lunedì 27 marzo 2023

L'eugenetica del XXI secolo

 

M.S. sta studiando anche il lineare b, pazientate ancora un poco.

«Per antipasto prendiamo entrambi del foie gras, accompagnato da verdure e da petali di fiori e servito con toast caldi. Inoltre, è portato del burro che si può spalmare su del pan brioche delicatissimo. La fisica del cibo ricorda la fisica del potere».

È un estratto dell’intervista a Manfredi Lefebvre d’Ovidio a firma di Paolo Bricco. La solita paginata di merda calda domenicale offerta dal Sole 24Ore ai suoi lettori. Prosegue così: «Mio padre Antonio aveva, tra i tanti amici intimi e duraturi, un democristiano di grande caratura come Giovanni Leone, presidente della Repubblica, e il leader socialista Francesco De Martino. Nella nostra casa ai Parioli e poi nella nostra villa sulla Cassia, erano spesso ospiti Mariano Rumour, Arnaldo Forlani e Giulio Andreotti. Paolo Leone, il figlio del presidente, era mio compagno di scuola. Suo papà era il padrino di battesimo di mio fratello Francesco. Noi ragazzi facevamo le feste di compleanno nei giardini e nel palazzo del Quirinale».

Questa descrizione mi ha fatto venire in mente le scuole per i bambini con alto potenziale intellettuale (HPI). Molti anni fa, in modo del tutto fortuito, ho avuto per un’ora contatto con una classe di questi bambini. Parlavano tra loro solo in inglese e francese, così sciolti e fluenti che si faticava a stargli dietro. Chiacchierando con alcuni di loro, certamente dei bambini/bambine molto svegli, inframmezzavo delle domandine per valutarne la cultura generale. Il mio antico maestro delle elementari non ne sarebbe rimasto soddisfatto. Insomma, eccellente l’insegnamento delle lingue, ma il resto lasciava a desiderare.

Esistono predisposizioni genetiche all’intelligenza di questi alunni e quasi sempre è in rapporto col reddito della loro famiglia. Ignoro quale sia il metodo di misurazione del loro potenziale cognitivo, ma avere genitori che possiedono abbastanza denaro per pagare sostanziose rette accresce automaticamente il punteggio del test di QI (*).

Ad alunni e genitori con alto potenziale intellettuale, la crème de la crème, deve corrispondere una scuola con personale di capacità straordinarie, tutti intrinsecamente superiori, dal preside al bidello, ma soprattutto di psicologi che su queste faccende lucrano assai.

Del resto, come rimanere insensibili alla patologizzazione dell’intelligenza, che nelle comuni classi della scuola pubblica porterebbe alla noia, all’isolamento, alla depressione di questi bambini “precoci”? È un rischio reale, che però va affrontato con la socializzazione e non con la creazione di recinti di allevamento di esemplari rari.

Secondo il quotidiano britannico Financial Times, il Regno Unito ha lanciato un programma di visti per i diplomati/laureati delle 50 migliori scuole/università di tutto il mondo. Il suo nome? HPI, ovviamente. Il costo di questo visto dovrebbe essere di 715 sterline (circa 840 euro). Da tener presente, però, che la vita quotidiana in questo paese è la più costosa del continente europeo. Fino a tempi recenti avevano l’Highly Skilled Migrant Program consentiva alle aziende britanniche di assumere persone “con i migliori profili globali” (**).

In Francia le scuole ad haut potentiel intellectuel sono molto diffuse e se ne fa carico anche l’istruzione pubblica. A Parigi quest’anno ha aperto i battenti a studenti con QI elevati il liceo pubblico Émile-Dubois, nel XIV arrondissement. Anche da noi basterà copiare quanto avviene nel settore dell’istruzione francese e finalmente avremo una élite più intelligente. Da far giocare tra Montecitorio e il Quirinale.

L’intelligenza è un mosaico, è polimorfa, non la si rileva semplicemente con un test (possono aiutare per valutare predisposizioni per l’orientamento). Così come il talento, che è certamente legato all’intelligenza, ma non necessariamente a HQI o HPI. Anche le normali persone, motivate, laboriose e determinate possono avere buone possibilità di successo, così come coloro che beneficiano di importanti reti di influenza o sono eredi di imperi industriali e fortune economiche. L’HPI, qualunque cosa s’intenda per esso, è una probabilità. Come in tutte le cose, il passaggio dallo stato di probabilità a quello di realtà è impossibile da determinare a priori. L’HPI è una superfetazione ideologica, che ricorda da vicino le teorie razziste.

Se è possibile, mandate i vostri figli a giocare in cortile, evitando quindi i luoghi conclusi, i “giardini quirinalizi”, dove è altissima la potenzialità di diventare degli stronzi (HPA).

(*) Sono considerate HPI, le persone il cui QI è superiore a 130. Pare rappresentino il 2,3% della popolazione. Il 50% della popolazione ha un QI compreso tra 90 e 110. Il mio questa mattina è 75/112, battito 59.

(**) Questo programma HPI britannico pubblica una classifica delle “università globali 2022” i cui studenti e laureati possono richiedere il visto. Molte università sono statunitensi, ovviamente, un paio di cinesi e svizzere, una sola francese. Per cuochi e camerieri italiani è previsto un diverso tipo di accesso.

9 commenti:

  1. «Per cuochi e camerieri italiani è previsto un diverso tipo di accesso». Da noi formano volentieri anche ciabattini, pellettieri, orefici, profumieri... https://www.youtube.com/watch?v=8hhxi49DniU A Firenze, a metà aprile.

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    1. da noi, qui nel profondo veneto, sono scomparsi.
      siamo tutti ingienieri (con la "i"), come il figlio dei miei vicini, che da quando si è laureato mi dà del lei (l'ho tenuto a battesimo, sto stronzo al cubo).

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    2. è il figlio di quello col suv largo come un vaporetto!

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    3. no, questi mi abita di fianco, il suv di fronte

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  2. Lo vedi che sai l'inglese. La "A" sta per asshole, come solo i raffinati anglofoni sanno.
    Quanto all'essere stronzi, è una necessità. Visti britannici o no, i figli degli abbienti studiano in scuole diverse. Come mi pare di avere già scritto qui, quando vedo un fighetta sproloquiare in TV sull'accoglienza, vorrei chiedergli dove vanno a scuola i suoi figli o nipoti. Diciamolo in modo chiaro: i figli dei poveri stanno in classe con i negri, i figli dei ricchi no.
    C'è anche una versione stracciona di questa segregazione razziale: presidi di scuola statale che fanno sezioni di soli italiani e sezioni miste. Come accedere alle sezioni privilegiate? I genitori si mettano una mano sul cuore.

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    1. ti rivelo (ma solo a te che sei un amico) che la mia matrigna era una londinese doc che il caso fece nascere negli anni venti in quello che allora era un sobborgo di parigi. Quando non beveva, leggeva Il gattopardo di tomasi, in inglese of course. Capito perché ho smesso con l'inglese?

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    2. Capito. Ma adesso la signora dovrebbe essere altrove.

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    3. da un pezzo. cmq non era cattiva, per essere un'inglese

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  3. finchè il Gregge acconsente:
    https://bit.ly/3Zk4B1y

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