martedì 27 settembre 2022

Una scatoletta di tonno vuota

 

L’Italia è stato l’unico paese in Europa che durante la seconda guerra mondiale ha avuto insurrezioni armate contro il regime fascista nelle grandi città (Napoli, Roma, Torino, Genova e Milano), e una guerra partigiana che ha tenuto impegnate numerose divisioni tedesche e le milizie fasciste locali. Nel dopoguerra e per quasi mezzo secolo ha annoverato il Partito Comunista più grande e organizzato dell’Europa occidentale. Eppure, ora avrà una presidente del consiglio che non rinnega l’eredità di Mussolini, che anzi nel simbolo del partito del quale è capo politico mantiene mascherata l’effigie. Com’è potuto succedere?

Si potrà dire che i partiti del cosiddetto centrosinistra hanno commesso errori marchiani in vista delle elezioni, tali da favorire la netta vittoria del partito della Meloni, e ciò nonostante la sconfitta degli altri partiti della coalizione di destra. Tuttavia questo è un fatto contingente, dovuto in misura non marginale anche alla forte astensione dal voto, fenomeno del quale i partiti di centrosinistra evitano d’interrogarsi perché ciò porterebbe a galla i reali motivi della vittoria del partito della Meloni.

Del resto, questa tendenza, questa deriva politica, non è esclusiva dell’Italia. In Francia, la candidata neofascista Marine Le Pen ha ottenuto il 45 per cento dei voti nel ballottaggio presidenziale di quest’anno contro Emmanuel Macron, ed è una probabile vincitrice nel 2027. Senza contare che nel 2022 il FN è passato da 8 a ben 89 rappresentanti all’assemblea nazionale. In Svezia, la coalizione di destra ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi; partiti come Alternativa per la Germania (AfD) o il Vox in Spagna, sono diventati rapidamente centrali nella promozione ufficiale del militarismo.

Tuttavia sarebbe sbagliato credere che si tratti della crescita di un movimento fascista di massa in Italia e altrove. Non c’è alcuna equivalenza storica col passato delle camicie nere o brune e lo squadrismo di quel tempo. L’ascesa della destra in Europa è il prodotto di una sistematica regressione dei partiti e delle organizzazioni riformiste di sinistra, più preoccupati della gestione del potere e dei salvataggi bancari che della tutela dei diritti dei lavoratori e degli interessi delle classi più deboli.

Questo riguarda quello che definisco il folclore delle elezioni politiche e delle variegate e inesauste opinioni al riguardo. Vorrei invece soffermarmi ancora una volta sul tema dell’astensione dal voto, poiché noto che persone che in questa tornata non hanno votato, coltivano illusioni per quanto riguarda invece future elezioni, in cui potrebbero tornare a votare per il mutare della situazione politica e degli schieramenti. Dal mio punto di vista si tratta, come ho detto tante volte, di vane illusioni.

Il parlamento, come ammette anche la critica borghese, è diventato una scatoletta di tonno vuota. La sua funzione consiste nell’alimentare la simulazione di un meccanismo di formazione delle decisioni politiche che riposi sui cittadini per il tramite dei partiti politici, mentre in realtà sono gli esecutivi a esercitare un’attività sostanzialmente autonoma, a sua volta controllata da organismi separati e sovranazionali in connessione con una fitta rete d’interessi ed entità potenti di cui il grande pubblico è tenuto sostanzialmente all’oscuro.

Un esempio che spinge alle estreme conseguenze questa macchina dell’illusione è fornito dal parlamento europeo. Si chiede ai cittadini di eleggere un’assemblea sovranazionale che anche ufficialmente è dichiarata priva di potere effettivo. In tal caso, la tanto decantata democrazia gioca a strafare e svela incautamente il trucco: i partiti appaiono disarmati e succubi di fronte al movimento del capitale che li utilizza per i suoi fini, li paga per i loro servizi e li lancia contro i cittadini per catturare il consenso e manipolarne le aspirazioni.

Il parlamento, sia esso nazionale o europeo, rappresenta un ospizio per politici suonati e per ambiziosi ai quali la borghesia proprietaria affida il compito di suonare il piffero della democrazia per distogliere l’attenzione dai suoi reali maneggi.

Deputati che mostrano la loro infamia: sfruttatori politici degli sfruttati e degli ingenui, ricompensati con stipendi e privilegi, con poltrone nel baraccone della burocrazia parassitaria a spese, come sempre, dei ceti sociali più deboli dei quali affermano di essere i rappresentanti istituzionali.

È da Bruxelles che partono gli input e le “letterine”. Per anni s’è parlato d’integrazione europea, che non significa assolutamente nulla, come molte cose evidenti provano anche in questi giorni. Si tratta di un travestimento di un processo reale che evolve in direzione esattamente contraria.

Quando mai il processo d’interdipendenza tra Stati disuguali, sotto l’egemonia del capitale tedesco-americano, può essere inteso come un movimento tendenziale verso l’integrazione? Si tratta in realtà di un progetto che risponde a interessi economici e geopolitici esclusivi, in particolare, del suo segmento più forte, quello tedesco, che a sua volta deve sottostare gerarchicamente alla dominanza statunitense.

Il controllo dei meccanismi economici e politici dell’interdipendenza gerarchica tra Stati ineguali, costituisce il quadro strategico entro cui si colloca la funzione di simulazione dei parlamenti nazionali e di quello europeo. Sistema d’interdipendenza gerarchizzata che definisce gli ambiti e vincola i processi economici e politici di ciascun paese entro scenari disegnati dalle strutture esecutive e dalle forze economico-finanziarie più potenti.

2 commenti:

  1. Tutti i governi sono di fatto governi tecnici, devono attenersi a una agenda prestabilita, guidare il treno su binari che sono stati tracciati secondo quegli interessi di cui parli e può solo andare in quella direzione. Prendere atto di ciò e smettere di illudersi di poterlo dirottare è solo il primo passo, poi si deve tirare il freno e provare a scendere.
    Pietro

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  2. https://www.facebook.com/335126483234062/posts/gli-usa-il-pd-e-noiwikileaks-cablo-del-settembre-2008-dellambasciatore-usa-spogl/3181689925244356/

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