sabato 18 marzo 2023

Per doverosa notizia

Ieri, la Corte penale internazionale (ICC) dell’Aia ha emesso mandati di arresto per il presidente russo Vladimir Putin e Maria Lvova-Belova, commissario russo per i diritti dei bambini, per presunti crimini di guerra.

Le accuse specifiche mosse contro Putin e Lvova-Belova sono elencate nell’articolo 8 dello Statuto di Roma, adottato nel 1998, che include “gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra” e “altre gravi violazioni” del diritto internazionale. I mandati di arresto adducono specificamente “il crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e quello di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa”.

Mentre l’esistenza dei mandati è stata resa pubblica da Karim Ahmad Khan, un avvocato britannico e procuratore capo dell’ICC, le presunte prove non sono state rese note. Le accuse specifiche di “deportazione illegale” di bambini sono state promosse dai media statunitensi, sulla base di accuse da parte dell’amministrazione Biden e del governo ucraino, che nella vicenda sono parte direttamente in causa.

Uno studio spesso citato, pubblicato dalla Yale University a febbraio, afferma che 6.000 bambini sarebbero stati deportati in Russia. L’istituto che ha condotto lo studio fa parte del Conflict Observatory sostenuto dal governo degli Stati Uniti. Il finanziamento iniziale di 6 milioni di dollari è stato fornito dal Bureau of Conflict and Stabilization Operations del Dipartimento di Stato, che afferma che la sua missione è “anticipare, prevenire e rispondere ai conflitti che minano gli interessi nazionali degli Stati Uniti”.

Gli Stati Uniti non riconoscono la giurisdizione della Corte penale internazionale. Sebbene lo Statuto di Roma, in base al quale è stato emesso il mandato contro Putin, sia stato firmato da Bill Clinton, non è mai stato inviato al Senato per la ratifica. Ovvio che a Washington si teme che possa essere utilizzato per incriminare e perseguire funzionari del governo americano.

Nel 2020, l’amministrazione Trump ha annunciato che stava imponendo sanzioni economiche e restrizioni di viaggio agli investigatori della Corte penale internazionale dopo che avevano iniziato a indagare sulle accuse di crimini di guerra, tra cui tortura, stupro e violenza sessuale, da parte delle forze armate statunitensi in Afghanistan e nei centri di tortura della CIA nell’Est Europa. Il nuovo procuratore della CPI, il sullodato avv. Khan, ha archiviato le indagini sulla tortura negli Stati Uniti nel 2021, poco dopo essere stato nominato.



9 commenti:

  1. Se vai su Twitter, sono tutti con un'erez... pardon, indignazione. Non mi è molto chiaro che ci dovrebbe fare Putin con 6000 bambini ucraini. Ma tipi come Jacopo Iacoboni lo sanno.

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  2. È che i russi non hanno mai capito che devono mettere un statua con la fiaccola davanti al porto di Pietroburgo per mettersi al riparo da simili accuse.
    Pietro

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  3. http://masterdirittiumanisapienza.it/inizia-tra-le-polemiche-il-mandato-del-terzo-procuratore-della-corte-penale-internazionale/
    P.S. terzietà inglese: Pinochet libero, Assange in galera.

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  4. Ma saranno vere queste notizie?
    Se si, in America si prepara un cataclisma politico e sociale.

    https://www.adnkronos.com/usa-trump-martedi-mi-arresteranno-riprendiamoci-il-paese_2d7A49MyI5cdgnL2VEAP9P

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  5. Ci si dimentica delle isole Chagos e di quella storia ancora attuale dell'isola Diego Garcia, per dirne una delle innumerevoli nefandezze della coppia Regno Unito - USA

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  6. Vogliono arrestare Putin, e invece arresteranno Trump (forse martedì).

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  7. Anche in caso di arresto può concorrere alle elezioni presidenziali, la legge USA, anche in caso di detenzione o altro, non impedisce di poter partecipare alla campagna elettorale.

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