martedì 23 aprile 2024

La loro espressione adeguata

 

Elezioni regionali Basilicata: elettori: 567.939; votanti: 282.886 (49,81%); schede nulle: 9.441; bianche: 3.090; contestate: 19. Voti validi: 270.336 (47,59%).

Ciò che mi ha incuriosito è il terzo piazzato (1,21%), Eustachio Follia. Dipendente dell’acquedotto locale, distribuisce i suoi fiori retorici un po’ di qua e un po’ di là sui giornalini locali. Però ha una grande ambizione, quella del suo stesso movimento politico (Volt), che è “pan- europeo” e ovviamente “fondato sui valori della libertà, dell’uguaglianza, dell’equità intergenerazionale”, qualunque cosa voglia dire quest’ultima cosa, e soprattutto qualunque cosa voglia far intendere con il frasario filosofico di “libertà e uguaglianza”.

Ed infatti si sputtanano subito dichiarando di credere “fermamente nella democrazia liberale”, che mi pare mal si concilia nella pratica, specie di questi tempi, col “concetto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica raggiungibili senza lasciare indietro nessuno e lottando contro le diseguaglianze” (si badi: ci si limita al “concetto”).

Per esempio, mi piacerebbe conoscere le loro posizioni, sia pure “concettuali”, in relazione alle contraddizioni insite nei rapporti di produzione, quindi su monopolio, finanza, corporativismo e le stridenti sproporzioni nella distribuzione della ricchezza. Il loro è lo stesso l’insulso eco che sento provenire dal Partito democratico e compagnia bella, dove sono tutti tesi a mantenere l’esistenza degli attuali rapporti sociali e dunque della società borghese (che di meglio non c’è, né ora e nemmeno in prospettiva).

Gli aderenti sono consapevoli che siamo “entrati in un’epoca che pone grandi sfide all’umanità” ed “è più che mai necessario tendersi la mano per progredire e migliorare insieme”. Ah, ecco qual è la soluzione proposta, tendersi la mano. Lo diranno forte e chiaro a Washington e a Pechino, forse anche a Bruxelles, dove questo movimento che vuole trasformare l’UE conta un proprio solitario rappresentante.

Si raffigurano il mondo ove domina la borghesia come il migliore dei mondi. Vogliono la società attuale tranne le sue contraddizioni (o aporie, come le chiama Cacciari); vogliono migliorare la situazione di tutti i membri della società, anche dei meglio situati. Quindi fanno continuamente appello alla società intera, senza distinzione, meglio ancora presso i ceti benestanti.

In realtà, questa “sinistra”, democratica, liberale ed europea, vuole far passare alle classi sfruttate la voglia di qualsiasi movimento rivoluzionario, la voglia di adire a un cambiamento delle condizioni materiali di esistenza, cioè dei rapporti economici. Sia chiaro: la borghesia c’è riuscita anche grazie al loro aiuto. Godiamoci i gadget tecnologici e non rompiamo le balle sui rapporti fra capitale e lavoro salariato.

Senza toccare i rapporti di proprietà, questi nobili propositi dichiarati di libertà e uguaglianza diventano un insieme di reazionario e utopistico. Con le loro goffe esercitazioni scolastiche vogliono farsi rappresentanti non degli interessi di chi patisce questi rapporti, ma degli interessi dell’essere umano, dell’uomo in genere; dell’uomo che non appartiene a nessuna classe, anzi neppure alla realtà, perché appartiene soltanto alla confusione nella loro testa.

In definitiva, questi piccoli movimenti borghesi giungono alla loro espressione adeguata solo quando i loro buoni propositi di riforma sociale diventano semplice figura retorica.


1 commento:

  1. Parole, parole, parole. Parole, parole, parole. Parole, soltanto parole che dicono a noi.
    Vulgus (Mundus o Populus) vult decipi, ergo decipiatur

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