lunedì 29 aprile 2024

La "minaccia cinese"

 

Per gli eroi del libero (?) mercato non si è mai abbastanza capitalisti. Nella Cina odierna, quello che oggi viene definito “socialismo con caratteristiche cinesi” non è altro che il vecchio capitalismo, in cui la stragrande maggioranza delle persone nella società lavora e il loro lavoro è sfruttato da una piccola minoranza di proprietari.

La Cina ha fatto uscire dalla secolare povertà più nera centinaia di milioni di persone, e non si può negare che il tenore di vita sia aumentato significativamente negli ultimi decenni. Nonostante ciò, la disuguaglianza è enorme. Jack Ma, il miliardario fondatore di Alibaba (l’equivalente di Amazon in Cina), con un patrimonio netto di oltre 40 miliardi di dollari, non si è arricchito rivendendo le mele che aveva lucidato per qualche mercato locale. Si è arricchito allo stesso modo di Jeff Bezos: sfruttando i lavoratori e facendo amicizia nelle alte sfere.

Se la storia cinese ha insegnato qualcosa (chi digita sui social e altri media parlando di Cina ne sa realmente qualcosa?), è che le persone normali e comuni hanno la capacità di lottare in modo sorprendente. Dalla ribellione antimperialista dei Boxer all’ondata di scioperi di massa del 1927, dalla guerra antigiapponese alla rivoluzione del 1949, fino alle proteste di piazza Tiananmen del 1989, il popolo cinese si è dimostrato capace di sollevarsi e reagire contro difficoltà apparentemente insormontabili.

C’è un articolo sul Sole 24 ore di ieri (L’asse tra Russia e Cina schiaccia l’Occidente) che ci racconta il ruolo economico della Cina e perché Washington la vede come una “minaccia” (e vuole cancellarla dalla carta geografica). Comincia così: “Pechino, per risollevare le sue fortune economiche, sta inondando il mondo di prodotti a basso costo”. Non sono prodotti a basso costo, sono soprattutto prodotti di alta tecnologia a prezzi competitivi. I nostri eroi del libero mercato in regime di monopolio non hanno alcuna visione storica di ciò che sta avvenendo realmente e sul perché.

La retorica della sovraccapacità cinese, anzitutto nelle nuove tecnologie e nell’industria dei veicoli a nuova energia (NEV) non è altro che una copia del principio “America First”. Il rapido sviluppo dell’industria verde cinese mette a dura prova la forza e lo status degli Stati Uniti, e la competitività della Cina viene tradotta in una “minaccia alla sicurezza” per il mondo libero, vale a dire gli Stati Uniti, che si vedono sfuggire la loro posizione di monopolio di lunga data nella catena industriale globale.

Un dato che non c’è nell’articolo citato: secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, la domanda globale di veicoli a nuova energia nel 2030 raggiungerà i 45 milioni di unità, ovvero 4,5 volte quella del 2022, e allo stesso tempo, la domanda globale di nuovi impianti fotovoltaici raggiungerà gli 820 gigawatt, ovvero circa 4 volte quella del 2022.

Lo sviluppo della capacità produttiva verde è appena iniziato ed è un mercato ben lungi dalla saturazione, quindi da dove viene la “sovracapacità” cinese? È tipico della mentalità statunitense, quella dei cowboy, reagire con la pistola, considerando la nuova industria energetica cinese con una mentalità di gioco a somma zero e attribuendo i problemi reali alle cause sbagliate.

Per esempio, qualcuno s’è chiesto perché la Tesla Shanghai Gigafactory è il maggiore centro di produzione di Tesla al mondo e con le migliori prestazioni? Aiuti di Stato? Perché che cos’è l’Inflation Reduction Act? Scrive il sito della Casa Bianca che il “Presidente ha

ridefinito la leadership americana nell’affrontare la minaccia esistenziale della crisi climatica [leggi: la minaccia cinese] e ha avviato una nuova era di innovazione e ingegnosità americane per ridurre i costi al consumo e far avanzare l’economia globale dell’energia pulita”. Far avanzare l’economia globale? Ci prendono in giro e ridono di noi.

Dal 25 aprile al 4 maggio si tiene la 18esima edizione del Beijing International Automotive Exhibition (Auto China 2024). Sono presenti tutti i grandi marchi internazionali, compresi quelli che un tempo erano italiani, dunque compresa la Lamborghini (gruppo Volkswagen).

