sabato 29 luglio 2023

Mister X

 

“Though this be madness, yet there is method”.
(Amleto, II atto, scena II)

«Il cielo notturno è uno degli spettacoli più gloriosi che la natura mette in scena e gli umani lo stanno cambiando per sempre», ha detto Patrick Seitzer, astronomo dell’Università del Michigan che studia i detriti orbitali. Una foto scattata con lunga esposizione mostra la stella doppia Albireo visivamente ostruita dai satelliti Starlink.

I satelliti Starlink sono lanciati con vettori dalla società SpaceX (valore quasi 140 miliardi di dollari), con a capo Elon Musk. Ci sono oltre 10.300 satelliti in orbita attorno alla Terra, più dell’80% sono attualmente attivi. Il 53% dei satelliti attivi sono Starlink: 4.491 per la precisione, inclusi i lanci di Starlink fino al 16 luglio scorso. Musk conta di averne ben 42.000 in orbita nei prossimi anni.

I satelliti Starlink operano a meno di 500 km, in quella che è nota come “orbita terrestre bassa”. È decine di volte più vicina dei tradizionali servizi Internet via satellite che operano ad altitudini più elevate in “orbita geosincrona”.

I satelliti risalenti ai decenni del secolo scorso sono in genere di maggiori dimensioni, la loro orbita, situata più in alto nello spazio, limita le loro capacità di comunicazione rispetto ai satelliti più piccoli (delle dimensioni di un grosso frigorifero) che possono orbitare a un’altitudine inferiore, consentendo loro di collegarsi con i terminali sulla Terra per trasmettere servizi Internet ad alta velocità e a località remote.

I primi satelliti Starlink sono stati lanciati nel 2019. All’epoca, Internet via satellite era considerata una impresa da pazzi. Nei decenni 1990 e 2000, altre società avevano perseguito la via dei satelliti per comunicazioni a bassa orbita, ma con scarso successo a causa delle spese e delle difficoltà tecniche per portarli nello spazio (*).

Musk ha un vantaggio: i razzi di SpaceX tornano sulla Terra dopo un viaggio nello spazio e sono parzialmente riutilizzabili. Questo gli ha effettivamente dato il controllo di un treno espresso per consegnare costantemente i satelliti nello spazio, di dozzine alla volta.

Quasi ogni settimana, un razzo SpaceX carico di satelliti Starlink (anche 60) decolla da un sito in California o in Florida. Ogni satellite è progettato per funzionare per circa tre anni e mezzo. Ce ne sono così tanti in orbita che spesso vengono scambiati per stelle cadenti.

Affinché il sistema funzioni, è necessaria una costellazione di piccoli satelliti che copre il globo, fornendo un’ampia copertura nei paesi in cui Starlink è autorizzato a operare. I satelliti si collegano tra loro utilizzando i laser e si collegano a un terminale Starlink a terra, che scansiona costantemente il cielo per connettersi con il satellite più vicino che gli passa sopra, il quale a sua volta passa il segnale Internet al satellite che lo segue. Utilizzando una parabola, i clienti possono connettersi a Internet con i propri dispositivi.

Starlink offre velocità di download da Internet in genere di circa 100 megabit al secondo (megabit e non MegaByte, attenzione!), paragonabili a molti servizi di rete fissa. SpaceX generalmente addebita ai singoli clienti circa 600 dollari per ogni terminale che riceve una connessione dallo spazio, più un canone mensile di servizio di circa 75 dollari, con costi più elevati per aziende e governi. La società sostiene di conoscere la posizione, il movimento e l’altitudine di ciascun terminale Starlink.

Il servizio, che ha debuttato ufficialmente nel 2021 in una manciata di paesi, è ora disponibile in più di 50 paesi e territori, in gran parte dell’Europa, negli Stati Uniti, in Giappone e parti dell’America Latina. In Africa, dove l’accesso a Internet è in ritardo rispetto al resto del mondo, Starlink è disponibile in Nigeria, Mozambico e Ruanda, mentre una dozzina di altri paesi seguiranno entro la fine del 2024, secondo il sito Web di Starlink.

Militari, compagnie di telecomunicazioni, compagnie aeree, compagnie di crociera e spedizionieri marittimi si sono riversati su Starlink, che ha dichiarato di avere più di 1,5 milioni di abbonati.

Starlink è spesso l’unico modo per ottenere l’accesso a Internet in zone di guerra, aree remote e luoghi colpiti da disastri naturali. Viene utilizzato in Ucraina per coordinare gli attacchi dei droni e la raccolta di informazioni.

