martedì 5 ottobre 2021

Bersani la chiama “crisi della democrazia”

 

Saranno pure elezioni amministrative, ma quando più del 50% degli elettori resta a casa, qualche domanda dovrebbero pur porsela. Al massimo la questione viene sfiorata, si va alla conta di chi ha vinto o perso nelle città. La “sinistra”, che non ha mai smesso di tradire, canta vittoria. Manica d’idioti, come altro definire una sedicente sinistra in piena disintegrazione politica e morale? Dov’è una sinistra che si rivolge ai salariati, che lotta davvero contro le discriminazioni e le disuguaglianze economiche e sociali in maniera propositiva senza essere ingenua e negazionista su questioni di rilievo, compresa l’immigrazione?

Le differenze non sono “politiche”, che quel tipo di politica non interessa più a nessuno tranne che ai perditempo e ai giornalisti. Si promette la luna e quando si è eletti si mostra il culo. La situazione sociale è ben diversa da come si vuole rappresentare. È la crisi generale del sistema che si trascina da troppo tempo che dà il tono all’intero corpo ideologico, e alle elezioni legislative si vedrà. La destra farà il pieno, leader o non leader, programma o non programma, a prescindere.

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La flessibilità fa bene, dicono, soprattutto se sei disoccupato, povero, emarginato, insomma se sei tra quelli esclusi in varia misura dal lavoro o che lo stanno per perdere causa delocalizzazione o altro. Non è colpa dei padroni se aumentano il numero dei contratti precari, ma di gente non qualificata, tipo chi lotta con contratti temporanei a tempo determinato, passando dal lavoro occasionale a quello in nero. Che ce ne facciamo di questa plebe decisamente ingrata e fuori contesto?

Anche i lavori di media qualificazione, amministrativi o tecnici, stanno gradualmente scomparendo man mano che l’automazione e il software prendono piede. Dove si trovano i nuovi posti di lavoro? O in cima alla piramide, o in fondo. Le posizioni apicali riguardano finanza, marketing, web e a volte cose nella ricerca. Al piano di sotto, lavori socialmente utili: accudire vecchi, badare ai bambini, servizi a domicilio, camerieri e così via. Compiti difficili da automatizzare, perché richiedono l’adattamento alle richieste. Ciò che ancora per poco sta in mezzo a queste due grandi classi sociali è destinato a scomparire.

Bersani la chiama “crisi della democrazia”, e invece la mucca in corridoio è questa roba qua. Per esempio, da quanto tempo è noto che le soluzioni alla disoccupazione e al precariato non si trovano nel mercato del lavoro, ma nel funzionamento generale dell’economia? E se l’economia è in crisi, prima di tutto è a causa di un sistema economico nel quale le “disarmonie” e i “disallineamenti” sono del tutto inevitabili e funzionali al sistema di rapina.

Vale ricordare alle buone anime liberali così preoccupate del destino dei più fragili, che il capitalismo non ha mai conosciuto periodi di piena occupazione, tranne l’episodio dei Trent’anni gloriosi, durante i quali lo Stato è intervenuto massicciamente in economia.

L’oblio della storia, il passaggio dall’economia politica alla “scienza economica”, il dominio della matematica; tutto questo ha fatto parte del lavaggio del cervello nelle università e nei leader politici.


6 commenti:

  1. Se qualche "autorevole esponente del mondo politico" pubblicamente si azzardasse a dire ciò che qui scrivi, si scatenerebbe l'inferno...
    O forse no.

    Sai, alla fine io credo che alla fine la maggior parte della gente queste cose "le sappia". Metto le virgolette per evidenziare che esistono diversi livelli di consapevolezza...

    Forse il trait d'union è in ciò quello che scrivevi nel post precedente. È tutta colpa della Cina?

    Probabilmente la narrativa che le élite occidentali vogliono far passare è che il problema non è la sopraggiunta crisi del capitalismo (o i suoi prodromi), ma lo spostamento della produzione in altre zone del mondo. Stanno insomma puntando a dividere quella classe mondiale che qualcuno 173 anni fa chiamava a unirsi. Una classe che c'è ancora, è numerosissima, ma ha perso la propria coscienza di sé. Forse la vera mucca nel corridoio siamo noi. Non abbiamo il coraggio di vedere cosa siamo... E preferiamo credere a qualunque storiella che ci lasci sognare, in qualche modo, le magnifiche sorti e progressive.

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    1. non succederebbe nulla, tutto fa spettacolo

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    2. Basta che ce ne sia nel piatto....

      E poi due bombette alla Cina non vorremo mica negarle! L'importante è che lo spettacolo pirotecnico sia abbastanza distante.

      Ormai la Guerra non fa più paura.... Ricordo quando nel 91 i miei nonni svaligiarono il supermercato per paura della Guerra del Golfo! Oggi sappiamo che questi problemi non esistono più.. (finché non tocca a noi)

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  2. È bene che tu ti alzi presto.

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  3. Beh..se si tratta di Cina direi che se si fermasse la produzione cinese per qualsiasi motivo altro che file al supermercato...

    Roberto

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