Ieri era presente Elon Musk, a colloquio col primo ministro Li Qiang. Tesla ha venduto circa 600.000 veicoli elettrici nel 2023 in Cina, cedendo la sua posizione di principale venditore di veicoli elettrici in Cina alla cinese BYD. Il tasso di penetrazione dei NEV passeggeri ha superato il 50% nella prima metà di aprile, superando i tradizionali veicoli a benzina. Tutto ciò avviene mentre in Italia chi possiede un’auto elettrica non sa mai quando è in strada se troverà una colonnina attiva per la ricarica.

Con una carenza di capacità produttiva di alta qualità, il mondo ha bisogno di maggiore cooperazione. Gli Stati Uniti hanno di mira solo la loro leadership, non la coordinazione degli interessi. L’hanno sempre fatto per l’energia, per l’elettronica, per tutto ciò che riguarda le nuove tecnologie. Solo che ora si trovano a dover affrontare un concorrente di grande caratura mondiale, e utilizzano deliberatamente la “minaccia cinese” per spiegare tutto, cercando di risolvere i problemi contenendo la Cina.

Ed è esattamente ciò che fanno con la Russia, dividendola dall’Europa. La quale Europa pensa alle elezioni, e in Italia a quale nome mettere nei simboli delle liste elettorali.

16 commenti:

  1. Nei primi anni 2000, quando divennero palesi i successi del capitalismo cinese, Oliviero Diliberto disse che ciò dimostrava la bontà dell’idea comunista. Naturalmente tutti risero, e tuttavia c’era un granello di verità. Il maoismo aveva fatto terra bruciata del passato, salvo che non aveva intaccato la cultura cinese. A differenza di altre culture, questa è molto compatibile con le logiche capitaliste, forse anche più della cultura occidentale nella quale il capitalismo è nato. Pertanto, il maoismo aveva creato le condizioni di partenza per lo sviluppo del capitalismo cinese. Il fatto che esso si sia sviluppato nel modo tumultuoso che vediamo oggi è naturalmente inerente non al comunismo, ma alle caratteristiche culturali della Cina, prima su tutte la disciplinata accettazione del ruolo assegnato. Si deve aggiungere anche un fattore sul quale si fa normalmente ostruzionismo: l’elevata intelligenza media. Come è noto, questa risulta da un mix di fattori genetici e ambientali. A causa dell’ostruzionismo interposto dalla comunità scientifica agli studi su questo fattore, possiamo solo parlare per sensazioni rudimentali. In sostanza: i cinesi sono più intelligenti e lavorano come bestie, a capo chino.

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    1. I cinesi piu' intelligenti e' carinissima prova a dirlo ai tibetani alla quale I cinesi intelligenti hanno rubato la loro terra, Il Tibet, dopo aver ucciso 1 milione di tibetani pacifici gente che ha dedicato l'intera vita allo studio e pratica degli insegnamenti del Buddha, a 4500mt di attitudinal. 156 tibetani si sono dati fuoco per denunciare le violence le torture subite da parte dei cinesi molti solo per avere una foto del dalai lama, che il governo comunista cinese considera un "demone" . Di recenter hanno cominciato a fare test sul dna di tutti I tibetani. Evitiamo di parlare di quello che fanno ai musulmani dello Xinzhian.
      L'intelligenza e' inerente alla coscienza di tutti gli esseri sentienti. I tibetani pacificamente dal 1959 protestano civil mente senza armi senza violenza fisica ne' verbale. Questa e' intelligent, civilta'. E' inquietante che I cinesi lavorano come bestie

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    2. Dimenticato di dire che non si e' mai saputo quante migliaia di persone sono morte durante il covid, milioni se guardi il blogger LeiReal talk. Le conditioni di vita che I cittadini sono stati costretti a subire per 3 anni, scioccante e' dire poco.

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    3. Concordo pienamente che il Comunismo ha attecchito in Cina per motivi ambientali e culturali. I cinesi accettano il proprio ruolo, basti pensare a Prato quando chiudono qualche capannone tessile con le lavoratrici sfruttate che si sorprendono che non sia normale dormire accanto alla macchina da cucire.

