Dal
2010 al 2012 le retribuzioni nette dei lavoratori dipendenti sono diminuite di
64 euro al mese, passando da una media di 1.328 euro a 1.264 euro. A fine
biennio, se si considerano 13 mensilità, un lavoratore ha incassato in un anno
832 euro meno del 2010. Il calo, rileva
la Banca d'Italia, è stato generalizzato per tutti i settori produttivi e
per tutte le aree geografiche.
I
sindacati non hanno nulla da dire in proposito, troppo affaccendati sui loro
patrimoni immobiliari, sulle loro partecipazioni, sui contributi statali, e del
resto i loro bilanci sono tutt’altro che trasparenti dato che non esistono bilanci
consolidati delle confederazioni sindacali.
Ricevono
per i patronati 260 milioni dall’INPS, cui si aggiungevano altri milioni
dall'INPDAP e 15 milioni dall'INAIL (legge 152/2001). Poi altri soldi dall’Inps,
cioè somme che versiamo con i nostri contributi, pari a 45 milioni circa su
base annua per i finanziamenti ai CAF per il calcolo dell' ISE, e sempre dall’Inps,
cioè sempre soldi nostri, altri contributi per 60 milioni di euro per le
dichiarazioni dei redditi dei pensionati.
L'Inps,
poi, garantisce al sindacato un flusso annuo di circa 372 milioni per le quote
associative dei pensionati, trattenute direttamente sulle pensioni con il meccanismo
della delega di carattere permanente (salvo revoca), nonché a titolo di
ritenute sulle prestazioni. Infine, attraverso il meccanismo della trattenuta
in busta paga, assicurato dai contratti dopo che il referendum del 1995 aveva
cancellato l'obbligo di legge per le imprese, ai sindacati arriva una cifra
stimabile in almeno 600 milioni di Euro.
Ogni anno i Caf lavorano circa 17 milioni di dichiarazioni dei redditi, in gran parte modelli 730. Di questi, circa 3,2 milioni passano dai Caf Cgil, 2,8 milioni da quelli della Cisl e 1,1 milioni da quelli della Uil, cioè poco meno della metà del totale. Ebbene, per ciascuna di queste dichiarazioni già compilate dal contribuente e semplicemente trasmesse dai Caf allo Stato, quest’ultimo paga al Caf stesso una tariffa di 14 euro. Somma che diventa di 26 euro se la dichiarazione è congiunta, ossia riguarda marito e moglie. A queste cifre però bisogna poi aggiungere quello che il singolo contribuente paga al Caf nel caso invece fosse necessaria una consulenza per compilare la dichiarazione: si tratta di tariffe che variano a seconda che il cittadino in questione sia iscritto o meno al sindacato e anche in base alla eventuale difficoltà di compilazione. Parliamo di costi che possono variare tra i 10 e anche i 60 euro. Detto ciò ogni anno tutte le dichiarazioni che passano dai Caf, conteggiando il contributo erogato dallo Stato e la spesa sostenuta dai cittadini, fa girare una cifra intorno ai 320 milioni di euro.
Non c'è crisi per le caste.
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