Greta Tintin Thunberg è una ragazza di 18 anni, famosa da alcuni anni per la sua difesa dell’ambiente. Ispira una genuina simpatia per il suo impegno e però anche molta pena perché è evidente che la stanno usando.
Greta è vegana. Quattro multinazionali controllano il 70 per cento della produzione cerealicola, ossia molto di ciò che costituisce l’alimentazione di ognuno di noi, compresa Greta. Se pronunciasse una sola volta la parola “capitalismo”, l’impossibilità della continuazione del capitalismo, un sistema economico che ha come scopo assoluto ed esclusivo il profitto e l’accumulazione fine a se stessa, dubito che troverebbe ancora ascolto, e i leader politici le starebbero alla larga.
Tutto ciò che sappiamo è che è troppo tardi per salvare il mondo come lo conosciamo. E sotto non pochi aspetti è una buona notizia.
Anche la birra richiede molta acqua per la sua produzione. Che facciamo? Ci sono nazioni che senza birra non durerebbe tre giorni. Se in Cina decidessero d’emblée di chiudere le loro centrali a carbone, tornerebbero a vestire alla maoista e noi quella certa merce che Amazon ci dovrebbe recapitare l’attenderemo invano. Dall’acciaio al vetro e al cemento, passando per la gomma, i pannelli solari e la vitamina C, la sola Cina ne produce una quantità vicina al 90% del fabbisogno globale. Gran parte di quella produzione la consumiamo noi in occidente.
A proposito di Amazon. Il mese scorso l’ex CEO di Amazon, Jeff Bezos, ha annunciato che avrebbe stanziato 1 miliardo di dollari per una campagna di conservazione del 30% della biodiversità mondiale. Il patrimonio personale di Bezos è calcolato a 198 miliardi, secondo il Bloomberg Billionaires Index.
Nel 2020 la società ha incassato 21,3 miliardi di dollari di profitti. Alla fine di luglio, ha registrato fatturato nel secondo trimestre 2021 per 7,8 miliardi, con un aumento del 50% rispetto allo stesso trimestre del 2020. Le azioni di Bezos sono cresciute di 75 miliardi di dollari solo nel 2020. Secondo Yahoo Finance, 1.700.000 dollari per Jeff Bezos equivalgono a 1 dollaro per l’americano medio. Bezos guadagna 13.374.000 dollari l’ora, il reddito settimanale medio americano è di 984 dollari.
Il Washington Post, di proprietà di Bezos, scrive che il suo padrone “rimane tra i maggiori contributori mondiali alla filantropia climatica”. Il ritorno al principio aristocratico della filantropia.
Ancora oggi, come in altre epoche, circa il 90% delle merci raggiunge destinazione per vie d’acqua. In questo momento ci sono circa 20 milioni di container in viaggio, ed è stato calcolato che ogni anno se ne perdono almeno 10 mila in mare. Le navi usano combustibili di scarto, che costano molto meno e però inquinano tantissimo. Solo le prime 20 grandi navi (sono lunghe 400 metri, hanno una capacità di trasporto di 18 mila container) inquinano come il parco auto dell’intero pianeta. Le navi in navigazione sono decine di migliaia. Ogni tre giorni si registra mediamente un naufragio.
Occorre riconoscere che l'idea è geniale. Per anni, anzi: per secoli, i produttori di merci e servizi si sono affannati a creare i bisogni per qualcosa di cui fino ad allora nessuno sentiva la necessità, e che anzi proprio non esisteva. Mettiamoci gli esempi consumistici che vogliamo, dalla Coca Cola allo smartphone: per non parlare, risalendo più indietro, del tabacco o del caffé. Ma questo implicava fare la fatica di produrlo, il fottuto prodotto.
RispondiEliminaCon le faccende climatiche si è proceduto, nell'ultimo mezzo secolo, a affinare il sistema, partendo dall'idea rivoluzionaria che si potevano fare soldi non aggiungendo, ma togliendo. La gente paga per avere di meno. E' geniale.
Naturalmente il pagamento è traslato, ossia passa per lo Stato, o gli stati. La gente paga più tasse per avere meno servizi, oppure paga di più i beni che acquista, e lo stato passa i soldi a... mica è chiaro, si tratta del sistema di appalti che dovrebbe impedire al pianeta di surriscaldarsi. Oppure, nel caso di paese del terzo mondo, neppure la finzione dell'appalto: direttamente nel conto in Svizzera del dittatorello.
In fondo, il sistema lo aveva già inventato quel birbone di Lord Keynes, quando diceva: fategli fare un buco per terra, e poi fategli coprire il buco. Ma dietro agli ipotetici scavatori si stagliava il profilo dell'appaltatore dello scavo.
è così, con le tasse dei soliti si crea domanda aggiuntiva per far ripartire i consumi, ossia il sistema, fino alla prossima crisi e poi di nuovo.
Eliminadomani, per entrare nel centro storico dovrò esibire il green pass, dunque per andare a casa. chi non c'è l'ha dovrà attendere fino a sera. per venezia si prospetta anche peggio, soprattutto se vince quel fascista.
La banda del "buco" attualmente è passata ad altri sistemi ;invece di far lavorare per scavare e riempire le buche adesso fa lavorare ,senza pagare nessuno,tutti comodi comodi nelle proprie abitazioni davanti uno schermo per gluglú facci le buche etc.
RispondiEliminaI numeri sulle grandi navi fanno girare la testa ...
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