      Oltre a ciò c'è da considerare che il sistema comunista impone studio e competenza. Cito sempre che gli attuali Hacker Russi sono un lascito dell'Unione Sovietica che Putin ha sfruttato nella cyber war.

      Per fare carriera dentro al Partito Comunista devi farti il culo, studiare, non pensare al bunga bunga occidentale attraverso una disciplina ferrea.

      Leggetevi i racconti di come vengono selezionati ed allenati i tuffatori cinesi per le olimpiadi ed avrete capito quasi tutto di come funziona il merito in Cina.

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    4. x Silvana
      il Tibet era un posto dove ancora nel 1959 si praticava la schiavitù. Dove vige una teocrazia non c'è libertà. Poi sul resto possiamo discutere.

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    5. Intendo che i cinesi sono malvagi, epperciò poco intelligenti. Non sono in grado controbattere, non essendo abbastanza intelligente.

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    6. Nel passato gli imperatori cinese, almeno 3, hanno ricevuto insegnamenti buddisti dai lama Tibetani, in particolare il Karmapa, il Panchen lama, ha sempre mantenuto la sua residenza privata a pechino. I cinesi sono buddisti, evidentemente I comunisti, no. Infine I tibetani che sono al mondo circa 7 milioni, possono tranquillamente ritornare in tibet che e' un terra sconfinata e francamente poco abitabile,
      anche per I cinesi. Chiedono solo di poter preservare le loro tradizioni, la loro cultura buddista. E' chiedere troppo all'intelligenza?

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    7. Cara Silvana, è sufficiente guardare una carta geografica per comprendere il valore strategico del Tibet, e ciò a prescindere da altre considerazioni

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    8. Cara Olimpe, siamo noi in schiavitu. Guardiamo solo alle nuove generazioni cresciute a forza di click. C' e una desolate ignorance che sara' difficile trasformare. I tibetani hanno volontariamente evitato di coinvolgersi nella nostra " civilta'" si sono occupation per second di conoscere la natura della mente.i l dalai lama e' sempre stato il loro dio e se lo desiderano evidentemente va bene cosi.

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  2. Nel mondo rimangono ancora Paesi "comunisti" ognuno con la sua storia e problemi molto diversi: Cina, Cuba, Vietnam, Venezuela (cito a memoria).
    L'economia globalizzata ti impone di aprirti al "mercato" e se parli con qualche funzionario cinese ti dice che loro hanno capito l'esperienza economica tragica dell'URSS ed hanno "migliorato" i principi del marxismo (qualsiasi cosa voglia dire).
    Togliendo quindi l'aspetto di purezza dei valori del socialismo la Cina da niente è diventata la prima potenza del mondo (nei fatti) non sparando un colpo e agendo sulla leva della ricerca e della competitività economica. La cultura, lo studio, l'approfondimento è un valore intrinseco delle società socialista (Cuba con le pezze al culo ha ancora un sistema sanitario di eccellenza mondiale) che si contrappone con il "money first" USA che ha sempre comprato chi aveva studiato nel mondo. Una grossa mano all'intelligenza a stelle e strisce l'ha dato il post seconda guerra mondiale con i principali scienziati europei che sono volati oltre oceano.
    Ora questo vantaggio non c'è più e sommato al declino culturale e politico in corso (a novembre dovranno scegliere tra un rincoglionito senile e un rincoglionito gangster) sarà sempre più difficile tenere testa.
    L'Europa è un coacerbo tenuto in piedi dalla moneta comune e poco più, ed è giusto che alle elezioni si presentino i peggiori saltimbanchi della Penisola.

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  3. Due commenti di prim'ordine. C'è soddisfazione 😉

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  4. L'ambientazione del film Blade runner è asiatica. Nel 1982. Geniale. Agli Usa non resta che la guerra, dapprima commerciale, che perderanno, poi ...

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  5. https://www.evwind.es/2024/04/28/2023-top-photovoltaic-storage-manufacturers-in-china/98163

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  6. "Non sono prodotti a basso costo, sono soprattutto prodotti di alta tecnologia a prezzi competitivi"
    E' proprio quello che terrorizza. Infatti quando una compagnia ha iniziato a produrre smartphone di qualità elevatissima a prezzi contenuti è stata praticamente bandita dai mercati USA.

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