mercoledì 23 ottobre 2013

Il mandante


Gli Stati Uniti d’America, nell’assumere questo nome, si presentarono alla storia con ciò che che sarebbe stato il loro tratto peculiare: l'arroganza.

Forse che i messicani o gli equadoregni sono meno “americani” degli abitanti dell’Alabama o del Texas? Noi li chiamiamo, rispettivamente, messicani e sudamericani. È come se la Repubblica federale di Germania pretendesse di chiamarsi Stati Uniti d’Europa (gli basta essere il Quarto Reich) e con il termine “europei” fossero comunemente indicati i tedeschi.

*

Noi vediamo i padri della patria seduti attorno a un tavolo ingombro di carte importanti e con le penne d’oca, in una sala decorata e con scaffali di libri rilegati, con portamento virile e in atteggiamento aulico e pensoso. Washington e C., erano personaggi ambiziosi, intenti anzitutto ai propri interessi, molti erano proprietari di schiavi, e a leggere ciò che hanno lasciato scritto appare chiaro che per loro il termine “democrazia” aveva le stesse connotazioni assunte dal termine “comunista” un secolo e mezzo dopo.

*


Le barbe finte Usa hanno detto ai cinque poveretti della delegazione italiana del Copasir (il Comitato parlamentare di controllo sui Servizi, teste di legno illuse di essere al corrente di qualche trama), in viaggio-vacanza negli Stati Uniti, che gli Usa ci spiano per il nostro bene. Testuale. Una risposta del genere in tempi nei quali la realtà non era ancora stata soppressa, sarebbe apparsa, appunto, inverosimile. Noi viviamo in un paese in cui le élite sono convinte di possedere un pensiero straordinariamente intelligente e invece sguazzano nell’insipienza, perciò ci viene servito quel brodo.

*
Ti alzi una mattina, vai nel tuo campo a raccogliere degli ortaggi e, all’improvviso, appare uno strano oggetto. Vola basso, veloce, con delle strane traiettorie. Non è un elicottero, nemmeno un aereo, piuttosto assomiglia molto a uno di quegli oggetti che chiamano Ufo. Ma non è un Ufo, negli ultimi anni ne hai già visti in circolazione. Anche i tuoi nipoti scorgono lo strano aeromobile, escono di casa e guardano incuriositi. Dove andrà a far danno questa volta? Il nonno è sempre lì, in mezzo al campo, anche lui guarda incuriosito il volo a zig-zag del fenomeno. L’oggetto gli si avvicina, spara, lo colpisce facendolo letteralmente a brandelli. Il contadino si chiamava Mamana Bibi, 68 anni, abitava in un villaggio pakistano.

Nabeela, otto anni, una delle sue nipoti, ha detto: Non avevo paura dei droni prima, ma ora quando mi volano in testa mi chiedo, sarò la prossima?

In precedenza 18 lavoratori di sesso maschile, tra cui almeno un bambino, sono stati uccisi in una serie di attacchi di droni statunitensi nel remoto villaggio di Zowi Sidgi. I missili prima hanno colpito una tenda in cui alcuni uomini si erano riuniti per una cena dopo una giornata di duro lavoro, e poi hanno colpito coloro che sono sopraggiunti per soccorrere i feriti.

Secondo delle ONG presenti in Pakistan, da 400 e 900 civili sono stati uccisi in questi attacchi e almeno 600 feriti gravi tra il 2003 e il settembre 2013.

Il premio Nobel per la pace, Barak Obama, dal 2009 è il mandante di queste stragi.


3 commenti:

  1. Nessuna meraviglia:la continua ricerca di un santo protettore,laico o spirituale,ha sviluppato una tale Cupidigia di servilismo,da farci considerare,a seconda delle circostanze,terra di conquista,espressione geografica,ed infine "Cappadocia" dell'Impero.
    Franza o Spagna purchè se magna.

    RispondiElimina
  2. Se il brodo che ci viene servito ci disgusta dovremmo rifiutarlo, invece lo beviamo tutto, anzi molte volte ne chiediamo dell'altro.

    RispondiElimina