giovedì 28 novembre 2013

Il giorno del ringraziamento


Oggi negli Stati Uniti d’America è grande festa, quella del giorno del ringraziamento, Thanksgiving Day. Protagonista sulle tavole americane, come tutti sanno, sarà un grasso tacchino ripieno di frutta secca e prugne, accompagnato da salse e altre … (fate voi, i gusti degli altri non si discutono, basta evitarli).

Secondo il Rapporto annuale del New York City Coalition Against Hunger, nella capitale economica e culturale degli Usa un bambino su cinque non viene nutrito a sufficienza. Dice il Rapporto: “Mentre i benestanti hanno a disposizione cibo più raffinato che mai, un nostro vicino su sei sta combattendo contro la fame. Il recente taglio federale ai buoni alimentari peggiorerà la situazione”.

Tra il 2010 e il 2012, circa mezzo milione di bambini della città non hanno avuto un’alimentazione sufficiente, il 10% in più del periodo 2006-2008. In generale è successo a 1,3-1,4 milioni di newyorchesi. I problemi peggiori riguardano il Bronx, dove il 36% dei residenti e il 49% dei bambini non si è nutrito in modo adeguato, ma anche a Brooklyn e Manhattan i numeri sono in crescita.

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Mentre l’Italia era distratta a metà da un’altra festa e l’altra metà piangeva a dirotto, il governo ha provveduto ad aumentare salari e stipendi e molto di più le tasse.

Secondo Il Sole 24ore, in busta paga troveremo 3,5 euro (tre euro e mezzo) in più al mese per chi dichiara 15mila euro l'anno, e vantaggi discendenti man mano che ci si allontana, in alto o in basso (!!) da questa fascia. Si tratta di aumenti quasi al netto. Una cuccagna.

  

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