’è evidente e ho scritto più volte, non può finire se non con una trattativa, salvo ulteriore inasprimento. Questa è una guerra senza senso, fomentata solo da interessi in gran parte inconfessati e calcoli meschini, ossia sapendo bene a che cosa s’andava incontro. Sedicenti statisti a cui viene ancora permesso, in nome di quel cazzo che vogliono, di mandare a morire centinaia di migliaia di giovani, da una parte e dall’altra, in una gara al massacro scellerata e criminale.

9 commenti:

  1. Appendere per le palle Celensky e la sua ciurma di nazi/ucro a testa in giù, ovviamente!

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    1. ma lei ha capito cosa ho scritto oppure le basta gridare dagli spalti?

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    2. Ho capito benissimo. Il fatto è che solo con le analisi, non si arriva a niente.
      E lei purtroppo, si ferma esattamente lì, analisi, e ancora analisi.

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  2. "Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore del liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna 'sottomessa e timorata"
    Biden? Putin? Marinetti?
    Siamo ancora fermi lì, mentre l'unica cosa utile è una prospettiva internazionalista.
    Pietro

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    1. neanche Leon Battista Alberti riuscirebbe più a trovarla

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  3. Cara Olympe piu' seguo il suo blog, piu' mi rendo conto quanto sono ignorante. Leon Battista Alberti mai sentito, sono andato sulla Treccani adesso so' chi era.

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    1. Tranquillo/a, scoprirsi ignoranti è tutta salute. Io dovrei scoppiare di salute.

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  4. commento di Renza Bertuzzi a questo articolo che ho pubblicato su Officina dein Saperi:
    Articolo molto chiaro, con la chiarezza che deriva da onestà intellettuale e da umanità.

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  5. https://www.swissinfo.ch/eng/politics/zelensky-showing--authoritarian-traits---says-swiss-intelligence-report/48652496

    Un altro motivo per il prolungarsi degli assalti dell'esercito ucraino della NATO è che il prossimo anno si terranno le elezioni presidenziali nel faro della civiltà europea; i sudditi ucraini sopravvissuti potranno riconfermare l'agente Zelenskij.
    (Peppe)

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