Più di 42.000 terminali Starlink sono ora utilizzati in Ucraina da militari, ospedali, imprese e organizzazioni umanitarie. Durante l’attività di bombardamento russa dello scorso anno, che hanno causato blackout diffusi, le agenzie pubbliche ucraine si sono rivolte a Starlink per rimanere online.

In questo periodo sono sorte domande su chi avrebbe pagato per il servizio di Starlink in Ucraina. SpaceX aveva inizialmente coperto alcuni dei costi, con gli Stati Uniti e altri alleati che fornivano finanziamenti. Musk alla fine dell’anno scorso ha disattivato l’accesso a circa 1.300 terminali Starlink, acquistati tramite un fornitore britannico, dopo che il governo ucraino non aveva pagato la tariffa mensile di 2.500 dollari per ciascuno.

In seguito, SpaceX ha comunicato al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che non poteva continuare l’accordo e ha chiesto al Pentagono di farsi carico dei pagamenti. La società ha stimato il costo in quasi 400 milioni di dollari in 12 mesi, secondo una lettera di SpaceX riportata dalla CNN.

Il governo degli Stati Uniti è uno dei maggiori clienti di SpaceX, utilizza i suoi razzi per le missioni della NASA e lancia satelliti di sorveglianza militare. Il Dipartimento della Difesa ha confermato di aver stipulato un contratto con Starlink, ma ha rifiutato di rendere noti i dettagli data “la natura critica di questi sistemi”.

Nel 2020, la Cina si è registrata presso un organismo internazionale per lanciare 13.000 propri satelliti Internet. Quest’anno la Cina si è lamentata con un panel delle Nazioni Unite che SpaceX stava mettendo in orbita così tanti satelliti da impedire ad altri di accedere allo

spazio. Va anche detto che Elon ha enormi interessi commerciali in Cina, e si stima che circa il 50 per cento delle nuove auto Tesla possano essere prodotte a Shanghai.

Anche l’Unione Europea l’anno scorso ha stanziato 2,4 miliardi di euro per costruire una costellazione di satelliti “sovrani”, da lanciare entro il 2027 per uso civile e militare.

C’è da chiedersi se è un tale gigantesco potere in mano a un singolo individuo o anche a dei gruppi privati si concili con i principi di libertà e democrazia di cui si vanta l’Occidente.

(*) OneWeb, una società britannica, era così afflitta da difficoltà finanziarie che dovette essere salvata dal governo britannico e venduta a un gruppo d’investitori. Amazon, fondata da Jeff Bezos, proprietario della società di missili Blue Origin, ha in programma di diventare, con Project Kuiper, un concorrente di Starlink, ma deve ancora portare un satellite nello spazio.

6 commenti:

  1. "C’è da chiedersi se è un tale gigantesco potere in mano a un singolo individuo o anche a dei gruppi privati si concili con i principi di libertà e democrazia di cui si vanta l’Occidente."

    Domanda retorica la tua, cara Olympe!

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  2. Ho letto il libro di Kulikowski. La mia precedente osservazione sull’assenza di note non la faccio cadere. L’amico ha un tratto accattivante, ma è uno che interpola in modo risoluto in assenza di fonti, essendo il periodo è storiograficamente lacunoso.

    L’oggetto della nostra discussione era il rapporto causale fra cristianesimo e caduta dell’impero. Certamente dal libro di Kulikowski questo non si evince, mentre appaiono in tutta la loro evidenza gli infiniti episodi di lotte intestine e esterne. Io però ne facevo una questione culturale più che legata agli scontri militari. Nel corso del quarto secolo la società romana non è più stata la stessa, e il fatto nuovo è stato il diffondersi, anche forzoso, del cristianesimo. Alla fine del quinto, e per i successivi secoli, il patrimonio culturale, sociale, giuridico, artistico, linguistico è stato ripudiato, o se preferiamo dimenticato, e non assorbito dai nuovi entranti. Come la nuova religione abbia interagito con la coesione sociale e militare è difficile da documentare, ma io lo percepisco in modo abbastanza chiaro

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    1. complimenti per la rapidità
      per il resto sarebbe necessaria una conversazione a quattr'occhi ...

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  3. Un contributo al post: https://www.quinternalab.org/teleriunioni/2023/luglio-2023/840-il-problema-dell-ingovernabilita

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  4. Che la guerra continui è quindi un grosso affare per Musk e soci e non lo scopriamo oggi.

    La differenza fra Megabit e MegaByte purtroppo è spesso ignota anche a chi firma contratti basati su queste unità di misura.

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