domenica 27 maggio 2012

In Vaticano



Che cosa sta accadendo esattamente in Vaticano non è dato sapere. Gli schiamazzi che si avvertono all’esterno sono di una guerra senza quartiere, per bande. Non è una novità nella storia di tale organizzazione di soli maschi così bizzarri. La lotta che è combattuta tra fazioni è il risultato scontato, tra l’altro, dell’immobilismo che caratterizza la Chiesa cattolica da almeno un quarantennio. Poi cade in pezzi perché essa rappresenta il più anacronistico retaggio di un’epoca tramontata, il crepuscolo dei burocrati della promessa celeste: non c’è casa di porcellino virtuoso che possa fermare il vento forte della storia.

In un periodo nel quale la vita delle persone è ricondotta, dalla crisi storica del capitalismo al culmine della sua fase espansiva e totalizzante, a una sola realtà, quella economica, la meccanica dei gesti ieratici di un uomo vestito da satrapo orientale, calzato e imberrettato di rosso, circondato da un’accolta di falsi eunuchi che fingono spudoratamente ripugnanza per il corpo e i sordidi interessi, stride con lo spirito moderno e con la coscienza che apre gli occhi su tutto, con la scienza che spoglia a nudo il mito e le vecchie certezze delle epoche del predominio agrario.

Non è necessario annusarne da vicino i comportamenti per capirlo, basta fare attenzione alle loro profezie abusive che hanno perso la faccia. Hanno gridato, tra il sangue e il fango, per quasi due millenni la salvezza dell’umanità e la venuta dell’Apocalisse. Questa, se anche venisse, non si distinguerebbe da una possibile aurora nucleare o semplicemente dalla sorte quotidiana destinata a miliardi di esseri umani sfruttati e sviliti per mantenere l'opulenza di meno di un quinto della popolazione mondiale.

Questa Chiesa di compilatori e masticatori di concetti, non è più in grado di adattarsi ai meccanismi dell'economia e della vita moderna, e anzi s’ostina a vituperare i piccoli piaceri della carne che la tirannia del capitale non ha ancora confiscato al profitto, persevera fin dall’infanzia a instillare la credenza dell’incurabile impotenza degli esseri umani. E tuttavia essa si scopre sconvolta dallo stesso inesorabile destino che ha travolto a suo tempo gli antichi dei. Come loro, la Chiesa cattolica apostolica romana morirà due volte: nel pensiero degli uomini che hanno creato il mito dell’uomo-dio risorto e nella loro coscienza che finalmente dopo migliaia di anni può autonomamente decidere per una nuova spiritualità affrancata dalle credenze religiose.

3 commenti:

  1. Cosa fare per accelerarne la fine? Una spiritualità libera dalle fedi andrà conquistata, ma viviamo nell'area in forte decrescita culturale e schiavi di una democrazia malata masticatrice anch'essa di schiamazzanti concetti di mercato.
    Forse occupare la basilica di San Pietro, con 2 o 3 mila persone, chiedendo allo stato del vaticano un concilio a giudizio e condanna delle attuali economie basate sui mercati finanziari, ... e molto altro. La risonanza farebbe la differenza.
    La spiritualità inizierebbe un cammino di emancipazione.

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  2. Buon Giorno Olympe,
    delizioso questo Tuo post che ampiamente condivido :)

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