Gli Stati Uniti dominano i media del mondo occidentale. Tutte le dieci principali società mediatiche, tranne una, hanno sede in Nord America. Internet e i social media – Google, Twitter, Facebook – sono per lo più di proprietà e controllo americano. Possiedono le strutture della disinformazione, dell’uso della retorica, della distorsione del linguaggio, che sono molto persuasive, ma in realtà sono un sacco di bugie, ci ricorda John Pilger.
Nell’accettare il Premio Nobel per la letteratura, Harold Pinter disse: “I crimini degli Stati Uniti sono stati sistematici, costanti, feroci, senza remore, ma pochissime persone ne hanno veramente parlato. Occorre riconoscerlo all’America. Ha esercitato una manipolazione affatto patologica del potere in tutto il mondo, mascherandosi come forza per il bene universale. È un atto d’ipnosi brillante, persino spiritoso e di grande successo”.
I russi, ci dicono, raccontano solo bugie, ma ci siamo dimenticati delle armi di distruzione di massa che non esistevano. E di tantissime altre cose. Ah, ma i media occidentali queste cose sono liberi di denunciarle e magari farci anche un film da oscar. Grazie al cazzo, dicono a Roma.
Popolo bue che ti appresti al voto, che sai tutto sul tailleur della principessa tal dei tali, non ti hanno spiegato che cosa dice esattamente il documento Nato del recente vertice di Madrid? Ci si prepara a “un combattimento bellico multidimensionale contro un contendente dotato di armi nucleari”. Oggi la Russia, domani la Cina. Se non ci si rende conto del significato e delle conseguenze di questa “nuova strategia” bellica, mi arrendo.
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A chi può importare che la scorsa settimana lungo il confine tra Kirghizistan e Tagikistan vi siano stati aspri combattimenti con morti civili da entrambe le parti, con bambini e medici tra le vittime, che il Kirghizistan abbia evacuato 136.000 residenti dall’area durante il fine settimana? I funerali di Elisabeth ci hanno distratto per qualche giorno.
Il Tagikistan e il Kirghizistan, entrambi i paesi montuosi con ampi tratti di terra arida e risorse agricole insufficienti per sostenere le loro popolazioni, rivendicano ciascuno la fertile valle di Fergana. Rivendicano i propri confini sulla base di mappe diverse, una disegnata negli anni ‘20 e l’altra negli anni ‘50, che delimitavano il territorio tagico e kirghiso. Il motivo principale dei conflitti è sempre economico, come insegna la guerra odierna tra Stati Uniti e Russia e quella di domani con la Cina.
Crediamo di sapere tutto sui Windsor, ma quanti di noi sanno dove sono situati il Tagikistan e il Kirghizistan? Oh certo, viene facile dire da qualche parte in Asia, comunque lontani da noi. I loro abitanti potrebbero morire tutti in un istante, che a nessuno importerebbe qualcosa. Fino a pochi decenni fa erano cittadini russi, al pari degli ucraini e dei crimeani, di cui oggi c’importa moltissimo.
Sappiamo tutto dei gioielli indossati dalle signore milionarie ai funerali di Elisabeth, ma del tifone con venti che hanno raggiunto i 234 chilometri orari e che ha colpito il sud del Giappone tra domenica e ieri causando devastazioni e l’evacuazione di milioni di persone? E dell’uragano Fiona che ha colpito sempre ieri Porto Rico lasciando milioni di persone senza elettricità, acqua pulita e un riparo sicuro, e che ora si è spostato sulla Repubblica Dominicana impoverita, distruggendo strade e linee elettriche?
Se l’acqua di mari e oceani è più calda, si ha più evaporazione, il che significa più umidità nell’atmosfera che può tradursi in precipitazioni più abbondanti. Sulle cause le interpretazioni divergono, poiché sono contrapposti gl’interessi in gioco, ma ciò non può cambiare i fatti.
Domenica sera, la CBS ha trasmesso un’intervista al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha fatto una serie di dichiarazioni straordinarie. Ha annunciato il suo “fermo impegno” a sostenere la guerra contro la Russia, riconoscendo che ciò contempera la possibilità non remota di una guerra nucleare. Ha anche promesso una guerra con la Cina se questa s’azzarda a riunificare il suo territorio. La stessa Cina che non può fornire armi alla Russia pena minacciate sanzioni, ma gli Usa possono fornire armi all’Ucraina, paese “aggredito”.
Taiwan può decidere per sé, ma la Crimea non può fare altrettanto. Infatti, Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti (sì, gli Stati Uniti) continueranno la guerra fino alla “liberazione” della Crimea. Difendono i diritti, la libertà e la democrazia, dovunque capiti, ma soprattutto dove hanno cospicui interessi economici o geopolitici, ora anche sulla Luna. E del resto Biden ha detto testualmente: “Sono più ottimista di quanto non lo sia stato da molto tempo”.
Il passaggio da "vuoto sottomesso" a "voto sottomesso" ,come realtà insegna,è automatico.
RispondiEliminaOccorre però dire che invecchiando anche i razzisti ammorbidiscono le loro posizioni https://images.app.goo.gl/Cpee6kpvnojZfPKD9
RispondiEliminanon dimentichiamoci mai del contesto
EliminaDirei contestosterone.
Elimina:D hai visto !
Eliminahttps://bit.ly/3f5enDu
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