sabato 16 ottobre 2021

Ridateci Totò


Il colpevole è già nel sacco. Non ci voleva molto, l’identikit dell’untore è affisso nelle bacheche televisive, giornalistiche e degli altri media da molti mesi. Hanno buon gioco contro tutti i tipi di teorie del complotto e analisi pseudo-scientifiche (non c’è solo l’omeopatia, ma perfino la medicina antroposofica!). E però constatare ciò che è empiricamente evidente, vale a dire che questa infezione virale segue un andamento prevalentemente stagionale, che se ne fotte del grinpas e in gran parte delle vaccinazioni, è già un’affermazione compromettente.

Già ci siamo dimenticati di quando ci dicevano che eravamo tutti a rischio di morire di covid (ah, lo siamo ancora, e chissà per quanto tempo). Per questo motivo due coniugi dovevano viaggiare in auto l’uno alla guida e l’altro sul sedile posteriore. Con la mascherina ovviamente, e l’idonea certificazione che stavano andando a fare la spesa. Però entrambi non potevano far la spesa nello stesso negozio. Solo da lunedì scorso i due coniugi possono entrarvi insieme. Niente acquisti di quaderni e matite, o di assorbenti, men che meno i profilattici, durante i weekend, così fu prescritto.

Grazie, signori esperti, sarà impossibile dimenticare queste vostre premure per la nostra salute e quella del nostro prossimo. Per gratitudine il mio braccio è già proteso per la prossima dose, poi per un’altra ancora, e così via. Personalmente non avrò nulla da obiettare al vaccino. Solo una grande curiosità, come quella del signor Gennaro raccontato da Totò, che per un equivoco veniva chiamato Pasquale da un passante che gli appioppava dei sonori schiaffoni. Non reagiva, voleva vedere fino a che punto arrivava l’equivoco. Ohibò.

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