Buone notizie. A Bari i commercianti non
vogliono più pagare il pizzo e a Napoli le pizzerie si organizzano per finanziare progetti volti a contrastare il
fenomeno delle baby gang e la violenza nel centro antico. Barzellette. Per il resto a
Venezia c’è il racket dei cinesi e dei russi, e per quanto riguarda
la pulizia delle calli la città lagunare assomiglia sempre più a Roma. La Capitale è il solito
orinatoio a cielo aperto. Non dovrebbe essere difficile capire che non basta la semplice acqua per pulire le deiezioni
di via Marsala o davanti al Pantheon e in molti altri luoghi. E che gli frega?
Venerdì ho assistito a una scena curiosa. Due
carabinieri in servizio a Castel Sant’Angelo si sono messi d’impegno per non
fare orinare i partecipanti alla maratona sulle mura dei bastioni del castello.
È tipico dell’Italia: colpire gli effetti, mai intervenire sulle cause. Del resto,
i due carabinieri che potevano fare, sono lì per vigilare e reprimere, non per
rimuovere le cause di questo o di quello. Si è autorizzata una maratona senza dotare
il luogo di raduno di servizi igienici. E poi, dove sono a Roma i servizi
igienici pubblici, sia pure a pagamento?
Verso le 18 di sabato sera un anziano clochard
non ha trovato di meglio, tra torme di turisti, che defecare a trenta passi da
palazzo Madama. Dal punto di vista simbolico la cosa può anche starci, ma per
il resto?
Giovedì c’era una manifestazione d’immigrati
davanti a Montecitorio, su uno striscione la scritta: Salario e casa garantiti.
La gente raccolta in quel luogo, in generale, vive d’espedienti, non ha un
lavoro e probabilmente non lo cerca, così come non è detto che cercandolo lo
troverebbe. È sacrosanto avere il necessario per vivere. Non a bischero
sciolto, però.
Roma non è solo sporca, è lurida. Per tenerla
in condizioni di pulizia decenti e per alcuni tipi di manutenzioni ordinarie (da
quanti secoli non è sostituito o almeno pulito come si deve il pavé?) la
manodopera non manca. Qualche ora di lavoro giornaliero in cambio di un salario
non dovrebbe essere un problema. Basterebbe ridurre, faccio degli esempi, il
numero di ufficiali dei vigili urbani (ma quante centinaia sono?), i funzionari
e i tanti perditempo che palesemente ingombrano gli uffici e bighellonano per
la città.
Racconto un minuto aneddoto: un’anziana e
bonaria signora veneta, novantacinquenne, giunta per la prima volta a Roma,
dopo un paio di giorni ha chiesto: “ma tutta ‘sta gente che va e che viene, non
lavora mai?”. Solo luoghi comuni, qualunquismo e simili? Indubbiamente c’è
anche gente seria, fattiva e ben disposta, ma se gli esempi vengono dall’alto
si può anche ben capire che poi si faccia “ammuina”.
O.T.
RispondiEliminahttp://www.fanpage.it/la-vendetta-di-marx-il-time-lo-rivaluta-e-stato-un-profeta-le-sue-previsioni-si-sono-avverate/
Che ne pensi Olympe.
Ciao da Franco
i borghesi lo chiamano profeta, ma lui era uno scienziato e, innanzitutto, un comunista
Eliminaciao
Per tentare di ripulire e riorganizzare le città servirebbe ripulire e riorganizzare le teste degli umanoidi. Per fare ciò bisognerebbe far funzionare splendidamente la scuola ed educare i cittadini sin dalla più tenera età. Ma chi rieducherebbe genitori ed insegnanti? Da chi dovrebbero gli educandi prendere esempio? Dai ministri, dal capo dello Stato, dai politici, dagli imprenditori evasori, dal papa, dalla predica domenicale, dallo Stato mafioso e dalla Mafia statale che prima uccidono Falcone e Borsellino e poi li celebrano?
RispondiEliminaCiao.