domenica 19 settembre 2021

Volgarità quotidiane

 

Amici dell’insurrezione e dell’ozio, branco di depravati sopravvissuti alle noiose vicissitudini dello stato d’emergenza permanente, se non siete già andati a fare jogging muniti di green pass e di un incrollabile senso di patriottismo, orgoglio e coraggio, vi segnalo un certo Carlo Galli, omonimo del più noto ex calciatore, che non riuscendo a trattenersi dallo scrivere frasi volgari su Repubblica (in attesa dei consigli dietetici per l’autunno-inverno), citando espressamente le decapitazioni di Luigi Capeto e di sua moglie Maria Antonia, sostiene che “non c’è nulla di più illiberale di una rivoluzione, di più intollerante di ricominciare da capo la vita politica e civile, di meno dialogante che ergersi a giudici del passato”.

Viva la monarchia assoluta, lunga vita al feudalesimo, quello del passato e del presente. Del resto che cosa è effettivamente cambiato? Anche oggi abbiamo le caste ed è usata la credulità della gente inventando una realtà di escrementi, modello generalizzato del nostro morboso comportamento sociale. La sintesi dell’articolo dell’ineffabile Galli è presto detta: gli spiriti più liberi a volte pronunciano mostruosità. S’è per questo se ne sentono di più e di peggiori dai chicchirichì televisivi. Come dicono oltralpe: l’habitude de passer du coq à l’âne.


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